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Londra

La Global Britain di Johnson punterà su Indo-Pacifico e nucleare

Novità e capitoli rilevanti del rapporto sulla Revisione Integrata delle politiche di sicurezza, difesa, sviluppo ed esteri elaborato dal governo britannico e presentato dal Premier Johnson. Il punto di Daniele Meloni

 

Global Britain in a Competitive Age. Si chiama così il rapporto sulla Revisione Integrata delle politiche di sicurezza, difesa, sviluppo ed esteri elaborato dal governo britannico e presentato dal Premier Boris Johnson alla Camera dei Comuni questa mattina a Westminster. Si tratta di un documento fondamentale per il futuro del Regno Unito perché delinea, per la prima volta, la strategia geopolitica di Londra dopo la Brexit.

FOCUS INDO-PACIFICO PER IL REGNO UNITO

Un rinnovato focus sulla regione dell’Indo-Pacifico, la creazione di una nuova situation room all’interno dell’Ufficio di Gabinetto e di un Centro Operazioni Anti-Terrorismo sono i punti focali di un documento di 100 pagine cui hanno lavorato sia Whitehall, sia i collaboratori più stretti di Johnson.

LA STRATEGIA GEOPOLITICA DEL GOVERNO UK

La presa di posizione del governo Tory – che imposta il futuro del paese da qui al 2030 – si basa sul dato certo della crisi dell’ordine internazionale liberale e sulla ritrovata assertività di nuovi player, come la Russia e la Cina, potenze che cercano di approfittare del caos nel mondo attuale per portare avanti le proprie strategie. Proprio per questo il Rapporto definisce la Cina una “minaccia sistemica” e la Russia una “minaccia attuale” per il Regno Unito e per tutto l’Occidente.

GLI INVESTIMENTI NELLA DIFESA

Dopo essersi impegnato a investire oltre 16 miliardi nella difesa da qui alla fine della legislatura nel suo intervento ai Comuni del novembre 2020, Johnson ha trovato parole e modi per definire la sua Global Britain, baluardo della Nato e dell’alleanza euro-atlantica ma con un occhio sempre più rivolto all’Indo-Pacifico e al Mar Cinese Meridionale, dove approderà la nuova portaerei HMS Queen Elizabeth, a  testimoniare che Londra fa sul serio in quell’area.

LA MISSIONE DIPLOMATICA DI JOHNSON

Il Premier ha annunciato che la sua prima, grande, missione diplomatica da quando è in corso la pandemia sarà in India alla fine di aprile. E sono proprio India, Giappone e Australia i paesi a cui guarda Londra, anche in ottica di quel D10 delle maggiori democrazie mondiali che Johnson e il Presidente Usa Biden vorrebbero riunire nel G7 in Cornovaglia del prossimo mese di giugno.

DOSSIER CLIMA

L’Integrated Review prevede anche l’impegno di Londra a rispettare gli accordi di Parigi del 2015 sulle emissioni di Co2, combattere il Climate Change e tutelare la biodiversità nel Regno Unito. Un altro punto di contatto con l’agenda di Biden, in vista del prossimo Summit ONU sul cambiamento climatico che si terrà a Glasgow sotto la presidenza britannica (e con la partnership italiana).

CAPITOLO NUCLEARE

Infine, last but not least, un drastico cambio nell’assetto della politica sul nucleare. Il governo UK prevede di implementare del 40% le testate che si trovano nella base di Faslane nei prossimi 10 anni e rinnovare il parco delle armi nucleari in suo possesso. Un cambio di passo epocale rispetto a quanto visto dalla fine della Guerra Fredda a oggi e un trentennio di costante riduzione degli armamenti. Ora la quota massima di testate sarà fissata a 260 e non più a 180 come nell’ultimo decennio. A farne le spese sarà l’esercito che dovrebbe ridursi di 10mila unità – da 82 a 72mila – e i tank Challenger che saranno anch’essi ridotti.

LE CRITICHE

Il Tory Tobias Ellwood, capo della Commissione Difesa della Camera dei Comuni, ha criticato questo cambio radicale, così come i Laburisti hanno espresso preoccupazione per quella che hanno definito “mancanza di visione” da parte del governo Johnson. Il leader Laburista Starmer in aula ha affermato che il modus operandi del governo nei confronti della Cina è “incoerente” e che, sebbene il Labour sia impegnato nel mantenimento del deterrente nucleare, non si capisce perché il governo voglia aumentarne la capacità.

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