BABELE PD
"La scelta subito di un segretario reggente, i nomi di Pinotti e Finocchiaro. Pressing su Orlando", sintesi del Corsera sul Pd.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
"L’ipotesi di designare la franceschiniana Roberta Pinotti alla segreteria piace poco a Base riformista, la componente di Guerini-Lotti, che preferirebbe Andrea Orlando, bersaglio migliore per continuare ad attaccare la linea dell’alleanza con i 5S", scrive Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
L’ira di Franceschini per l’addio di Zingaretti e spunta l’idea di Fassino reggente. Tra le donne, i nomi di Sereni o Livia Turco fino al congresso. (sintesi del quotidiano La Stampa sul Pd)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
ZINGARETTI NON RUSSA SU SPUTNIK
Chi deve muoversi per opzionare il vaccino Sputnik? «Auspichiamo che venga fatto dalla Commissione Ue o dal governo italiano. Se nessuno si muove, siamo pronti come Regione Lazio: prenotiamo noi un paio di milioni di dosi», dice a La Stampa D’Amato, assessore Sanità Lazio.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
VACCINI, I NUMERI DI USA E UE
"Ogni 100 abitanti negli Stati Uniti sono state vaccinate 25 persone. In Europa solo 8". (fonte: Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
BIDEN FILO TRUMP SUI VACCINI
L’11/12 l’Fda dà il via libera al vaccino di Pfizer. Negli stessi giorni Trump firma un ordine esecutivo: Big Pharma Usa potranno esportare vaccini solo una volta che ci saranno dosi sufficienti per tutti gli americani. Con Biden la corsa all’America First accelera. (Sole24Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
CASINI SUL VACCINO ASTRAZENECA
"Con AstraZeneca c’è stato un problema di comunicazione, partito anche dall’azienda. L’Aifa ha posto un limite a 55 anni, spostato poi a 65 e destinato probabilmente a essere alzato ancora. Una gran confusione, inutile per di più", dice Guido Rasi, ex direttore esecutivo Ema.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
LA VERITA’ SUL CTS
Il Cts visto da La Verità pic.twitter.com/SlSNDSd1bM
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
STOP ALLO SPOT
Lo spot di Tornatore? «Un flop. Difficile da capire, triste. Ci vogliono messaggi semplici, immediati e meno artistici», risponde l’immunologo Francesco Le Foche.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
MASCHERINE SMASCHERATE
Sono almeno una trentina i produttori di mascherine che si erano accorti già dalla scorsa estate – in Italia e in Europa – della scarsa qualità di molti dispositivi di protezione, mettendo così in dubbio la validità di alcune procedure di certificazione. (Sole24Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
GIORGETTI COMMISSARIA IL COMMISSARIO DI ALITALIA
"La sorpresa è la mossa di Giorgetti di affiancare il commissario Alitalia con l’avvocato romano Santosuosso e l’avvocato milanese Fava, «d’intesa con il commissario Giuseppe Leogrande», dice il Mise. Assomiglia a un commissariamento", scrive Gianni Dragoni del Sole 24 Ore.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
CONSULENZE & FOTOCOPIE
"Sarà il gigante americano della consulenza strategica aziendale McKinsey ad affiancare il ministero dell’Economia nella stesura del Recovery Plan da presentare alla Commissione europea entro il prossimo 30 aprile". (fonte: Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
La figuraccia di McKinsey
Con McKinsey si dovranno valutare i costi e l’impatto (seguendo le regole europee) dei diversi progetti. Il ministero dell'Economia ha chiesto al gruppo americano anche di esaminare eventuali progetti già realizzati in altri Paesi, scrive Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
LA NOTA DEL MEF SULLA CONSULENZA ASSEGNATA A MCKINSEY
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Maschie riunioni di vertice al quotidiano fieramente critico per l'assenza di ministri Pd donne. https://t.co/2VuDhUNo31
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 6, 2021
"Il contagio in questo momento avviene soprattutto a livello familiare", ha affermato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità. Per questo, quindi, si chiudono scuole, palestre, ristoranti, piscine e si invita al lavoro da casa… Ok, tutto chiaro.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 5, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SUI VACCINI NEGLI STATI UNITI E IN EUROPA:
L’11 dicembre l’Fda dà il via libera al primo vaccino contro il Covid prodotto da Pfizer BioNTech. Negli stessi giorni Trump firma un ordine esecutivo per stabilire che le Big Pharma Usa potranno esportare vaccini solo una volta che ci saranno dosi sufficienti per tutta la popolazione americana. Con Biden la corsa all’America First, nei fatti e meno a parole, accelera. Il presidente eletto, prima ancora di entrare in carica con il suo team, lavora a definire il piano per uscire più in fretta possibile dalla pandemia.
