SAVIANO SFOGLIATO
"Saviano “censurato” dal regime? Sono stati i suoi editori a scegliere di non portarlo a Francoforte. Mondadori, Feltrinelli, Bompiani e Solferino rispondono tutti nello stesso modo: non l’abbiamo inserito. Il che significa che nessuno lo ha potuto depennare". (Il Foglio)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
BENETTON SMAGLIATA
"Benetton ha bisogno di un turn around drastico e rapido e non sarà facile perché, come dice la parola, ribaltare i destini di un’azienda in crisi non lo è mai e per altre ragioni". (Giulia Crivelli, Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
LA CEI BEN POCO PAPALE PAPALE
Seminaristi. "Il Papa voleva dire che i candidati, omo o etero, devono essere capaci di vivere bene le loro promesse rispetto all’obbedienza, alla povertà e alla castità. Amare con il cuore pieno e le mani vuote". (Monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
"Papa Francesco, da grande educatore, stava parlando della formazione dei candidati al sacerdozio. Ed era preoccupato della felicità del futuro prete, che sia omosessuale o eterosessuale". (Monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei, al Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
IL TEOLOGO SPARLA?
CI SONO STATI PAPA GAY?
Frociaggine? «Se ci fosse stato un pregiudizio simile in passato avremmo perso grandi preti e pure qualche papa». (Vito Mancuso, teologo, al quotidiano La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 28, 2024
Bergoglio? "Il suo papato è caratterizzato da grandi promesse e pochi risultati. Una settimana fa ha bollato come irrealizzabile il diaconato femminile. Se non si fa neppure quello non vedo molto rinnovamento". (Vito Mancuso, teologo)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 28, 2024
Frociaggine nei seminari? «La Sala stampa vaticana proverà ad attribuire l’uscita al fatto che il Papa non è italiano e non parla bene la lingua, mentre si tratta chiaramente di un errore e in senso ecclesiastico di un peccato, di cui scusarsi». (Vito Mancuso, teologo)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 28, 2024
LE SINTONIE FRA D’AGOSTINO E CHIOCCI
Commoventi le coccole di Dagospia al direttore del Tg1, Chiocci. Il Tg1 cita Dagospia nel servizio sul Papa e Dagospia esulta, ma non fa una grinza sulla censura: nei servizi sulla notizia, il Tg1 omette la frase sulla “frociaggine”. Slurp carpiato e simbiotico fra Dago e Tg1.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
DAGOSPIA MAESTRO DI ANTI COATTERIA… GULP
Mister Coatteria, ossia Roberto D’Agostino, scandalizzato dalla coatteria come arma di comunicazione politica. Che a fare moralismo sia un sito – Dagospia – che vive di clickbating pornografico fa veramente ridere o piangere. pic.twitter.com/IgS81ISvO0
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 28, 2024
SI SCIOPERA IN SAMSUNG
Il sindacato nazionale dei lavoratori di Samsung Electronics ha indetto un giorno di sciopero il 7 giugno per chiedere un aumento dei salari e più di ferie. Si tratta del primo sciopero nell’azienda. (Reuters)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
LE CARTE DI CARTA
Apprendo da un fitto programma di un robusto seminario che Luciano Carta, dopo una lunga carriera in Guardia di Finanza, dopo la direzione dell'Aise e dopo la presidenza del gruppo Leonardo, è nientepopodimeno che "special advisor IA della Fondazione Vittorio Occorsio".
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
LA PILLOLA DI BASSETTI
Morbillo. "Finisce la scuola, i giovani vanno all'estero in vacanza, si infettano, tornano a casa e la trasmettono: è inevitabile che arrivi un'epidemia. Nessun terrorismo, ma bisogna prepararsi e consiglio ai giovani tra 15 e 30 anni di vaccinarsi". (Matteo Bassetti)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
I MONTI DI MPS
Mps, faro sugli aiuti di Stato. Il gip ordina un’indagine su bilanci e vertici degli anni 2016-2017. (Milano Finanza)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
MARCHI SALUTARI?
