skip to Main Content

Israele Arabia

Cosa farà il fondo di Kushner in Israele con il denaro saudita

Il fondo di private-equity di Jared Kushner, genero di Trump ed ex-consigliere alla Casa Bianca, sta lavorando a un grosso investimento del fondo sovrano dell'Arabia Saudita in startup israeliane. Tutti i dettagli.

 

Affinity Partners, il nuovo fondo di private-equity di Jared Kushner (imprenditore e genero dell’ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump, di cui fu consigliere), ha intenzione di investire grosse somme di capitali sauditi in startup israeliane. Lo scrive il Wall Street Journal sulla base delle informazioni ricevute da fonti anonime, parlando della notizia come di un segnale del miglioramento dei rapporti tra Riad e Tel Aviv, “due rivali storici”.

OLTRE 3 MILIARDI DI DOLLARI

Affinity Partners avrebbe già selezionato le prime due aziende israeliane che riceveranno i finanziamenti: si parla di oltre 3 miliardi di dollari in tutto, di cui 2 provenienti dal fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Se la transazione dovesse realizzarsi, si tratterebbe della prima volta che il fondo saudita investe le proprie risorse in Israele. E costituirebbe la prova – spiega il quotidiano – “della crescente volontà del regno di fare affari con il paese, anche se non hanno relazioni diplomatiche”.

L’investimento potrebbe dunque contribuire a un avvicinamento politico e, infine, a un patto per la normalizzazione dei rapporti.

ISRAELE E GLI ACCORDI DI ABRAMO

Negli ultimi anni Israele ha già normalizzato le relazioni bilaterali con diversi paesi arabi, come gli Emirati Arabi Uniti: il contesto di riferimento è quello dei cosiddetti Accordi di Abramo, ovvero l’architettura mediorientale creata dall’amministrazione Trump (il contributo di Kushner fu fondamentale) per favorire i contatti tra Israele e le monarchie del Golfo e contenere l’Iran. Tel Aviv vorrebbe da Riad proprio l’ingresso negli Accordi di Abramo, che ufficializzerebbe quell’alleanza di fatto esistente da anni – ma tenuta segreta – fondata sulla volontà condivisa di contrastare Teheran.

IL PIANO DI JARED KUSHNER

Da quando ha lasciato la Casa Bianca, Jared Kushner ha sfruttato i suoi contatti in Medio Oriente – è molto legato al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, per esempio – per favorire la crescita della sua società di private-equity. Oltre a investire nelle startup, l’Arabia Saudita potrebbe anche aprire il suo mercato alle aziende israeliane: tutto grazie – così raccontano le fonti del Wall Street Journal – alla mediazione di Kushner, che avrebbe cercato di convincere Riad a non precludersi le opportunità di business nella “Silicon Valley del Medioriente”, ossia Israele.

In un’intervista, Kushner disse di considerare la sua opera di promozione degli investimenti come un’estensione del suo lavoro alla Casa Bianca per l’avanzamento dei rapporti tra Israele e i paesi arabi. “Se riusciamo a far sì che gli israeliani e i musulmani della regione facciano affari insieme, la gente si concentrerà su interessi e valori condivisi”, ha detto. “Abbiamo dato il via a un cambiamento regionale storico che deve essere rafforzato e alimentato per raggiungere il suo potenziale”, ha poi aggiunto, riferendosi agli Accordi di Abramo.

L’APPROVAZIONE DI MBS

Il Wall Street Journal specifica che non è nota l’identità delle aziende israeliane in cui Affinity Partners andrà a investire. E ricorda che il principe Mohammed bin Salman, in quanto presidente, dovrà approvare personalmente ogni investimento diretto in Israele del Public Investment Fund, il fondo saudita da 600 miliardi di dollari.

L’obiettivo di Riad, promosso da bin Salman, è trasformare la sua economia attraverso investimenti in nuovi industrie che ne riducano la dipendenza dal petrolio: uno dei progetti più importanti è quello di Neom, la futurista città-stato da 500 miliardi di dollari, e le aziende israeliane potrebbero contribuire al suo sviluppo attraverso investimenti in cybersicurezza e in biotecnologie. A novembre 2020 bin Salman ha incontrato proprio a Neom l’allora primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu; i contrasti tra il regno saudita e l’attuale amministrazione americana di Joe Biden hanno però rallentato i progressi politici tra Riad e Tel Aviv.

GLI INVESTIMENTI DEGLI EMIRATI ARABI UNITI

Già la società di investimento emiratina Mubadala Investment Company, una sorta di fondo sovrano di Abu Dhabi, ha investito 20 milioni di dollari in sei aziende israeliane; un altro fondo emiratino, ADQ, ha investito 105 milioni in Aleph Farms, società israeliana che sviluppa carne in laboratorio.

DOPO L’ARABIA SAUDITA, L’INDONESIA?

Secondo il Wall Street Journal, Affinity Partners sta cercando di favorire gli investimenti tecnologici israeliani in Indonesia, il paese con la popolazione musulmana più numerosa al mondo. Prima di lasciare la Casa Bianca, Kushner stava lavorando proprio a un accordo di normalizzazione diplomatica tra Israele e Indonesia.

Back To Top