Giorgia Meloni ha trascorso la sua prima giornata di “leader più potente d’Europa”, come l’ha riconosciuta la testata americana Politico.eu, dividendosi a Roma fra le “schermaglie”, come le chiama lei, che animano la sua solida maggioranza parlamentare e gli onori di casa al Re di Spagna Philipe VI ospite della Repubblica italiana, su invito del presidente Sergio Mattarella.
GRUBER E MAURO FUNEREI SU MELONI?…
In serata a Otto e mezzo, su La7, assistita da remoto da un Ezio Mauro più severo del solito, che poi si sarebbe occupato in una trasmissione tutta sua sui misteri funerari, anatomici e anche politici di Lenin a cento anni e più dalla morte, Lilli Gruber ha cercato di ridimensionare alla sua maniera la corona mediatica assegnata alla premier italiana. Peraltro restituita al genere maschile che l’interessata preferisce si usi quando si parla di lei come presidente del Consiglio: E quindi “uomo”, ha sottolineato la conduttrice.
LE OSSESSIONI DI GRUBER
Scrupolosa com’è nella lettura dei dispacci d’agenzia e simili, la Gruber ha fatto osservare che non mancano le spine nella corona di Politico.eu alla Meloni, apprezzata per la sua forza rispetto ai 28 leader europei vagliati per il titolo ma pizzicata, diciamo così, anche in alcuni punti deboli come sarebbero i suoi rapporti con la magistratura italiana. Che evidentemente in America non appare solo come quella un pò pasticciona e invadente avvertita e criticata da Elon Musk, fanoso per i soldi e i rapporti personali col presidente di ritorno alla Casa Bianca Donald Trump.
LE FISSAZIONI DI SANTALUCIA
Un caso davvero sfortunato per la magistratura italiana e i suoi estimatori ha voluto che proprio in questi giorni essa si sia appuntata sul petto, sia pure metaforicamente, la medaglia procuratale dal presidente del sindacato delle toghe, Giuseppe Santalucia, bloccando un tentativo parlamentare di istituire una giornata in onore delle vittime della giustizia. Giornata che avrebbe dovuto essere quella del 17 giugno, in cui nel 1983 fu arrestato il giornalista e conduttore televisivo Enzo Tortora, processato per camorra e dintorni, assolto e infine morto a casa per un tumore rimediato fra gli stress della sua detenzione e contorni.
CHI DIMENTICA I PERSEGUITATI
Pure Gesù nel famoso discorso evangelico delle Beatitudini si ricordò dei “perseguitati” dalla giustizia. Ma Santalucia non ha voluto sentire ragioni. Quella giornata non si deve istituire perché dannosa per il credito assai ridottosi delle toghe italiane, e discriminatoria in quanto non se ne prevede una in memoria delle vittime degli errori dei medici.
LA STAFFILATA DI MATTIA FELTRI
“Però i medici- ha risposto sulla Stampa Mattia Feltri- quando sbagliano vanno a processo, i magistrati no. Per i magistrati c’è la sanzione disciplinare o la causa civile e, se la perdono, e non la perdono mai (otto volte in dodici anni, dal 2010 al 2021), non pagano loro ma paga lo Stato”. Seguono altre considerazioni che potrete apprezzare alla fonte, chiamiamola così, sotto il titolo “Il dramma e il reato”: il dramma del magistrato, e non solo della sua vittima, e il reato del medico.