"Ogni anno gli italiani sprecano oltre 1 miliardo per le medicine di marca. Solo un farmaco su tre rimborsato dal Ssn è un equivalente gratuito. Soprattutto al Centro Sud si spende fino a 25 euro pro capite per quelli griffati". (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 28, 2024
E PENSARE CHE CESA E SALVINI SONO ALLEATI ALLE EUROPEE…
Raga’ ha parlato Cesa – e dico Lorenzo Cesa – che appoggia (mi pare) Stoltenberg. E’ una svolta epocale, direi. O no?… pic.twitter.com/3P6OHig8q3
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 27, 2024
CARTOLINA DALLA NATO
Gli Stati membri della Nato sono in grado di fornire meno del 5% delle capacità di difesa aerea ritenute necessarie per proteggere i suoi membri dell'Europa centrale e orientale in caso di un attacco su larga scala. (Financial Times)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
CARTOLINE DAGLI STATI UNITI
Il Pentagono ha aperto una fabbrica di munizioni per fornire aiuti all'Ucraina. (Nyt)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
Il Tesoro Usa torna ad acquistare il proprio debito. Si tratta in piena regola di un buyback. L’ultima volta risale al 2002, più di 20 anni fa. Stiamo parlando di 10 miliardi al mese che dovrebbero essere iniettati nel sistema almeno fino a luglio. (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
CARTOLINA DA ISRAELE
Il consigliere per la sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, si aspetta che le operazioni militari israeliane a Gaza continueranno per almeno altri sette mesi. (Nyt)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
CARTOLINA DA BERLINO
"Berlino liquida Ursula. Il Cancelliere Scholz determinato a negare un secondo mandato a von der Leyen perché ha aperto troppo a destra". (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
CARTOLINA DA BRUXELLES
Nasce l’Ufficio per l’intelligenza artificiale dell’Unione europea. Incardinato nella Commissione Ue, avrà 140 dipendenti e cinque diverse unità. A Bruxelles la cabina di regia per l'attuazione della legge in materia. (Eunews)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
CARTOLINA DA MOSCA
Gazprom è costretta a inviare le sue navi cisterna con Gnl verso la Cina aggirando il canale di Suez e il Mar Rosso a causa della minaccia di attacchi da parte del gruppo yemenita filo-iraniano Houthi. E' quanto ha affermato il quotidiano russo "Vedomosti". (Nova)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 27, 2024
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
“Oggi noi abbiamo tutti i supermercati nella cintura milanese che sono in mano alla ‘ndrangheta della Jonica. Tutti i locali pubblici di divertimento, del centro di Milano, dove vanno calciatori e attori, sono in mano alla ‘ndrangheta”. (Nicola Gratteri).
Eh la peppa! Ma tutti?!
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
Il buongiorno di Travaglio pic.twitter.com/B9OYN3l7Eg
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
Il buongiorno di Belpietro pic.twitter.com/YTymTa5DGH
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
Come la Meloni, anche Cairo passa in rassegna le truppe… pic.twitter.com/K4peeOM5zD
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 27, 2024
GIORNALISMI
Emilio Carelli – già vicedirettore del Tg5, direttore di TgCom, fondatore nonché direttore di Sky Tg 24, ex deputato M5s passato a Impegno Civico (il partito di Luigi Di Maio) – sarà il direttore del settimanale L'Espresso. Come estrema unzione della testata mi pare perfetto.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
Mi informa un ascoltatore assiduo della Zanzara che il direttore del Sole 24 ore, Fabio Tamburini, spopola nella trasmissione di Cruciani e Parenzo su Radio24 soprattutto da quando confessò che se trova occupato il bagno degli uomini lui entra in quello dei disabili o delle donne
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 27, 2024
Mi informa un ascoltatore assiduo della Zanzara che il direttore del Sole 24 ore, Fabio Tamburini, spopola nella trasmissione di Cruciani e Parenzo su Radio24 soprattutto da quando confessò che se trova occupato il bagno degli uomini lui entra in quello dei disabili o delle donne
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 27, 2024
"I giornali celebrano i pensieri "umanisti" dell'imprenditore (e grande inserzionista) Brunello Cucinelli che prova a trasformare il suo personale successo in una improbabile filosofia per tutti". (Stefano Feltri)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 28, 2024
"I danni prodotti dal nazionalismo del governo su Stellantis e le auto". "Salvare i posti di lavoro è più che legittimo, applicare una politica nazional-protezionista però non è la via migliore". (Il Foglio, anche se sono titoli da Repubblica di Gedi-Exor)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 28, 2024
