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Giorgetti

Lettera aperta a quel bastardo di virus

Bastardo di covid, sei finito nonostante la paura che continui a provocare.

Darti del caro, come si fa solitamente nelle lettere perfino a un infame per carità cristiana, anche nella seconda Pasqua in cui hai svuotato a Roma la piazza universalmente più aperta a tutti, quella di San Pietro, mi sembra francamente troppo. Anche darti del signore, con la minuscola naturalmente, mi sembra troppo perché non sei per niente tale. Ti darò semplicemente del covid, senza neppure la maiuscola che ti hanno ingiustamente assegnato scienziati, virologi e quant’altri.

Dunque, maledetto covid – ecco, del maledetto penso che te lo meriti – ci hai procurato un sacco di danni e guai. Hai sconvolto le nostre le nostre vite, hai fatto crescere la povertà che quei presuntuosi dei grillini solo qualche anno fa pensavano di avere sconfitto almeno in Italia, sventolando braccia e sorrisi sul balcone imbandierato di Palazzo Chigi. Hai fatto impazzire i vignettisti anche contro il generale di Corpo d’Armata, e degli alpini, che il buon Mario Draghi ha messo a capo delle operazioni di emergenza non immaginando – credo – che ci potessero essere imbecilli capaci di appendere alle sue stellette e decorazioni caciotte, provoloni, salami, cosce di pollo e cioccolata, come non si dovrebbe fare con un bravo Figliuolo come lui.

Hai svuotato anche le scuole, come se non fossero più capaci di contenere gli ignoranti, facendo inventare e provare, nelle occasioni in cui sono state aperte prima di essere risbarrate, banchi a rotelle di ogni dimensione e colore: magari di rotelle malmesse, a rischio di chi ci si sedeva sopra.

Hai costretto tutto il mondo a indebitarsi, nella caccia a te e derivati, visto che hai pure dei derivati, ancor più di quanto non lo fosse già di suo per le spese, ad esempio, in armamenti perché la gente potesse sparare di più e farti concorrenza nella produzione del male. Non mi dare dello stupido pacifista, perché qui lo stupido sei solo tu, che non hai capito di stare combattendo una guerra ormai perduta. Sei diventato come un Hitler qualsiasi, chiuso nel suo bunker per disporre movimenti di armate che non hai più, vista la fortuna che hanno avuto i tuoi nemici di approntare prima del solito non uno ma più vaccini per farti la pelle, anche se qualcuno di questi ogni tanto zoppica e fa paura persino più di te. Che poi è veramente il massimo.

Allora, carogna, perché anche questa qualifica di meriti, ti vuoi decidere come quell’Hitler cui tanto gli assomigli di prenderti la tua dose di cianuro e di farti bruciare dai tuoi derivati, senza che lascino di te neppure le tracce dell’altro, raccolte ed esaminate con cura per essere sicuri che il morto fosse proprio lui?

Sappi, carogna dei nostri stivali, che nella sola Italia, questa piccola Italia a forma di stivale in cui ci troviamo, hai infettato dall’inizio dei conteggi, e al netto di possibili errori, in difetto o in eccesso, 3 milioni 688 mila e 64 persone facendone morire, disgraziato che non sei altro, ben 111 mila e trenta. Ma, vivaddio, quasi tre milioni di infettati da te e derivati sono guariti e stanno lì a testimoniare la tua battibilità. E ci sono ancora persone che riescono a comportarsi come persone normali, con le loro abitudini, come quel signore che anche tu avrai visto per le strade di un piccolo paese chiamato Città della Pieve andare a piedi con la famiglia a sentirsi la santa messa pasquale celebrata da un cardinale che tu, maledetto, riuscisti a infettare ma è guarito, non morto. Sei finito, credimi, nonostante la paura che continui a provocare.

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