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Le news su Autostrade, Banca Sistema, Boldrin, Caltagirone, Travaglio, Violante e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Autostrade, Banca Sistema, Boldrin, Caltagirone, Ferrero, Travaglio, Violante e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

COSA SUCCEDE IN AUTOSTRADE (ASPI)?

 

IL SOLE FOLGORATO DA DRIN-DRIN DI BOLDRIN & FORCHIELLI

 

VIOLANTE MULTITASKING TRA FONDAZIONE LEONARDO, MULTIVERSITY E MELONISMI…

 

BANCA SISTEMA FUORI SISTEMA?

 

ALTRA CASSA PER GLI EX ALITALIA

 

LE DOLCEZZE DI FERRERO

 

NUMERI SPOT

 

L’EUROPA SI SGASA… A FAVORE DELL’ASIA

 

OH OH ONLYFANS

 

HONDA-NISSAN, L’UNIONE FA SEMPRE LA FORZA?

 

A CHE GIOCO GIOCA TRUMP?

 

CARTOLINA DALLA ROMANIA

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

 

 

 

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI REPUBBLICA SU AUTOSTRADE (ASPI):

Ai piani alti di Aspi, nella holding Hra dove sono presenti i rappresentanti degli azionisti (Cdp 51%, Blackstone e Macquarie 24,5% a testa), si registra un braccio di ferro con notevoli tensioni. Tanto che è stata messa sul piatto l’ipotesi di sostituzione dell’ad di Aspi Roberto Tomasi alla prossima scadenza di aprile. In cda si stanno infatti confrontando due ipotesi. Quella del management che negli ultimi quattro anni ha cercato di riportare competenze industriali all’interno dell’azienda e che ora si sente pronto a procedere con i 36 miliardi di investimenti che servono al Paese, a costo di riequilibrare gli utili e la distribuzione dei dividendi; e quella dei fondi che, partendo dal mantenimento della forte distribuzione di dividendi nei prossimi cinque anni, preferiscono ridurre il piano di investimenti a 21 miliardi (senza Gronda e Passante, per intenderci) con una proroga della concessione limitata a 4 anni e un aumento delle tariffe minimo, all’1,5-1,8%. La Cdp insieme ai fondi Blackstone e Macquarie, al momento dell’acquisto dell’88% di Aspi nel maggio 2022, hanno definito una governance particolare secondo cui tutte le decisioni strategiche debbano essere prese all’unanimità del suo cda (4 membri Cdp, due a testa per Blackstone e Macquarie) e tutta la cassa prodotta al netto degli investimenti deve essere distribuita ogni anno sotto forma di dividendi o riserve. Questo perché l’Acquisition Plan dei compratori, in base a quanto ricostruito da Repubblica, prevedeva un utile di esercizio di Aspi nel periodo 2020-2029 pari a 8 miliardi, e una distribuzione di dividendi molto aggressiva, a 8,5 miliardi (payout oltre il 100%) attingendo anche a 1,6 miliardi di riserve. Tutto ciò per garantire ritorni sul capitale a due cifre e far fronte alla forte leva finanziaria utilizzata per l’acquisizione.

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