L’intervista del giorno sul Corriere della sera è codesta pic.twitter.com/0tK3W97t54
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
Ma il giornale on line della destra organo della Fondazione Alleanza Nazionale – che si pappa contributi statali – consiglia ristoranti? https://t.co/mGnlZlZlvT
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
Noto che aumenta vistosamente il numero di giornalisti e direttori di giornali che scrivono meno articoli ma moderano più dibattiti, conferenze e seminari.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 30, 2024
Open di Mentana (La7) informa che su La7 Giovanni Floris debunka Giorgia Meloni. Se vero, sarebbe la prima inchiestina giornalistica firmata dal 56enne Floris. Bene così. pic.twitter.com/txRwUMmIwT
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 29, 2024
Luca Barbareschi ha rilasciato la novecentesima intervista sulla sua vita e oggi il Corriere della sera la pubblica con tanta felicità.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 28, 2024
SLURP
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. "Fino ad oggi erano separati per singole competenze e da 12 anni si attendeva una riforma. Una riforma che solo la pazienza e la competenza di Alesse e del suo staff potevano riuscire a portare a termine". (Sassate di Guido Paglia)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 27, 2024
"Washington Post. Il nuovo amministratore delegato Will Lewis ha comunicato un po' di risultati e di progetti. Il giornale ha perso 77 milioni di dollari nel 2023 e metà dei lettori dal 2020". (Il Post)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 26, 2024
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU BENETTON:
È iniziato prima il declino del marchio, che in dieci anni ha dimezzato i ricavi e da troppi esercizi chiude in perdita, o quello dell’azienda? È come chiedersi se venga prima l’uovo o la gallina e l’unica certezza sono i numeri: benché la prima pietra dell’impero della famiglia veneta sia stata posata nel 1965, con la nascita del marchio di abbigliamento, oggi la parte moda vale il 2% della holding che fa capo ai Benetton, focalizzata su settori industriali sideralmente lontani dalla moda. Poi ci sono i bilanci: dai due miliardi di fatturato del 2012, si è passati al miliardo o poco più del 2023.
Benetton ha bisogno di un turn around drastico e rapido e non sarà facile perché, come dice la parola, ribaltare i destini di un’azienda in crisi non lo è mai e per altre ragioni. La prima è che Benetton appartiene all’industria della moda, che sta affrontando sfide enormi, dalla transizione ambientale ai cambiamenti nelle scelte di consumo nelle generazioni più giovani, indipendentemente dalle disponibilità economiche. I problemi di Benetton inoltre vengono da molto lontano, addirittura da prima dell’11 settembre, che pure mandò in crisi persone, Paesi e aziende di ogni settore. Gli altri cigni neri, il crac Lehman del 2008 e il Covid, sono stati affrontati da tutte le imprese del mondo, che però, nella maggior parte dei casi, hanno già recuperato i livelli del 2019.
Certo, nel caso di Benetton ha influito, in termini di immagine, pure il crollo del ponte Morandi e la (non) gestione della crisi reputazionale che ne è seguita. Come per le altre difficoltà, l’incapacità di risollevarsi è legata a ragioni e scelte interne, non a imprevisti nazionali o globali. Era già successo nei primi anni duemila, con la rivoluzione portata da internet nella distribuzione (si pensi all’e-commerce) e nella comunicazione, che nell’industria della moda è stata più difficile da affrontare rispetto ad altri settori. Ma si può andare ancora più indietro: cavalcando la globalizzazione, come fecero moltissimi altri marchi di fascia media, Benetton delocalizzò pesantemente in Asia, proteggendo i margini ma senza abbassare i listini, scelta che si trasformò in boomerang quando, nel 2013, oltre 1.100 lavoratrici sottopagate (eufemismo) morirono nel crollo di una fabbrica in Bangladesh che produceva per decine di marchi occidentali, tra i quali Benetton.
Tra il 2013 e il 2023 il fatturato di Inditex è più che raddoppiato, da 16,7 a 35,9 miliardi; quello di H&M da 14 a 21 miliardi. Non si chiede certo a un leader di mercato – come Benetton è stato per molti anni, in Italia e non solo – di copiare le strategie dei rivali. Ma si presume una forte attenzione alle loro mosse vincenti: mentre H&M investiva in mini collezioni con stilisti legati all’alta gamma, come Karl Lagerfeld, Benetton decideva di sfilare a Milano e, negli ultimi anni, di affidarsi a un direttore creativo anziché a un team interno disposto a restare anonimo. Mentre Inditex segmentava i marchi con attenzione (da Zara e Bershka, fino all’intimo di Oysho), Benetton alzava il posizionamento di Sisley.