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Tutto su Marcello Degni, il magistrato contabile di sinistra pizzicato da Borghi e Bagnai

Perché il magistrato della Corte dei Conti, Marcello Degni, è nella bufera.

Prosegue la guerra mediatica fra il centrodestra (in primis esponenti di spicco della Lega) e il magistrato della Corte dei conti, Marcello Degni, accusato dalla maggioranza di governo di posizioni pregiudizialmente anti Meloni e pro opposizioni.

Ma vediamo quali sono le critiche e come il magistrato prova a replicare.

COME SI DIFENDE IL MAGISTRATO MARCELLO DEGNI

“Lei ha letto quello che ho scritto? Non mi sembra che contenesse cose particolari. Ho solo espresso il rammarico perché l’opposizione avrebbe potuto sfruttare di più gli strumenti del diritto parlamentare per marcare meglio la maggioranza sulla manovra”. Così Marcello Degni, consigliere della Corte dei Conti, economista, esperto di finanza pubblica e di procedure di bilancio, conferma in un’intervista al quotidiano La Stampa il post che ha pubblicato su X il 30 dicembre dopo l’approvazione della legge di Bilancio in cui, citando Elly Schlein, scriveva che l’approvazione della manovra è stata un'”occasione persa” perché “c’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio” e perché “potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti”. All’intervistatrice che chiedeva di spiegare in cosa consistesse l’occasione persa, Marcello Degni ha risposto: “La mia era una critica riferita al metodo non al contenuto della manovra. E non era una critica nei confronti soltanto di questo governo. Non da oggi, ma da quasi vent’anni, tutti i governi non rispettano quella che dovrebbe essere una discussione articolo per articolo, pacata, con i 183 programmi di cui è strutturata. In questo modo si svilisce il ruolo del Parlamento”.

Alla domanda esplicita de La Stampa sul se, alla luce delle polemiche e della presa di distanza della Corte dei Conti riscriverebbe le stesse parole, Marcello Degni risponde poi: “Più ci penso e più sento di aver fatto la scelta giusta. Ho l’impressione che, se si è scatenato un simile polverone su delle affermazioni che da anni sono discusse in ambito accademico, forse vuol dire che queste affermazioni hanno colpito nel segno. Se fossi il presidente della commissione Bilancio sarei una persona triste: il suo ruolo dovrebbe essere quello di garantire una discussione sulla legge di bilancio invece si riduce ad aspettare delle misure già decise”. E ancora: “Io credo che un magistrato abbia il diritto di esprimere le sue posizioni purché non si trovi di fronte a una questione che incide su una sua azione diretta e purché lo faccia in modo rispettoso come ho fatto io argomentando su una questione di cui mi occupo”.

IL POST DI DEGNI CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO…

“Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti. @ellyesse @marioricciard18”. Sono state queste le parole sul profilo X di Marcello Degni, consigliere della Corte dei conti e professore universitario, che hanno provocato le proteste dei vertici dei gruppi parlamentari della maggioranza di centrodestra.

LA CORTE DEI CONTI AVVISA DEGNI

Ma nell’istituzione di appartenenza – la Corte dei conti – non tutti considerano scontate e normali quelle critiche. Infatti la stessa Magistratura contabile, attraverso il proprio ufficio stampa, è intervenuta per prendere le distanze da quanto scritto da Degni: ”In merito ad alcune dichiarazioni rese da un magistrato, espresse su social media al di fuori di canali istituzionali e che non rappresentano in alcun modo posizioni dell’Istituto, informa che la questione verrà esaminata in via di urgenza nella prossima adunanza del Consiglio di presidenza per le valutazioni di competenza”.

BAGNAI E BORGHI PIZZICANO DEGNI

A criticare Degni sui social sono stati per primi gli economisti della Lega, Alberto Bagnai e Claudio Borgh,  che hanno subito puntato l’indice contro l’opportunità del tweet e – di conseguenza – messo in dubbio l’imparzialità del suo autore nelle sue vesti di magistrato contabile.

