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Ucraina Nato

Ci salveranno gli Stati Uniti d’Europa?

L’analisi di Francesco D’Arrigo, direttore dell’Istituto Italiano Studi Strategici.

 

L’Europa sta attraversando una fase di gravità straordinaria, minacciata dalla guerra di Putin e dalla conseguente crisi umanitaria ed economica, che richiede una governance politica, diplomatica e militare sovranazionale europea.

È evidente che se l’Ucraina fosse stata ammessa a far parte della NATO, la Russia non avrebbe potuto attaccarla ed oggi non saremmo costretti a fronteggiare una guerra nel cuore dell’Europa democratica e libera.

Il Trattato di Maastricht del 1992 ha lanciato l’Unione Monetaria Europea, che ha dato vita all’Euro, il progetto europeo fino ad oggi più ambizioso dopo il processo di integrazione del 1950, non basta per difenderci dalla deliberata aggressione della Russia di Putin ai principi fondamentali dell’Europa. Oggi oltre alla grande solidarietà tra gli Stati, che è il segno distintivo dell’Europa, urge costituire un nuovo modello di difesa e sicurezza europea, in complementarietà con la Nato e con una strategia capace di rispondere alle sfide geopolitiche, climatiche, tecnologiche e cibernetiche.

Per un’Europa alle prese con il mutato scenario strategico, e con uno spettro sempre più ampio di minacce e sfide – la difesa dello status quo non è più sufficiente. L’UE deve assicurare ai propri cittadini gli strumenti necessari per affrontare sia la rinnovata sfida rappresentata dalla Russia di Vladimir Putin, sia l’ascesa economica e militare della Cina, che sono alleate con l’obiettivo strategico di stabilire un nuovo ordine geopolitico e geoeconomico globale.

In questi giorni l’Europa sta dimostrando di non essere, come pensava Putin, priva di forza, sebbene la dinamica democratica dei vari Paesi che la compongono può dare questa impressione. In realtà, l’Unione europea è il più grande mercato economico del mondo, le regolamentazioni e le norme europee producono effetti profondi al di là del continente dispiegando una grande influenza politica ed economica che si traduce in una forma di potere tangibile. Lo dimostrano le sanzioni imposte alla Russia.

Le istituzioni UE sono una realtà in grado di esercitare un notevole potere economico, ma sarebbe auspicabile che i singoli Stati nazionali trasferissero ulteriori poteri ad un Governo Federale Europeo in materia di Politica estera, di Difesa, di Politica sanitaria, dell’ambiente e dell’energia e telecomunicazioni.

Per quanto riguarda l’ambito difesa, i progressi sono stati lenti e spesso ostacolati dalle preoccupazioni derivanti dall’erosione di sovranità nazionale. Le differenti culture strategiche nazionali, gli interessi dei singoli Paesi e soprattutto le implicazioni sulla sicurezza nazionale e le ripercussioni industriali hanno rappresentato un ostacolo all’integrazione del sistema di difesa europeo. Inoltre, una Europa senza la Gran Bretagna non potrà esprimere una politica di security e difesa integrale.

Oggi, siamo in un contesto geopolitico multipolare in continua evoluzione e l’Europa deve innovarsi e dotarsi di un nuovo modello di sicurezza, investendo risorse, dispiegando forze ed armamenti convenzionali e nucleari per garantire pace e libertà ai propri cittadini, a difesa dei valori morali e delle regole su cui fondare l’economia e le istituzioni democratiche ma, soprattutto, in grado di esprimere una politica di pace attraverso la forza, volta a dimostrare in modo convincente che ha una strategia, la capacità e la volontà di contrastare gli aggressori nemici della libertà.

È possibile trasformare l’UE da potenza economica mondiale in una potenza politica a tutti gli effetti, assumendo un ruolo molto più incisivo nello scacchiere della geopolitica globale?

Sarebbe auspicabile una fase costituente del Parlamento europeo per elaborare la Costituzione di una confederazione di Stati nazionali da sottoporre all’approvazione dei cittadini?

È possibile pensare ad un nuovo assetto politico, gli Stati Uniti d’Europa?

Gli Stati Uniti d’Europa costituirebbero un baluardo della cultura occidentale a difesa della libertà contro l’autocrazia.

Un’Europa potente per rispondere alle sfide attuali, prima fra tutte trovare una via diplomatica per fermare la guerra della Russia contro l’Ucraina.

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