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Lorenzo Fontana, il curriculum del nuovo presidente della Camera

Chi è Lorenzo Fontana, il responsabile Esteri della Lega eletto presidente della Camera dei deputati. Ecco il curriculum di Fontana

Con 222 voti, Lorenzo Fontana è il nuovo presidente della Camera.

Il candidato del centrodestra ed esponente leghista ha, quindi, superato il quorum necessario, pari alla maggioranza assoluta dei voti, ossia 200 più uno.

La candidata del Partito democratico, Maria Cecilia Guerra, ha ottenuto 77 voti. I candidati del Movimento cinque stelle e di Italia Viva-Azione, Federico Cafiero De Raho e Matteo Richetti, hanno raccolto rispettivamente 52 e 22 consensi.

Dunque il centrodestra è riuscito ad eleggere sia il presidente del Senato (Ignazio La Russa, con la spaccatura di Forza Italia), sia il presidente della Camera, Fontana.

Tutte le idee di Lorenzo Fontana, nuovo presidente della Camera, su Russia, Nato, Ue, aborto e gay

CHI E’ LORENZO FONTANA, LA SCHEDA ANSA:

Veronese doc, classe 1980, Lorenzo Fontana è vicesegretario responsabile esteri della Lega dal 2016, eurodeputato dal 2009 al ’18, quindi eletto deputato.

Nello stesso anno è stato ministro per la famiglia e le disabilità sino al 2019, vicepresidente della Camera e titolare degli Affari europei dal 10 luglio al 5 settembre 2019 nel governo Conte I.

Grande tifoso della squadra di calcio del Verona, laureato in Scienze Politiche, Filosofia e Storia, è considerato l’esponente di punta dell’ala dura del partito.

Ultraconservatore e tradizionalista, da sempre ha messo in primo piano nella sua attività politica la sua fede cattolica, in prima fila contro l’aborto, le unioni civili, la cosiddetta teoria gender, il matrimonio tra omosessuali e a difesa delle radici cristiane dell’Europa.

In un convegno dell’associazione Pro Vita Onlus disse che i matrimoni gay e la teoria del gender, da un lato, e l’immigrazione di massa dall’altro, “mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni” paventando il rischio di “cancellazione del nostro popolo”.

Basta scorrere il suo account twitter per capire la sua vicinanza alla storia della Chiesa e dei santi. Quasi ogni giorno twitta il santo del giorno allegando una sua foto e una breve nota esplicativa. Pochi giorni fa, il 7 ottobre, ha celebrato l’anniversario della battaglia di Lepanto. Quel giorno, sono le parole di Fontana, la Lega Santa riportava la vittoria “contro l’avanzata ottomana. L’ Europa cristiana – aggiunge – fiera della sua identità, otteneva una straordinaria vittoria. Oggi si ricorda la Madonna del Rosario”. Due giorni prima, rese omaggio alle vittime della strage in Mozambico: “Colpevoli di essere cristiani e per questo sgozzati da terroristi. Il giorno dopo l’omicidio di suor Maria de Coppi, altro sangue di cristiani, scorre in Mozambico”.

Ma Fontana ha posizioni nette anche in politica estera. Pochi giorni dopo il voto criticò le parole del presidente Biden. “Probabilmente, il presidente democratico, è consapevole di quanto accadrà nelle elezioni di metà mandato, dove i patrioti Repubblicani vinceranno”, twittò commentando le parole di Joe Biden, quando dopo l’affermazione del centrodestra disse: “avete visto cosa è accaduto in Italia, non possiamo essere troppo ottimisti”.

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TUTTO SU LORENZO FONTANA, LA SCHEDA AGI:

Quarantadue anni, vice segretario e responsabile del dipartimento Esteri della Lega, Lorenzo Fontana è stato eletto alla presidenza della Camera. Noto per le sue posizioni ultraconservatrici in tema di famiglia, il veronese è il più studioso del partito di via Bellerio. Ha tre lauree: in Scienze Politiche all’Università di Studi di Padova, in Storia all’Universita’ Europea, in Filosofia all’Università pontificia San Tommaso d’Aquino Angelicum, dove sta studiando per ottenere la quarta.

Europarlamentare per due mandati, dal 2009 al 2018, negli anni a Strasburgo conosce e frequenta Salvini ed è colui che contribuisce a creare il legame, che tuttora permane, tra il segretario leghista e Marine Le Pen. Di recente è stato, invece, tra i promotori del progetto salviniano – finora fallito – volto alla creazione di un maxi-gruppo di centrodestra in Europa, che vada dai Popolari ai Conservatori, passando per Viktor Orban.

Eletto per la prima volta alla Camera nel 2018, è stato pre tre mesi vice presidente di Montecitorio, prima di essere nominato ministro della Famiglia (giugno 2018 -10 luglio 2019) e in seguito ministro degli Affari europei (10 luglio -5 settembre 2019).

Tifoso dell’Hellas Verona, sposato con una figlia, Fontana è spesso è finito nel mirino della comunità Lgbtiq+ per le sue posizioni su coppie di fatto e unioni civili e dei pentastellati per quelle su famiglia, donne e religione.

Nel 2019 è tra i promotori dell’assise organizzata a Verona dal congresso mondiale della famiglia, un’organizzazione statunitense cristiana. “La famiglia che riconosciamo e che sosterremo, anche economicamente, è quella sancita e tutelata dalla Costituzione”, ha detto Fontana, quando era ministro della Famiglia, entrando in polemica con l’allora sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora del Movimento 5 stelle.

“Ci hanno detto che siamo retrogradi, clericali. Come ha detto San Pio X, quando vi dicono queste cose siatene fieri. E noi siamo fieri di dire che ci devono essere una mamma e un papà“, ha aggiunto.

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IL CURRICULUM DI LORENZO FONTANA QUANDO ERA MINISTRO:

Il Ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana è sposato, ed ha una figlia. Dal 2013 è Vice-Segretario Federale vicario della Lega. È laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Padova ed in Storia all’Università Europea di Roma. Iscritto all’albo dei giornalisti, ha iniziato la sua carriera nelle istituzioni come consigliere comunale a Verona ed è stato poi eletto al Parlamento Europeo, per la prima volta, nel 2009. Nel corso dei due successivi mandati ha ricoperto l’incarico di capo-delegazione del gruppo della Lega Nord e vice-presidente della commissione cultura, istruzione e sport del Parlamento Europeo. È stato, tra le altre cose, relatore per la proposta di regolamento sulle disposizioni generali sul Fondo Asilo e migrazione e del progetto di decisione sull’accordo di cooperazione operativa e strategica tra la Bosnia-Erzegovina ed Europol. È stato membro della Commissione Agricoltura e di quella per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della delegazione per le relazioni con l’Iraq e per l’associazione UE-Ucraina. Dal 7 luglio 2017 al 12 giugno 2018 (data in cui ha protocollato le sue dimissioni) è stato Vicesindaco della città di Verona. A febbraio 2018 è uscito il suo libro: “La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi”, scritto insieme all’economista Ettore Gotti Tedeschi. Il 5 marzo 2018 è stato eletto alla Camera dei deputati nella circoscrizione Veneto 2. Il 29 marzo 2018 è stato eletto vicepresidente della Camera dei Deputati. Venerdì 1 giugno 2018 ha giurato come Ministro assumendo le deleghe: Politiche per la Famiglia, Disabilità, Infanzia e Adolescenza, Politiche Antidroga.

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