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La Corea del nord si sta preparando al riarmo nucleare?

Dopo l'intrusione con i droni al sud e la rimozione del numero 2 della gerarchia militare, Kim ha detto di voler aumentare le capacità nucleari della Corea del nord. Ecco fatti, commenti e reazioni.

Mentre prosegue imperterrita nei suoi test balistici e nelle sue provocazioni contro Corea del Sud e Giappone, la Corea del Nord licenzia il numero due della sua gerarchia militare, Pak Jong Chon, secondo nella catena di comando della possente macchina bellica solo a Kim Jong-un.

Rimozione senza spiegazioni

La notizia della rimozione di Pak è stata data dai media di stato. Vicepresidente della Commissione militare centrale del Partito dei lavoratori e Segretario del Comitato Centrale, Pak, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale KCNA, è stato rimpiazzato da Ri Yong Gil durante il meeting annuale del Comitato tenutosi la settimana scorsa.

Nessuna ragione del defenestramento è stata fornita dalle stesse fonti. Ma, evidenzia la Cnn, Pak è stato visto in Tv durante il meeting seduto con la testa bassa mentre gli altri membri del Partito sollevavano il braccio partecipando alle operazioni di voto. Successivamente la stessa emittente televisiva di stato ha inquadrato la sua sedia vuota.

Pak, aggiunge la Cnn, era anche assente dalle foto diffuse lunedì dalla KCNA sulla visita di Capodanno da parte del dittatore Kim al Palazzo del Sole di Kumsusan dove sono tumulate le spoglie del nonno e del padre di Kim, suoi predecessori alla guida del Paese. Non era andata così in occasione della visita dello scorso ottobre, quando, nel contesto di un anniversario di Partito, Pak aveva accompagnato Kim nello stesso posto.

Sebbene, osserva ancora la Cnn, Pyongyang alterni frequentemente i suoi vertici, approfittando tipicamente delle più importanti riunioni di Partito per effettuare gli avvicendamenti, la rimozione di Pak ha colto tutti di sorpresa in quanto apparentemente priva di motivazioni.

L’intrusione dei droni del Nord in Corea del Sud

Secondo Oh Gyeong-sup, ricercatore del Korea Institute for National Unification di Seul, la sostituzione di Pak non sembrerebbe del tutto ingiustificata, e sarebbe da ricondurre a un grave episodio occorso la settimana scorsa: l’intrusione nel territorio della Corea del Sud di alcuni droni che ha fatto scattare uno dei più gravi allarmi degli ultimi mesi. “Pak potrebbe essersi assunto la responsabilità per il fallimento delle operazioni di sicurezza”, è la teoria ventilata da Oh alla Cnn.

Lo scorso lunedì cinque droni del Nord hanno oltrepassato il 38° parallelo vagando per lungo tempo nei cieli del Sud. L’esercito della Corea del Sud li ha individuati nei pressi della città nordoccidentale di Gimpo attorno alle 10.25 del mattino. Quattro droni hanno volato intorno all’isola di Ganghwa mentre l’altro ha raggiunto la parte settentrionale dello spazio aereo di Seul.

Uno dei droni è rimasto a volteggiare nel Sud per oltre tre ore prima di fare ritorno alla base, mentre gli altri quattro sono scomparsi nell’arco della giornata. In totale, secondo l’esercito della Corea del Sud, l’incursione è durata almeno cinque ore.

“Aumento esponenziale” delle capacità nucleari

Questo è un momento di alta tensione tra il Nord e i suoi vicini. La scorsa domenica in occasione del Capodanno, che ha coinciso con la chiusura di una sessione plenaria di Partito, Kim Jong-un ha annunciato di mirare a un “aumento esponenziale” dell’arsenale di armi nucleari del Paese in risposta a quelle che vengono considerate le minacce da parte del Sud e degli Usa.

Nel suo discorso Kim ha sottolineato che la Corea del Sud è diventata un “indubitabile nemico” e che il suo principale alleato, gli Usa, ha incrementato “al massimo” il livello di pressione sul Nord a seguito delle continue esercitazioni militari congiunte tra le forze di Seul e Washington.

Per tutta risposta, ha dichiarato il Maresciallo, Pyongyang aumenterà il ritmo di produzione delle armi nucleari tattiche e svilupperà un nuovo missile balistico intercontinentale (ICBM) che conferirà al Nord una “veloce capacità di risposta”.

Intervistato dall’Associated Press, Soo Kim, esperto della RAND Corporation, ha spiegato che la menzione da parte di Kim di politiche ostili da parte del Sud e degli Usa rappresenta un “credibile pretesto per il regime per produrre più missili e armi al fine di (…)  consolidare lo status di potenza nucleare della Corea del Nord” o, in alternativa, “per rafforzare la posizione negoziale di Kim” qualora dovessero aprirsi nuove trattative.

I test di Capodanno

Giusto per non farsi mancare nulla, gli scorsi giorni di sabato e domenica la Corea del Nord ha effettuato rispettivamente il suo 37° e 38° test balistico del 2022, coronando così quello che è stato l’anno in cui il Nord ha effettuato più test che in tutta la sua storia.

Come ha dichiarato la stessa Pyongyang, entrambi i test hanno coinvolto un inedito sistema lanciatore multiplo di razzi (MRL) da 600 mm. Come osserva la Cnn, la maggior parte degli MRL in servizio nel mondo ha un calibro di 300 mm.

Il nuovo sistema nordcoreano è stato introdotto tre anni fa e da allora la produzione prosegue a tamburo battente. Parlando alla medesima sessione plenaria di Partito nel giorno di sabato, Kim ha annunciato che trenta nuovi MRL saranno aggiunti immediatamente all’arsenale dell’esercito.

Come ha dichiarato all’Ap Leif-Eric Easley, docente alla Ewha University di Seul, i due test del fine settimana non sono significativi di per sé da un punto d vista tecnico, ma “l’alto volume di test con la sua inusuale tempistica e i differenti luoghi da cui sono stati condotti, dimostrano che la Corea del Nord è in grado di lanciare diversi tipi di attacco, in qualunque momento e da qualsiasi direzione”.

La reazione di Corea del Sud e Usa

Le ultime mosse del regime di Pyongyang hanno fatto infuriare la Corea del Sud che, nella giornata di domenica, ha reiterato attraverso il suo ministero della Difesa l’ammonimento che qualsiasi uso da parte della Corea del Nord di armi nucleari “condurrà alla fine del governo di Kim Jong-un”.

“L’anno nuovo è cominciato ma la situazione della nostra sicurezza è ancora molto grave”, sono state le parole rivolte dal Presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol alle alte gerarchie militari collegate in videoconferenza. “Il nostro esercito”, ha aggiunto Yoon, “deve punire risolutamente e con ferma determinazione ogni provocazione da parte del nemico”.

Dal canto suo Washington non è rimasta inerte di fronte all’escalation da parte del regime del Nord. Recentemente gli Usa hanno trasferito nella penisola coreana asset come i caccia F-22 e i bombardieri B-1 affinché partecipino alle esercitazioni congiunte con il Sud.

Inoltre, come riporta la Cnn, è stato attivato per la prima volta lo Space Force Command su suolo straniero con una nuova unità dedicata. Stando a quanto hanno reso noto le forse armate Usa in Corea, la nuova unità avrà il compito di ”coordinare le operazioni nello spazio e attività come gli allarmi missilistici, la posizione di navigazione e le comunicazioni satellitari all’interno della regione”.

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