Il 21 gennaio nel “day one” firma un documento di 200 pagine con le linee guida del piano: obiettivo nei primi 100 giorni, il 30 aprile, è vaccinare 100 milioni di americani. A questi ritmi ci arriverà prima. Utilizza i poteri di guerra previsti dal Defense Production Act, legge del 1950 dei tempi della Guerra di Corea, che prevede la possibilità di obbligare le aziende manifatturiere a produrre per ragioni di difesa nazionale. A inizio febbraio sigla nuovi contratti con Pfizer e Moderna per un totale di 400 milioni di fiale del vaccino a due dosi. Alle quali si aggiungono 100 milioni del vaccino monodose Johnson & Johnson che stanno già usando. Chiede alle Big Pharma di anticipare la consegna prevista con Trump a fine giugno e viene accontentato. Entro maggio i vaccini arriveranno per tutti gli americani, promette. Obbliga, con i poteri di guerra del Defense Act, le due società rivali Merck e J&J a collaborare per accelerare la produzione del vaccino one-shot. Le due società accettano di investire ulteriori 100 milioni di dollari per adeguare gli impianti ai ritmi produttivi.
Il target di un milione di vaccinati al giorno viene superato dopo poco, con una media giornaliera di 1,4 milioni di vaccinati nel primo mese di presidenza. Ieri per la prima volta il numero di vaccinati negli Stati Uniti ha superato i due milioni di persone in un giorno. Finora il governo Usa ha consegnato 109,9 milioni di vaccini. Sono state somministrate 82,5 milioni di dosi alla popolazione.
L’Europa di Ursula von der Leyen è partita con maggiori ambizioni. Ha stipulato una decina di contratti con Big Pharma, già dall’era Trump. Centinaia di milioni di dosi prenotate. Impegni. Promesse. Ma i vaccini non sono arrivati. I contratti con Big Pharma sono finiti nel mirino per la scarsa trasparenza. Nessuna informazione sui negoziati. Solo tre contratti con Pfizer, Moderna e Astra Zeneca, sono stati resi pubblici. Ma le informazioni “sensibili” sono state secretate persino agli europarlamentari: non sono noti i prezzi pattuiti, il programma di consegna, i dettagli sulle clausole di responsabilità, le eventuali sanzioni. Gli altri contratti non sono stati pubblicati. Nessun cronoprogramma è stato rispettato dagli Stati membri per il semplice fatto che i vaccini non sono stati consegnati al ritmo promesso dalle aziende produttrici.
Pfizer e Moderna ora contano di aumentare presto la produzione in Europa grazie a nuovi siti produttivi. Pfizer ha avviato trattative con undici aziende europee per ampliare la produzione del suo vaccino, gran parte sono in Germania e in Svizzera. Due aziende francesi entro marzo cominceranno a produrre il vaccino di Moderna e nel mese di aprile quello Pfizer. Anche il governo Draghi si è messo al lavoro per produrre vaccini in Italia. Ma ci vorranno 4-6 mesi. L’Europa su oltre 2 miliardi di vaccini comprati (ci sono anche scorte e sieri per Paesi terzi) ne ha finora distribuiti 51,5 milioni. Di questi 51,5 milioni, le dosi di vaccino utilizzate dai 27 paesi sono state 37,4 milioni. Ogni 100 abitanti negli Stati Uniti sono state vaccinate 25 persone. In Europa solo otto.