Ma quanto vale, oggi, una notizia nel mercato globale che ci inonda di notizie dalla mattina alla sera?
La risposta arriva da Valencia, l’ultima tragedia sotto gli occhi dell’universo: se le autorità non avessero atteso 11 ore per dare ai cittadini l’allarme del meteo spagnolo, l’alluvione avrebbe ugualmente devastato il territorio. Ma molte delle decine di vittime si sarebbero salvate. L’importanza della notizia data in tempo.
Se il 7 ottobre 2023 le istituzioni israeliane avessero dato credito alle informazioni che arrivavano su un imminente e grande attacco terroristico, molti innocenti sarebbero stati risparmiati alla ferocia di Hamas. L’importanza di saper distinguere la notizia vera da quella falsa.
E che dire dell’invasione di Vladimir Putin in Ucraina, febbraio 2022, da tutti considerata irrealistica? Con una buona valutazione dei fatti, forse la diplomazia internazionale avrebbe potuto prevenire il conflitto armato. L’importanza della notizia tra guerra e pace.
Non deve perciò stupire, ma solo indignare, l’imbarazzante scoperta che in Italia c’è chi si dedica al dossieraggio, cioè alla raccolta illegale di informazioni su persone, aziende, vicende nazionali ed eventi internazionali. Gente a caccia di notizie che rappresentano l’oro colato per fare affari o per fare carriera. Per colpire avversari e sabotare concorrenti. Per favorire gli amici. La notizia appresa in modo illecito e prima degli altri: una formidabile arma di ricatto.
Qui non siamo più al guardone dal buco della serratura né allo spione da film. Dagli 007 siamo passati a gruppi o singoli che investono fraudolentemente nelle notizie, sperando di farla franca nel mare digitale senza regole né controllori. I quali controllori talvolta sono essi stessi a violare la riservatezza altrui. Nel caso di funzionari pubblici dovrebbero essere puniti con severità.
Ma le spie oggi cibernetiche sanno che il rischio vale meno della notizia rubata, perché l’ordinamento sembra fatto apposta per garantire l’impunità ai colpevoli e l’infamia, a volte suggellata dal carcere (il caso del galantuomo Enzo Tortora insegnerà per sempre) agli innocenti.
Ecco la storia di quell’impiegato di banca a Bari che ha fatto seimila accessi, e tutti abusivi, per sbirciare nei conti di politici, attori o calciatori prima d’essere licenziato. Oppure il “progetto segreto” e tecnologico da poco individuato a Milano: una rete di pirati informatici che avrebbe agito nell’oscurità per dichiarate “ragioni di sicurezza”.
Risultato? Spioni finiti ai domiciliari, spiati di fama increduli per la grave violazione subita, e Direzione antimafia che indaga in un ambiente di insidie e millanterie alla ricerca dei mandanti.
Possedere in anticipo una notizia importante non è più la prerogativa del buon giornalista. Raccolta illegalmente, in cattive mani e con usi distorti la notizia può trasformarsi in un invisibile attacco allo Stato di diritto.
Pubblicato su L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi e Gazzetta di Mantova
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