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Dagospia

Le bugie di Marco Travaglio hanno le gambe lunghe

Che cosa dice e che cosa non dice Marco Travaglio sull'Ucraina. La lettera di Michele Magno

Caro direttore,

“Alcuni mesi fa [quando?], il capo negoziatore ucraino a Istanbul, David Arakhamia, aveva detto [in che occasione?] che il governo Zelensky aveva deciso di abbandonare i negoziati per varie ragioni, tra cui le pressioni dell’allora premier britannico Boris Johnson“.

Il brano di questo articolo non firmato, apparso sul Fatto Quotidiano il 17 maggio 2024, si riferisce ai colloqui svoltisi nella metropoli turca tra febbraio e aprile 2022. È la fake news che Marco Travaglio ama ripetere nei suoi editoriali e nelle sue comparsate televisive.

In realtà, in un’intervista rilasciata alla giornalista ucraina Natalia Moseichuk, andata in onda il 24 novembre 2023 sulla rete televisiva 1+1, Arakahmia dichiara esattamente il contrario di quanto sostiene Travaglio. Non ci fu nessuna bozza di accordo, tanto meno un accordo sottoscritto (diversamente da quanto affermato da Putin), e Johnson visitò Kyiv dopo la rottura delle trattative (poiché Mosca si riservava un potere di veto su eventuali interventi a difesa della sicurezza di Kyiv).

Questi i fatti, confermati dalle ricostruzioni di Foreign Affairs (“The Talks That Could Have Ended the War in Ukraine”, 16 aprile 2024) e del New York Times (“The Talks That Could Have Ended the War in Ukraine”, 15 giugno 2024).

Travaglio, con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue, una volta ha confessato di non cavarsela molto con l’inglese. Forse per questo non le ha lette.

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