CONTE STA POCO SERENO SUL RECOVERY?
SPONDE
L’impressione è che Renzi e Zingaretti abbiano giocato di sponda. E se il leader del Pd si ritaglia il ruolo di “paciere” è soprattutto verso Conte che si appuntano i rilievi: "Non bisogna avvertire le critiche come un atto di lesa maestà", scrive il segretario Pd. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2020
AVANTI (indietro) TUTTA
«Cabina di regia da discutere in Cdm, è migliorabile». Il piano Recovery? «Non è un documento chiuso, con Confindustria e sindacati il dialogo sarà decisivo anche per cambiare le 52 linee d’intervento», dice al Sole il ministro per gli Affari Ue, Amendola
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2020
Premier pronto al voto anticipato, scrive La Stampa. Ma a Conte difficilmente potrebbe ricapitargli dopo le elezioni di tornare o restare presidente del Consiglio, o diventare chissà che altro, chiosa il notista politico Damatohttps://t.co/kxq4geQTo9
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"Il Pd non chiede nulla. Chiaro? Nulla", dice al Corriere della Sera Goffredo Bettini, ruolo imprecisato nel Pd. Più che l'intervista, consiglio questo pezzo di Michele Magnohttps://t.co/BwwxA8CCvQ
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LA FAMIGLIA DI RENZI
DIBATTITO A CHIGI
Sugli spostamenti la squadra di Conte litiga. Elena Bonetti aveva accusato i colleghi di voler «distruggere la famiglia tradizionale». La ministra di Iv ce l’aveva con Speranza, Franceschini e Boccia, che guidano il fronte del rigore. (Corsera)— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2020
TRUMPISTE
Biden ha designato il futuro Trade Representative, ruolo cruciale nei negoziati commerciali: Katherine Tai, 42enne di origini familiari cinesi, posizione intransigente sulla Cina, in continuità con Donald Trump, forse più inflessibile di lui. (Federico Rampini)
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SINOVACCINI
"Lo strano vaccino cinese: dosi in tutto il mondo
ma Pechino non dà l’ok" (titolo Rep a pezzo del corrispondente da Pechino)— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2020
SBANDAMENTI
Cambio al vertice del gruppo Ferrari. Louis Camilleri ha comunicato ieri di aver rassegnato le sue dimissioni «per motivi personali» e «con effetto immediato» dal ruolo di amministratore delegato e membro del cda. Il presidente esecutivo John Elkann assumerà la carica ad interim
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CACCIATORI DI NOMI
UNA SELEZIONE O UNA GIOSTRA IN UNICREDIT?
Tra i nomi che circolano ci sono Alberto Nagel, Fabio Gallia, Marco Morelli, Victor Massiah, Flavio Valeri. Si guarda a Stefano Barrese, capo della Banca dei Territori di Intesa, ma anche ad Andrea Orcel e Sergio Ermotti. (Sole)
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GIORNALISMI
COME NASCE LO SPIN DI PALAZZO CHIGI https://t.co/gP14YbbiaL
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NUMERI
Cose di carta (fonte: Italia Oggi) pic.twitter.com/G7VDeHheq6
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BREVE ESTRATTO DELL’INTERVISTA DEL SOLE 24 ORE AL MINISTRO DEGLI AFFARI UE, ENZO AMENDOLA (PD), SU CONTE E RECOVERY:
Ministro Amendola, sia lei che il presidente Conte avete detto che la struttura di missione è stata la Ue a chiederla. Quali compiti deve avere?
In questi giorni ho sentito molte inesattezze. La commissione ha chiesto nelle sue linee di guida del 17 settembre, quindi non solo all’Italia, che gli Stati membri individuino un soggetto che svolga il ruolo di coordinatore del Pnrr. Una unità di missione responsabile dell’attuazione in sinergia con i ministeri coinvolti, che assicuri il monitoraggio e il reporting a Bruxelles. La Commissione sottolinea che questa struttura tecnica dovrà avere capacità amministrative, autorità e risorse umane adeguate. Del resto, anche a livello europeo si è creata una task force apposita che lavora insieme ai commissari per rendere operativo questo percorso di investimenti comuni.
La Ue vi chiede che abbia poteri sostitutivi per attuare il piano?
La Ue rimanda agli Stati le definizioni dei poteri delle task force. Per ora c’è un lavoro tra i tecnici dei ministeri per delineare i contorni di una norma che invieremo in Parlamento. Non c’è nessun segreto di Stato o tentativi di golpe, come sento dire. La verità è che i fondi vanno impegnati al 2023 e spesi al 2026, pena la perdita secca se i progetti non si realizzassero.
Lei condivide la soluzione presentata dal Presidente Conte, con la cabina di regia politica a tre, i sei manager responsabili delle missioni e la nutrita task force di tecnici? Ci sono alternative dopo l’altolà di Renzi?
La proposta verrà discussa in Cdm e poi in Parlamento. Tutti potranno proporre soluzioni migliorative, consapevoli però del cronoprogramma. Come in passato, vedi Expo o Ponte Morandi, se obiettivi e rischi sono chiari, le norme vengono di conseguenza.
I sei manager a quali profili devono rispondere? Pubblici, privati, esperti, professori, dirigenti Pa?
I manager avranno un compito molto complicato e lo dovranno fare a tempo pieno per i prossimi sei anni. I nomi saranno scelti in base alle capacità tecniche e alla passione per questa impresa comune. Lavoreranno a stretto contatto con ministeri e livelli amministrativi locali interessati.
Renzi dice che nessuno sapeva nulla del piano presentato da Conte, neanche il segretario Pd. Le risulta?
Io non dichiaro al posto di altri. So solo che il 9 settembre il Governo ha inviato le linee guida in Parlamento, il 13 ottobre il Parlamento ha votato due mozioni. A livello di Governo con i tecnici di tutti i ministeri abbiamo fatto 19 comitati operativi e bilaterali settimanali. Non mi pare un lavoro sconosciuto. Appena il Cdm libererà il testo, questa proposta, sottolineo proposta, sarà inviata alle Camere, a Regioni e Comuni, alle parti sociali per discuterne anche i cambiamenti. L’aggiornamento del piano si concluderà solo in vista della proposta finale, quando sarà finalizzato il Regolamento europeo. Presumo a febbraio.
Per il sistema sanitario ci sono solo 9 miliardi. E lo stallo sull’uso del Mes non aiuta.
Lo stallo del Mes è dovuto all’assenza di una maggioranza parlamentare, c’è poco da girarci intorno. Per l’investimento sulla sanità, sono consapevole delle critiche, ma il Next Generation ha un budget di 196 miliardi ed escluso il 60% per green e digitale vincolati dalla Ue, dobbiamo far fronte anche alle richieste per unire l’Italia con le infrastrutture, potenziare l’istruzione e investire su politiche attive del lavoro e occupazione femminile. Ai 9 miliardi previsti per la linea sanità vanno aggiunti anche altri dedicati all’efficientemente delle strutture ospedaliere. Tra i ministri così come in Parlamento sono sicuro si troverà un equilibrio, ma nel Next Generation non è previsto lo sforamento di bilancio.