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Libia

Non solo Leonardo, cosa farà l’Italia in Libia su difesa e trasporti

Dall'Aeneas che realizzerà l'aeroporto di Tripoli all'Enav che contribuirà al rilancio dell'aviazione civile del paese nordafricano, fino all'interesse della Libia per gli elicotteri di Leonardo

 

La visita a Tripoli del presidente del Consiglio, Mario Draghi, contribuirà ad accelerare la cooperazione tra Italia e Libia e tra aziende italiane e libiche nel settore trasporti.

Ma non finisce qui. La Libia avrebbe manifestato interesse non solo per l’acquisto di elicotteri di Leonardo (ex Finmeccanica), ma anche per la realizzazione di un impianto di assemblaggio di velivoli sul suo territorio.

È quanto ha appreso Agenzia Nova da fonti libiche dopo la missione libica del premier.

Accompagnato dal ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, il presidente Draghi ha incontrato il 6 aprile l’omologo del Governo di unità nazionale della Libia, Abdulhamid Dabaiba, e il capo del Consiglio presidenziale libico, Mohammed Menfi.

Ma a precedere la visita di Drahi nella capitale libica ci sono state Aenas e Enav.

Il 5 aprile, una delegazione di Enav, guidata dall’ad Paolo Simioni, e una delegazione di Aenas, guidata dal fondatore Elio Franci, avevano incontrato a Tripoli il ministro dei Trasporti libico, Muhammad Salem Al-Shahoubi, e il presidente della Libyan Civil Aviation Authority, Mustafa Benammar, per pianificare gli interventi necessari al rilancio dell’aviazione civile del paese nordafricano. E favorire così il ripristino dei collegamenti diretti con l’Italia e l’Europa.

Il consorzio italiano Aeneas realizzerà infatti l’aeroporto internazionale a sud di Tripoli. Teatro fino allo scorso anno di aspri combattimenti tra le forze filo-Gna e l’autoproclamato Esercito nazionale libico di Khalifa Haftar.

L’Enav si occuperà invece di addestrare i controllori di volo.

Tutti i dettagli.

L’INTERESSE DELLA LIBIA PER GLI ELICOTTERI DI LEONARDO

Partiamo dalla difesa, ovvero dall’interesse del nuovo governo libico per gli elicotteri di Leonardo.

Alla domanda di Repubblica se la Libia abbia firmato contratti con Leonardo sugli elicotteri per il controllo dei confini, Abdullah al Lafi, il vice presidente della Libia in quota Tripolitania, ha risposto: “Non ne sono a conoscenza. Ma confermo che la cosa più importante per noi è l’appoggio a garantire la sicurezza del Mediterraneo e fermare l’immigrazione clandestina”.

Secondo l’agenzia Nova, “il progetto industriale includerebbe l’assemblaggio di elicotteri italiani per operazioni legate alla sorveglianza del territorio e al trasporto civile d’emergenza nelle aree interne. I libici stanno da tempo cercando di dotarsi di elicotteri per operazioni di ricerca e soccorso (Sar) e di sorveglianza”.

A DISCAPITO DI QUELLI DI AIRBUS?

Sempre Nova ha sottolineato che l’ex ministro dell’Interno del Governo di accordo nazionale libico (Gna), Fathi Bashagha, aveva esaminato lo scorso ottobre 2020, nel corso di una visita a Parigi, la possibilità di acquistare dalla compagnia francese Airbus degli aeromobili da “utilizzare nelle operazioni Sar, lotta all’immigrazione illegale, monitoraggio delle coste e delle frontiere, per aumentare le capacità e le abilità di volo della polizia libica”. Come riferito in un comunicato ufficiale sulla pagina Facebook del dicastero libico.

GLI ELICOTTERI DELL’EX FINMECCANICA AL GOVERNO DI GHEDDAFI

Accantonati dunque gli elicotteri di Airbus a favore di quelli italiani?

A tal proposito, l’Agenzia Nova ha ricordato che tra il 2006 e il 2010 proprio Leonardo (ex Finmeccanica) aveva consegnato alla Libia di Muammar Gheddafi una ventina di elicotteri tra 109, 119 e 139.