”Lei sta alla Corte dei Conti e inneggia all’esercizio provvisorio come arma contro il governo? Chiama in soccorso nei suoi tweet i leader del Pd? Molto istruttivo, grazie!” commenta Borghi. “Possiamo immaginare quanto sia equanime questo magistrato!” chiosa Bagnai. Provocazioni alle quali lo stesso Degni non si è sottratto, rispondendo a muso duro: “Il Paese lo attaccate voi respingendo il Mes e con una manovra senza senso e senza coperture (…) I nodi verranno presto al pettine”.

CHI È (E COSA PENSA) MARCELLO DEGNI

Professore universitario, sui social si definisce “economista, di sinistra, disilluso dai partiti”. Degni è stato assessore al Bilancio del Comune di Rieti dal 2012 a inizio 2014, giunta Pietrangeli, allora sindaco di Sel (Sinistra e libertà), ha ricostruito Policy Maker: “Nel 2017, governo Gentiloni, è stato nominato dal Consiglio dei ministri nuovo consigliere della Corte dei conti. Nello specifico, come si legge nel suo curriculum, esercita la sua attività di magistrato contabile ‘presso la sezione di controllo della Lombardia e presso la sezione delle Autonomie’. Dal 2013 al 2016 è stato professore presso la Scuola nazionale dell’Amministrazione, SNA, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, insegnando Bilancio pubblico, Programmazione strategica e Analisi della Spesa. Sui social il prof. Degni quindi non nasconde affatto le sue simpatie per la sinistra, come l’endorsement per il Manifesto (“il più bel giornale del mondo”) e alcuni tweet simpatizzanti verso il comunismo e che rilanciavano le parole di Toni Negri “Il comunismo è una passione collettiva gioiosa, etica e politica che combatte contro la trinità della proprietà, dei confini e del capitale””.

LE DEMOCRATICHE RELAZIONI DI DEGNI SECONDO IL GAZZETTINO

Scrisse anno fa il Gazzettino, il quotidiano del Nord-est: “Marcello Degni, 61 anni, docente alla Scuola nazionale dell’amministrazione, alla Sapienza e a Pisa, è un uomo del Pd: fa parte della direzione del Partito democratico di Venezia ed è stato assessore a Rieti, incarico che ha lasciato nel 2014 raggiungere a Venezia la moglie Alessandra Poggiani (al tempo legata al giglio magico renziano, nominata a capo dell’Agenda digitale e poi tornata a dirigere la società di informatica lagunare Venis dopo l’infelice candidatura alle Regionali del Veneto nella lista di Alessandra Moretti). Raccontano che a benedire la candidatura di Degni a magistrato contabile sia stato il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Gianclaudio Bressa, lo stesso che aveva suggerito il nome dell’avvocato Raffaele Bifulco (che gli aveva fatto da consigliere giuridico quando era sottosegretario agli Affari regionali) per il ricorso contro il referendum sull’autonomia”.

BORGHI CONTINUA A TWITTARE SU DEGNI…

Ma la difesa di Degni non pare abbia convinto il leghista Borghi che stamattina su X ha continuato a vergare critiche al magistrato con alcuni post rilanciando tweet di tempo fa molto significativi dello stesso magistrato:

LEGA, FdI E FORZA ITALIA ALL’ATTACCO DI DEGNI

Centrodestra unito contro le esternazioni da politico del magistrato contabile.

“Marcello Degni e’ un Consigliere della Corte dei Conti super partes o un facinoroso esponente del Pd che auspica l’esercizio provvisorio per far schiumare di rabbia la maggioranza che invece ha lavorato nell’interesse del Paese? A giudicare da quanto emerso dai media, Degni preferisce mettere in ginocchio l’Italia pur di fare becera opposizione a questo governo. Complimenti. Chiediamo le sue immediate dimissioni e una chiara presa di distanza da parte del Pd”. Così i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, “le affermazioni del consigliere della Corte dei Conti, Marcello Degni, costituiscono una grave violazione del principio di terzierà che dovrebbe guidare chi la compone. La sua invasione del campo politico con detta dichiarazione rappresenta un fatto gravissimo e dovrebbe indurlo a dimissioni immediate”. Mentre secondo il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, “non è infatti possibile che un consigliere della Corte dei Conti, peraltro su mezzi pubblici, dia luogo ad affermazioni così offensive nei confronti del governo e quindi di organi costituzionali. Questo Degni, se il messaggio social fosse autentico, apparterrebbe alla schiera degli indegni”.

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