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L’incontro Biden-Xi visto dai media Usa

Ecco cos’è successo a San Francisco fra Biden e Xi nel resoconto dei principali media Usa.

Non si parlavano da un anno, e ieri – stamattina secondo l’ora italiana – Joe Biden e Xi Jinping si sono incontrati a San Francisco a margine del Forum della Cooperazione economica dell’Asia-Pacifico (APec). Oltre a concordare sulla lotta ad oltranza contro l’export dell’oppioide fentanyl negli Usa, i due leader hanno deciso di ripristinare i canali di comunicazione diretta tra i due eserciti. Ma su commercio e tecnologia le distanze restano siderali. Ecco cos’è successo a San Francisco nel resoconto dei principali media Usa.

L’incontro.

La bucolica residenza Filoli, a 50 km a Sud di San Francisco, ha ospitato ieri sera l’incontro tra il Presidente Usa Biden e il suo omologo cinese Xi, a un anno di distanza dall’ultimo faccia a faccia tenutosi nel novembre dell’anno scorso a margine del G20 di Bali.

Come riferisce l’Associated Press, i due Presidenti con i rispettivi ministri degli Esteri, del Commercio, dell’Economia e della Sicurezza Nazionale hanno parlato per 4 ore seduti intorno a un lungo tavolo.

L’incontro è stato fortemente voluto dagli Stati Uniti, che per mesi hanno corteggiato la controparte con visite di alto profilo a Pechino che, come ricorda Cnn, hanno coinvolto il Segretario di Stato Blinken, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Sullivan, le Segretarie al Tesoro e al Commercio Yellen e Raimondo e l’inviato per il clima Kerry.

Gestire la relazione bilaterale.

Principale oggetto della conversazione tra i due leader è stato il modo con cui le due superpotenze, come ha sottolineato Biden con parole riportate da Reuters, sono chiamate a gestire “responsabilmente” la relazione bilaterale, definita “la più importante del mondo”, evitando che la competizione tra di loro “non scivoli nel conflitto”.

I canali tra eserciti.

Anche per questo motivo, nonché per scongiurare l’innescarsi di un conflitto, è stato deciso di ripristinare i canali di comunicazione diretta tra i due eserciti, in modo tale che, in caso di crisi, “possiamo alzare il telefono e chiamarci reciprocamente”, ha enfatizzato il capo della Casa Bianca.

Si è dunque deciso che il Segretario alla Difesa Austin incontrerà il suo omologo cinese non appena questi sarà nominato dal Partito.

Il nodo Taiwan.

Le discussioni hanno ovviamente toccato il nodo di Taiwan. Biden ne ha approfittato per ribadire che gli Usa non si discostano dalla tradizionale politica dell’una sola Cina, mentre il suo collega ha confermato la visione di Pechino secondo cui “la Cina sarà alla fine riunificata” con l’annessione dell’isola ribelle.

Il fentanyl.

Un risultato tangibile portato a casa da Biden è stato invece l’accordo per arginare l’esportazione negli Usa del fentanyl, che ha causato innumerevoli overdosi tra gli americani. Un accordo che “salverà vite”, ha rimarcato Biden apprezzando “l’impegno” di Xi sulla materia.

Punti di attrito.

Dal canto suo, Xi ha sottolineato la contrarietà di Pechino alle misure di controllo dell’export e degli investimenti imposti dagli Usa che, secondo lui, equivalgono ad un “contenimento tecnologico” che “ha seriamente danneggiato i legittimi interessi della Cina … Speriamo che la parte Usa”, ha detto il Presidente, “possa affrontare seriamente le preoccupazioni della Cina e agire per rimuovere le sanzioni unilaterali e fornire un ambiente equo, giusto e non discriminatorio per le imprese cinesi”.

Biden gli ha però risposto direttamente spiegando che l’America non ha intenzione di fornire a Pechino tecnologia che possa essere impiegata dal suo esercito.

L’incontro con i business executives.

Ma il vero clou dell’evento è la successiva cena organizzata a San Francisco dal U.S. China Business Council e dal National Committee on U.S. China Relations, durante la quale decine di capitani di industria hanno avuto l’opportunità di sedersi al tavolo e parlare direttamente con Xi pagando, secondo Reuters, 40mila dollari.

“Lo scopo della cena è di promuovere una migliore comunicazione”, ha detto a Reuters una fonte vicina agli organizzatori, che hanno mantenuto il più stretto riserbo sui partecipanti.

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