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Borghi

La Lega, il governo e Draghi. Parla Borghi

Conversazione di Paola Sacchi con Claudio Borghi, deputato della Lega

 

“Problemi con Matteo Salvini? No, ci sentiamo e scriviamo sempre, anche poco fa”. Con Giancarlo Giorgetti? ” Con Giancarlo quando abbiamo occasione di confrontarci andiamo molto più d’accordo di quello che scrivono. Peccato che siamo spesso indaffarati e ci vediamo poco. E poi questi dualismi forzati sono spesso caricature, ad esempio le risulta che io abbia detto mai di uscire unilateralmente dall’euro? Io avevo posto il problema di smantellarlo mettendo in minoranza la Germania, questioni complicate hanno risposte difficili, siamo entrambi per far valere l’interesse nazionale”. Mario Draghi ha cambiato da un mese posizione con Salvini e la Lega? “Senta , io credo che anche Draghi sia un sovranista, ma lo voglia essere solo lui. E spero ancora che Draghi possa essere utile per cambiare le cose in Europa”.

Claudio Borghi si spiega, con questa intervista a Startmag dalle risposte che potrebbero suonare un po’ a sorpresa rispetto alla vulgata del mainstream. Che lo ha messo nel mirino come la pietra dello scandalo, di uno scandalo al sole di un’ estate rovente, a colpi di polemiche su Covid e vaccini. La conclusione di Borghi, deputato leghista, è che “vorrebbero anche nel centrodestra una Lega che ritorni a una piccola cifra, farebbe comodo a tanti, ma non andrà così , Matteo ha fatto un grande lavoro che non verrà meno “.

Economista, ex professore universitario, dirigente di importanti banche internazionali, una buona cultura e anche senso dell’ironia, politica per passione, “se si ha il problema della rielezione non si è autonomi intellettualmente”, era presidente della commissione Bilancio della Camera fino all’anno scorso durante il governo giallo-verde

Per la sua partecipazione alla “famigerata ” manifestazione di Roma contro il Green Pass, ma non contro i vaccini, salvo eccezioni per fasce di età, la trattano, mi passi il termine nello slang delle mie zone di origine umbre, come uno “scioprinato” che non avrebbe il senso della libertà e quindi responsabilità. Come si spiega anche l’attacco del direttore di Libero Alessandro Sallusti?

(Ride al termine scioprinato, ndr). Semplice, Sallusti fa quello che gli chiedono di fare. Mi ha dato anche del terrorista su “Il Giornale”, ma non lo ho querelato, né lo querelo. Perché mi ricordo sempre che anni fa mi fece scrivere proprio su “Il Giornale” da lui diretto.

Capisco, ma allora perché certe critiche un po’ forti?

C’è una parte del centrodestra, nella fattispecie FI, che è su posizioni fortemente a favore di obblighi vari nelle vaccinazioni, un po’ strano che il partito delle libertà imponga obblighi ma tant’è.

Per quanto riguarda la Lega, invece, tutti la descrivono o la vogliono mettere contro il leader Salvini. È così?

No. Per niente. Lo sento spesso e ci scriviamo sempre, anche poco fa. Pur nella mia modesta posizione (quanti si ricordano in Italia dei vari ex presidenti di Commissioni parlamentari? Seppur quando parlavo io quando ero alla Bilancio era come se tremassero i mercati) io ho contro tre giornali: Corriere, Libero e Foglio, cosa che in ordine decrescente mi dà anche soddisfazioni. Tant’è che poi l’intervista la ho data a Repubblica… (sorride ndr).

Lei è accusato sempre anche di essere un no- euro…

Potrei anche considerarlo un complimento ma non ho mai detto che dovevamo uscirne unilateralmente, tracciai con altri economisti di vaglia un lungo e articolato percorso, per mettere lo strapotere della Germania in minoranza, come lo stesso Draghi ancora spero possa riuscire a fare. L’uscita unilaterale serve per chi vuol mettere in burla posizioni studiate e importanti.

Infatti lo ricordo in un’intervista di vari anni fa per Panorama.

È evidente che per estremizzare mi hanno etichettato no-euro così come ora mi etichettano “no vax”. Mentre, io mi batto per la libertà di scelta e perché ai nostri figli, come avviene in altri grandi Paesi, non si facciano vaccini sperimentali con grande leggerezza.

E questa accusa di essersi messo contro Salvini e la Lega di governo?

Ma è chiaro che quando titolano su una fake news, questa poi diventa la base dalla quale si parte a cascata… il meccanismo ormai è molto noto e chiaro.

Come quando sono state rilanciate notizie che vedevano addirittura Giorgetti in uscita dalla Lega. E in realtà erano basate solo su un retroscena. A proposito, come sono i suoi rapporti con Giorgetti fautore di un avvicinamento al Ppe, ma sempre “per far valere l’interesse nazionale”, come lui stesso ha detto?

Con lui non ci sentiamo spessissimo. Giancarlo è per carattere di poche parole, poi è al Ministero. Ma quando ci vediamo e parliamo andiamo d’accordo. I problemi possono invece nascere magari quando gli attribuiscono frasi che credo non abbia mai detto.

Non è che a molti farebbe comodo una Lega che torni a una cifra, ad essere una pur sempre rispettabile forza, ma solo a livello territoriale?

Ehhh! Farebbe comodo a tutti, altroché.

Alla sinistra?

Non solo, anche agli altri partiti di centrodestra, per evidenti ragioni.

C’è una virata verso sinistra, come dicono alcuni, di Draghi?

Più che a sinistra, penso che non gli stiano simpatici i “sovranisti”. E lo sa perché?

Dica…

Perché piace solo a lui fare il sovranista.

Paola Sacchi

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