skip to Main Content

Parlamento Europeo Protezione Dati

La passione del Parlamento europeo per le piante negli uffici

Teo Dalavecuras racconta e commenta l'ultimo sprezzo del ridicolo ad opera del Collegio dei Questori del Parlamento europeo

L’oggetto è: “Miglioramento dell’ambiente di lavoro”, ma riassumere il contenuto del messaggio firmato da David Casa in rappresentanza del Collegio dei Questori del Parlamento europeo farebbe torto a chi ha creato il testo e, indirettamente, a chi ha concepito l’operazione comunicata ai parlamentari europei.

Scrive dunque Casa: “Gli studi mostrano che le piante hanno un impatto positivo sull’ambiente di lavoro, rendendolo più attraente, migliorando la qualità dell’aria in generale favorendo il benessere. In seguito al rifacimento degli uffici dei Membri (non saranno “onorevoli” come i membri del nostro di parlamento, ma almeno la maiuscola ci vuole, ndr), si è quindi proposto di porre in essere un approccio generalizzato e strutturato per la distribuzione delle piante negli uffici, e di mettere a punto le relative linee-guida. Sulla base di questa proposta, ciascun Membro può richiedere due piante di dimensione adeguata al Servizio di assistenza amministrativa sia per il proprio ufficio che per gli uffici dei suoi assistenti a Bruxelles. Inoltre, gli spazi comuni di tutti gli edifici del Parlamento Europeo saranno gradualmente arredati con un’adeguata dotazione di verde”.

Con tutto il male che si può pensare della burocrazia europea, sarei quasi tentato di credere che si tratti di una burla architettata da Florian Eder, il redattore di Politico Brussels Playbook che ha diffuso la lettera dei Questori. Il problema, purtroppo, è che “se non è vera è ben trovata”: è del tutto verosimile.

Mi fa tornare in mente un’osservazione di molti anni fa di Romano Prodi, che ai detrattori delle istituzioni di Bruxelles faceva notare come queste, in ultima analisi, svolgessero un enorme lavoro per un costo non superiore all’1 per cento del Pil dei paesi dell’Ue: osservazione incontestabile.

Il problema era (ed è) che non è solo né sempre questione di soldi. Nel corso degli anni e dei decenni la burocrazia di Bruxelles ha sviluppato rituali, pratiche e linguaggi e uno “stile”, forse a prezzi di assoluta convenienza (anche se non esistono termini di riferimento) ma di sicuro con profondo e perdurante sprezzo del ridicolo, e non solo.

Back To Top