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Libia, coprifuochi, fisco dolce per Crédit Agricole, Lvmh annusa Tod’s, pillole di Pnrr

Non solo Pnrr. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start

PILLOLE DI PNRR

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IL PNRR DI CONTE RISCRITTO

DRAGHI VISTO DALLA GERMANIA

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SUL PNRR:

Aggiustamenti al margine, mentre restano da sciogliere i due nodi politici: la proroga del Superbonus del 110% e la composizione della cabina di regia che gestirà i 191,5 miliardi risorse europee destinati fino al 2026 all’Italia, ai quali si aggiungono 30 miliardi di risorse nazionali in deficit previsti dal Fondo complementare.

Sulla proroga del Superbonus fino alla fine del 2023, richiesta avanzata inizialmente dai 5 Stelle e poi anche da Pd e Forza Italia, per il momento non dovrebbero esserci novità. L’asse fra il premier, Mario Draghi, e il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha fatto muro rispetto all’aggiunta di un anno alla vigenza dello sgravio, che sarebbe costata più di 10 miliardi. Del resto, si osserva, il Superbonus è già finanziato con 18 miliardi fino alla fine del 2022. Il Recovery plan non taglia queste risorse ma le ripartisce tra Pnrr (circa 10 miliardi) e Fondo complementare (8 miliardi). Non c’è quindi bisogno di intervenire già ora per un’eventuale proroga di un anno, dal 2022 al 2023, che potrà essere sempre disposta con la prossima legge di Bilancio, quando si potrà fare una valutazione più completa sugli effetti che questo sgravio avrà prodotto sull’economia e sui conti pubblici.

A margine dei tantissimi interventi previsti dal piano lungo 6 direttrici strategiche (digitalizzazione, rivoluzione verde, infrastrutture, istruzione, inclusione, salute) emergono dalla lettura della bozza anche importanti conferme. Sulle pensioni il governo mette nero su bianco che Quota 100, ovvero la possibilità di lasciare il lavoro a 62 anni con 38 di contributi, non verrà prorogata oltre il 31 dicembre di quest’anno «e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti». Sul lavoro, per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo delle professioni si vuole rendere «l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato», ai fini dell’abilitazione all’esercizio della professione. In tema di giustizia, si punta a ridurre la durata dei processi. Tagliare da 9 a 5 anni i tempi delle procedure fallimentari farebbe aumentare la produttività dell’1,6%. Sulla sanità, si prevede la creazione di un centro nazionale «di eccellenza per le epidemie». Sul versante green, ci saranno investimenti per 5.500 bus a basse emissioni entro il 2026.

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