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Difesa Usa

La guerra della Russia in Ucraina vista dal Dipartimento della Difesa Usa

Il Taccuino militare di Ares-Osservatorio Difesa su Start Magazine sulla guerra Russia-Ucraina

 

Le informazioni del Dipartimento della Difesa di Washington sulla guerra della Russia in Ucraina. E non solo.

Ecco tutti i dettagli negli articoli di Ares-Osservatorio Difesa.

Guerra Russia-Ucraina, tutte le informazioni del Dipartimento della Difesa Usa

Gli analisti del Dipartimento della Difesa di Washington sulla base delle informazioni ottenute dall’intelligence stimano che, al momento, la Russia abbia inviato in Ucraina 120.000 uomini dei 160.000 uomini mobilitati per l’offensiva, circa il 75% del totale.

Secondo il DoD, la Russia non è riuscita ad ottenere la superiorità aerea sull’Ucraina e lo spazio aereo sopra l’Ucraina rimane conteso. Le difese aeree ucraine, a detta degli Stati Uniti, rimangono intatte ed operative, sia in termini di sistemi di difesa aerea che missilistica, e sono impegnate.

Gli analisti del DoD registrano la ripresa dell’avanzata russa verso Kiev (ieri a circa 25 km dalla città) ed una forte recrudescenza dei bombardamenti.

L’intelligence statunitense riporta un dato significativo, almeno 380 lanci di missili balistici e da crociera eseguiti dalle FF.AA. russe contro l’Ucraina.

Un dato importante è che il DoD, al momento, esclude che alle operazioni in corso partecipino forze bielorusse come era stato riportato da diversi organi di stampa.

Al termine del quarto giorno di combattimenti, l’intelligence di Washington riporta forti problemi logistici, soprattutto, la mancanza di carburante che sta rallentando non poco lo sviluppo dell’azione russa.
A questo si aggiunge la resistenza ucraina che era stata sottostimata dai Russi che, in assenza di superiorità aerea, hanno aumentato i bombardamenti e le azioni notturne per tentare di diminuire le proprie perdite, giudicate sensibili.

Al momento, le linee principali di attacco sembrano due; una sulla capitale Kiev e l’altra sulla città di Kharkiv, quest’ultima non è caduta ed è al centro di pesanti combattimenti; i Russi pare che abbiano cambiato tattica e la stiano bypassando lasciando truppe a circondarla (almeno queste sembrano le loro intenzioni).

Una gigantesca colonna di veicoli russi che desta attenzione è stata fotografata dai satelliti e pare indirizzata verso Kiev.

L’intelligence statunitense, infine, sottolinea che la difesa ucraina si sta rivelando piuttosto “creativa”, mettendo in atto tattiche piuttosto efficaci con un approccio combinato alle armi che varia da luogo a luogo in base a dove si trovano gli ucraini, alla velocità con cui possono arrivarci ed a ciò che hanno a disposizione. Il DoD segnala che gli Ucraini impiegano praticamente tutto ciò che hanno a disposizione, dalle armi leggere fino ai missili terra-aria per cercare di rallentare l’avanzata russa.

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Bilancio del primo incontro tra le delegazioni di Mosca e Kiev in Bielorussia

Trascorse le fatidiche 96 ore che erano state preventivate dallo Stato Maggiore di Mosca per raggiungere gli obiettivi prefissati nelle operazioni contro l’Ucraina, la giornata di ieri è stata caratterizzata da un primo incontro tra le delegazioni di Mosca e di Kiev in Bielorussia in una località segreta e da pesanti bombardamenti operati dall’artiglieria e dai bombardieri pesanti russi.

IMPOSTATA LA TRATTATIVA

Il primo incontro tra Russi ed Ucraini è durato cinque ore ed è servito per toccare tutti i nodi della controversia in atto tra Mosca e Kiev. Risulta interessante notare che la delegazione ucraina è stata trasferita a mezzo di un elicottero bielorusso che l’ha successivamente riportata indietro.
Altro dato interessante da sottolineare la mancata presenza annunciata tra i russi di Roman Abramovich noto tycoon già proprietario del Chelsea, club di calcio inglese, nonché amico personale di Vladimir Putin.

Gli “oligarchi”, peraltro, hanno in più casi inviato messaggi pubblici con cui chiedono che la crisi sia risolta pacificamente in alcuni casi rivolgendosi direttamente al Presidente Putin, segno che le sanzioni fanno male e fanno paura ai multimiliardari che controllano i principali assets industriali, bancari ed economici del Paese.

Le delegazioni hanno concordato di rivedersi tra un paio di giorni dopo aver riferito ai rispettivi governi, avendo trovato punti comuni da cui partire per tentare di pervenire ad un accordo.

PESANTI BOMBARDAMENTI TERRESTRI ED AEREI

Non sono mancati i pesanti bombardamenti nelle principali aree dove si registrano gli scontri più duri.

In questa fase sono entrati in azione i lanciarazzi pesanti multipli ed i bombardieri pesanti dell’aeronautica di Mosca. Quest’ultimi hanno operato pesanti bombardamenti areali da alta quota, probabilmente per evitare i missili Stinger che hanno causato perdite sensibili a velivoli operanti a bassa quota.

Sono stati segnalati anche lanci di missili balistici a corto raggio Iskander che hanno colpito e distrutto depositi e centri di comando (almeno a stare a quanto affermato da Mosca). Peraltro, è il secondo giorno che gli UAS TB2 ucraini sono entrati in azione colpendo pesantemente colonne di mezzi, concentrandosi su veicoli posti comando, autocisterne e sistemi di difesa antiaerea mobili; inoltre, è stato centrato anche un treno merci, formato da diversi carri cisterna, presumibilmente, con un carico di carburante. Quest’ultimo infatti si sta rivelando un fattore importante perché pare non essere presente in quantità sufficienti per alimentare le operazioni russe.

SUL PIANO INTERNAZIONALE

A livello internazionale, oltre la decisione della Finlandia di inviare aiuti militari all’Ucraina, si registra la posizione di Ankara che, sulla base del Trattato di Montreux ha deciso di chiudere lo Stretto dei Dardanelli al passaggio di navi militari da e per il Mar Nero, stante lo stato di guerra tra Ucraina e Russia.

Pertanto, la Turchia ha deciso formalmente di limitare i movimenti navali, sia pure non potendo impedire alle navi da guerra russe di tornare alla loro base registrata.

SUL PIANO ECONOMICO

Giornata disastrosa per il rublo che è precipitato ai minimi storici con 106 rubli richiesti per ottenere un dollaro; venerdì il rapporto era di 83 ad 1 mentre all’inizio dell’anno, quando ancora non c’erano i sintomi dello scoppiare della guerra, il rapporto era di 75 ad 1.

Malissimo anche i titolari azionari delle principale imprese russe quotate; la Borsa di Mosca è rimasta chiusa per tutta la giornata nel tentativo non riuscito di arginare le perdite.

Crolli pesantissimi per i principali gruppi bancari e finanziari russi si sono registrati alla Borsa di Londra con perdite dei titoli azionari che variano dal 30% al 60% del valore di apertura delle contrattazioni.

Per far fronte alla crisi di liquidità il Governo di Mosca ha decretato d’urgenza l’obbligo per gli esportatori di cambiare in rubli almeno l’80% degli introiti ottenuti nelle transazioni vietando, al contempo, trasferimenti di valuta all’estero. Infine, la Banca Centrale Russa è stata costretta ad un pesante rialzo del tasso di interesse che passa dal 10,5% al 22%.

 

Articoli pubblicati su aresdifesa.it

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