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Giorgetti

Le mistificazioni su Mattarella a Crotone

Bisognerebbe smetterla di strattonare il presidente della Repubblica, mancandogli di rispetto personale e istituzionale. O inseguirne l’ombra, come ha fatto la nuova segretaria del Pd, Elly Schlein, a Crotone. I Graffi di Damato

Tutti d’accordo, naturalmente, sulla presenza del Capo dello Stato in Calabria dopo la strage di migranti sulle sue coste. “Quell’uomo in silenzio che salva lo Stato dal naufragio della pietà”, ha titolato Repubblica all’interno. “Il testimone di un Paese che dice no al cinismo”, ha titolato La Stampa.

“Shhhhhhhhhh!”, silenzio, ha fatto dire a Mattarella giustamente il vignettista del Foglio in risposta alle polemiche esplose sulle responsabilità vere o presunte per l’accaduto: dagli scafisti alle stesse vittime, secondo una sortita tanto sostanziale quanto infelice del prefetto e ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dalla Guardia Costiera alla Guardia di Finanza e al governo nella sua interezza “sparito” dalla scena, ha gridato il Riformista.

“Grazie, presidente Mattarella”, ha titolato all’interno Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, ma purtroppo riconoscendosi nella missiva di un lettore di Brescia che immiserisce la presenza del Capo dello Stato attribuendole un significato polemico a dir poco arbitrario. Mattarella – ha scritto Carlo Vassalli da Brescia, apprezzato dal direttore del quotidiano – ha aspettato che Gorgia Meloni andasse a Crotone. Nulla. Ha aspettato che Ignazio La Russa andasse a Crotone. Nulla. Ha aspettato che Lorenzo Fontana andasse a Crotone. Nulla. Alla fine è andato lui, e ha restituito dignità e civiltà a un Paese in lutto. E noi ci siamo sentiti al suo fianco”.

Non credo che Mattarella, lettore pure lui dell’Avvenire quando ne ha il tempo, abbia potuto gradire. Ugo Magri, il quirinalista della Stampa, ha opportunamente avvertito che “il capo dello Stato non fa le veci, non è il surrogato di nessuno, tantomeno di una premier in grado di discernere dove e quando recarsi”, e peraltro – osservo – in una missione all’estero, in India. “Idem per chi crede -ha aggiunto Magri dopo averne parlato, penso, almeno con i più stretti collaboratori di Mattarella già all’erta per le prime avvisaglie polemiche – di scorgere dietro i silenzi del presidente una contestazione al governo……Al Quirinale escludono che Mattarella sia sceso a Crotone per rimettere le cose a posto……..Molte altre volte, viene fatto notare, l’inquilino del Colle si è fatto carico del lutto collettivo: ad esempio, dopo il crollo a Genova del ponte Morandi”, all’epoca del primo governo Conte.

Come, aggiungo io, è andato di recente nelle località più colpite dalla pandemia da Covid nel bergamasco non certo per incoraggiare la locale Procura a fare le sue indagini come le ha fatte e concluse, con una raffica di avvisi di garanzia e di accuse smentite dallo stesso Procuratore capo dicendo che “non è stato accusato nessuno”. A cominciare dal presidente del Consiglio dell’epoca, che invece si trova sospettato anche di omicidio.

Bisognerebbe smetterla di strattonare il presidente della Repubblica, mancandogli di rispetto personale e istituzionale. O inseguirne l’ombra, come ha fatto la nuova segretaria del Pd a Crotone.

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