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Maria Rosaria Boccia, la laurea (fasulla?) all’università telematica Pegaso e il profilo Linkedin sparito

Le ultime novità clamorose sull'influencer Maria Rosaria Boccia al centro del caso politico-mediatico che ha provocato la sostituzione del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano

Maria Rosaria Boccia è la donna che, con le sue dichiarazioni e la sua comunicazione a mezzo social, ha messo nei guai l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, costretto alle dimissioni e sostituito da Alessandro Giuli. A scatenare le ire della donna la mancata assegnazione di una consulenza, a titolo gratuito, per i grandi eventi del Ministero della Cultura.

Consulenza che, come spiegato dall’ex ministro anche nel corso dell’intervista realizzata dal Tg1 con il direttore Gian Marco Chiocci, non sarebbe stata finalizzata, cosa che avrebbe indispettito Maria Rosaria Boccia.

La consulenza al Ministero della Cultura non sarebbe, però, l’unico titolo sfuggito dalle mani di Boccia. In dubbio ci sarebbero anche titoli accademici presenti nel suo curriculum.

TITOLI MAI CONSEGUITI E DOCENZE FANTASMA: COSA RIPORTAVA IL PROFILO LINKEDIN CANCELLATO DA MARIA ROSARIA BOCCIA

Secondo quanto riportato dal suo profilo LinkedIn (che fino a ieri era online e ora non più) Maria Rosaria Boccia dopo aver iniziato un percorso di studio nel Liceo Scientifico “E. Pascal” di Pompei ha scelto di frequentare l’istituto tecnico “Ernesto Cesaro” di Torre Annunziata. Non viene indicato, però, il titolo di studio conseguito e la relativa votazione. A seguire, stando a quanto era presente sul social network professionale, la sua formazione sarebbe proseguita dapprima all’Università degli Studi di Napoli ‘Parthenope’​ dove si sarebbe laureata nel 2005 in Economia Aziendale e poi, qualche anno dopo, all’Università Telematica Pegaso dove avrebbe conseguito una laurea in Economia e Management, nel 2023. Secondo il quotidiano La Verità la prima laurea di Maria Rosaria Boccia, quella del 2005, non risulta negli archivi universitari, al contrario di quella del 2023 presso L’Università telematica Pegaso.

IL CORSO DI STUDI NON COMPLETATO ALL’UNIVERSITÀ PARTENOPE

Il 2005 sarebbe, secondo la ricostruzione del quotidiano fondato e diretto da Maurizio Belpietro, solo l’anno in cui la donna si è iscritta all’università Partenope (dopo aver frequentato per 2 anni l’università Federico II di Napoli, rinunciando però agli studi), senza conseguire il titolo di studio. Alla Verità risulta anche che l’influencer avrebbe dichiarato di aver sostenuto presso la Parthenope 17 esami, divisi tra i tre anni di corso. Nel primo anno gli esami sarebbero stati 9, nel secondo 6, mentre al terzo avrebbe dichiarato di averne conseguito uno. Senza però, come detto, mai completare il percorso di studi, ai quali avrebbe definitivamente rinunciato nel 2020.

UNIVERSITÀ PEGASO SULLA TESI DI LAUREA DI BOCCIA: AUDIT PER VERIFICARE UN POSSIBILE PLAGIO 

La mancata consulente del ministro Sangiuliano si è vista riconoscere 7 esami sostenuti alla Partenope quando nel 2018 si è iscritta all’Università telematica Pegaso (gruppo Multiversity) conseguendo, infine, il titolo. Tuttavia, l’ateneo telematico starebbe valutando di avviare un audit per verificare l’originalità della tesi di laurea della donna attraverso strumenti e tecnologie antiplagio di cui l’ateneo è dotato. La trasmissione “4 di sera”, condotta da Paolo del Debbio su Rete 4, ha rivelato che il titolo della tesi con la quale la Maria Rosaria Boccia si è laureata, “Il sistema sanitario nazionale: luci e ombre di un’eccellenza nazionale stretta dai vincoli della finanza pubblica”, è u”guale al titolo di una studentessa della Luiss di quattro anni prima”.

DOPPIA LAUREA DI BOCCIA NELLA STESSA MATERIA: L’ALLARME DEI FUNZIONARI DEL MINISTERO DELLA CULTURA

Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro avanza anche l’ipotesi che a motivare la mancata nomina sia stata la perplessità, suscitata negli uffici del Ministero della Cultura che dovevano predisporre la nomina, per la doppia laurea nella stessa materia. Infatti, continuano a ragionare La Vertià, se la Boccia avesse indicato la laurea alla Partenope anche nel curriculum inviato al Ministero all’epoca retto da Sangiuliano, la donna avrebbe dichiarato il falso in atto trasmesso alla pubblica amministrazione.

DOPO LA LAUREA LE DOCENZE FANTASMA NEL CURRICULUM: I DOCUMENTI DI BOCCIA 

Un curriculum che, stando a quanto era riportato dal profilo del social professionale della donna, prosegue nel solco accademico con due docenze. La prima presso Università degli Studi di Napoli Federico II, dove avrebbe tenuto un corso in “Scienze della comunicazione e Media Digitali” nell’ambito del Master Universitario di Il livello in Medicina Estetica, diretto dal Prof. Francesco D’Andrea, per l’anno accademico 2024/2025. La seconda riguarda una docenza in materia di “Pianificazione della comunicazione e marketing tra etica e deontologia” nell’ambito del “Master in Dietetica applicata agli stili di vita: dalla sedentarietà all’attività sportiva” afferente al Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Un documento su carta intestata dell’Università Vanvitelli e pubblicato sul profilo Instagram della donna, però, attesterebbero che la stessa avrebbe svolto attività di didattica integrativa dal 18 gennaio 2024 all’8 maggio 2024.

L’UNIVERSITÀ FEDERICO II NEGA LE DOCENZE DI MARIA ROSARIA BOCCIA

Come ricordato nel corso della trasmissione “4 di sera”, Maria Rosaria Boccia, avrebbe ottenuto un attestato che le avrebbe consentito di tenere una docenza nel corso del Master in Medicina Estetica. Però il professor Francesco D’Andrea, direttore del master, ha precisato che a quell’attestato non è seguito alcun incarico e, contattato dal quotidiano di Belpietro ha definito una “leggerezza” l’aver firmato un “attestato di docenza” dopo che “la dottoressa Boccia si era proposta come docente, ed io avevo pensato che fosse opportuno dare seguito alla sua richiesta”. Sul profilo Instagram di Maria Rosaria Boccia c’è la foto anche di questo attestato.

Screenshot

Sul punto ha effettuato ricerche l’Ansa. Da un accesso civico richiesto è emerso che non risulta alcuna docente o ricercatrice a nome di Maria Rosaria Boccia alle dipendenze dell’Ateneo né risulta alcuna documentazione attestante lo svolgimento di servizio di assistenza docenti, né la stipula con l’Ateneo di contratti di docenza. Su questa ricostruzione è arrivato anche il sigillo ufficiale dell’ateneo.

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