COSA FARÀ L’ENAV PER L’AVIAZIONE CIVILE LIBICA

Passiamo ora all’incontro di Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, con le autorità libiche nel settore trasporti.

In una nota, Enav ha spiegato che nei prossimi mesi supporterà l’aviazione libica sostituendo gli equipaggiamenti danneggiati della nuova torre di controllo dell’aeroporto internazionale Mitiga di Tripoli, realizzata proprio da Enav due anni fa.

In particolare, Enav provvederà alla fornitura e installazione di sistemi tecnologici per le torri di controllo dell’Aeroporto Internazionale di Tripoli e di Misurata e dei sistemi per il nuovo Centro di Controllo d’Area di Tripoli. Inoltre fornirà l’erogazione di servizi di controllo e calibrazione in volo di alcune radioassistenze nell’area di Tripoli e Misurata.

Tali interventi, attualmente in corso, si collocano all’interno di un processo di sviluppo dello spazio aereo libico propedeutico al ripristino dei collegamenti diretti con l’Europa.

LIBIA PAESE STRATEGICO PER ENAV

“La Libia per Enav rappresenta un Paese strategico” ha dichiarato l’ad Simioni a margine dell’incontro. “Quasi tutti i collegamenti tra l’Europa e l’Africa equatoriale passano sulla Libia e sull’Italia. Se lo spazio aereo libico rimane chiuso al traffico aereo internazionale, le compagnie sono costrette di conseguenza a non attraversare neanche l’Italia”. E ha aggiunto: “Supportarli significa quindi, non solo contribuire alla crescita delle attività commerciali di Enav ma anche garantire un flusso aereo che rilanci i collegamenti con l’Europa e con l’Italia in particolare e partecipare direttamente al percorso di stabilizzazione del paese, rispondendo anche alle legittime aspettative di mobilità del popolo libico”.

LA COLLABORAZIONE DAL 2011

Nella nota Enav ha ricordato come la società abbia collaborato ininterrottamente con le autorità libiche dal 2011, anche grazie al Memorandum di intesa siglato nel 2016, per attività di formazione del personale operativo, ammodernamento delle infrastrutture per la navigazione aerea e servizi di consulenza aeronautica.

CONTRATTI PARI A 14 MILIONI DI EURO

Nell’ultimo biennio, inoltre, Enav ha siglato contratti con il suo omologo libico per l’ammodernamento di infrastrutture per la gestione del traffico aereo per un importo pari a circa 14 milioni di euro.

AENEAS COSTRUIRÀ L’AEROPORTO DI TRIPOLI

Infine, sarà il consorzio italiano Aeneas a realizzare l’aeroporto internazionale di Tripoli. Il consorzio comprende cinque aziende private: Escape, Axitea, Twoseven, Lyon Consulting, Orfeo Mazzitelli.

La visita a Tripoli del presidente del Consiglio, Mario Draghi, è “essenziale per i rapporti Italia-Libia e per tutte le aziende” italiane che lavorano nel Paese nordafricano perché “il sistema Italia ha bisogno di un ombrello politico adeguato”. Lo ha affermato in un’intervista ad Aki-Adnkronos International Elio Franci, presidente del consorzio italiano Aeneas.

IL CONSORZIO AVEVA VINTO GARA D’APPALTO NEL 2017

Riguardo l’aeroporto, un contratto da 79 milioni, il consorzio aveva vinto nel 2017 la gara d’appalto per la ricostruzione dell’aeroporto internazionale di Tripoli.

“Abbiamo fatto tutta la parte progettuale, nonostante le note vicende in Libia non ci siamo fermati e abbiamo consegnato il progetto esecutivo agli inizi del 2020, regolarmente pagato. Adesso stiamo per emettere tutti gli ordini per iniziare l’opera”.

Come riporta l’Adnkronos, Franci è ottimista per una rapida apertura del cantiere. “Abbiamo verificato la situazione di bonifica del sito e non appena il ministero dell’Interno locale ci permetterà di andare sul sito manderemo le nostre maestranze per iniziare lo sbancamento e l’inizio di tutti i lavori”, ha concluso Franci. Inoltre, il consorzio Aeneas è in trattativa anche per altri progetti nel Paese nordafricano.

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