La Cina ha detto che accoglierà una delegazione turca nello Xinjiang, due mesi dopo che il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite ha visitato la regione per indagare sulle accuse di abusi diffusi.
A margine di una riunione dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico in Cambogia, mercoledì il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto al suo omologo turco Mevlut Cavusoglu che “la Cina ha sempre assunto l’atteggiamento di essere aperta e trasparente su questioni relative allo Xinjiang”.
La Cina sta facendo pressioni alle Nazioni Unite per bloccare la pubblicazione del rapporto sullo Xinjiang.
Wang si è impegnato a comunicare da vicino sulla questione e ha aggiunto che, i due paesi avevano interessi strettamente intrecciati e posizioni simili e dovrebbero promuovere la cooperazione, secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri cinese.
Cavusoglu ha affermato che Ankara ha fermamente aderito alla politica di una sola Cina non solo sulla questione di Taiwan, ma anche su questioni riguardanti lo Xinjiang.
La questione dello Xinjiang è stata anche tra le questioni più delicate nelle relazioni cinese-turche e il sostegno di Ankara potrebbe essere potenzialmente importante per la Cina in quanto ospita circa 50.000 uiguri, la più grande diaspora al di fuori dell’Asia centrale.
Pechino ha affermato che i due paesi dovrebbero rispettare la sovranità reciproca ed è preoccupata che un’iniziativa di Ankara per rafforzare il ruolo politico dell’Organizzazione degli Stati turchi – un nome adottato lo scorso novembre – aumenterà la sua influenza tra i gruppi di lingua turca, compresi gli uiguri.
Indipendentemente dalla posizione cinese – sulla quale più volte ci siamo soffermati – emerge ancora una volta l’atteggiamento pericolosamente ondivago e ambiguo della Turchia che non dimentichiamoci è un alleato di grandissima rilevanza per la NATO.