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Tutti gli interessi russi per le isole Curili

Che cosa fanno Russia e Giappone sulle isole Curili. L'articolo Giuseppe Gagliano

 

Secondo Reuters il ministero della Difesa della Federazione russa, giovedì 2 dicembre, ha reso noto che Mosca ha posto in essere il sistema missilistico costiero Bastion nelle isole Curili, situate nel Pacifico, nei pressi del Giappone. Più nello specifico, il sistema missilistico è stato collocato nell’Isola di Matua, posta tra il Mare di Ochotsk e l’Oceano Pacifico Settentrionale.

Il sistema missilistico costiero Bastion è sotto il controllo della Flotta del Pacifico. Questo dispiegamento non è stato determinato dalle dichiarazioni del 12 ottobre del primo ministro giapponese, Fumio Kishida, secondo il quale le Isole appartengono a Tokyo sulle contese Isole Curili, quanto da due ragioni : una di natura storica e una di ragione strategica. Dal punto di vista storico la controversia tra Russia e Giappone risale addirittura al 1855, quando entrambe le nazioni si misero d’accordo almeno provvisoriamente e firmarono il Trattato di Shimoda, trattato al quale seguirà poi quello di San Pietroburgo nel 1875 con il quale la Russia rinuncia alla sovranità su Kunashir, Iturup, Shikotan e Habomai in cambio del controllo totale della strategica isola di Sachalin.

Veniamo adesso alle ragioni strategiche. In primo luogo, queste isole garantiscono un accesso sicuro all’Oceano Pacifico attraverso il mare di Okhotsk e il controllo sugli stretti di fronte a Vladivostok. In secondo luogo, l’alleanza sempre più stretta fra il Giappone e gli Stati Uniti anche in relazione agli accordi bilaterali in ambito militare non può che destare preoccupazione da parte della Russia e quindi il dispiegamento di questo sistema missilistico va anche letto in funzione di deterrenza antiamericana.

Ma vi è una terza ragione apparentemente marginale, e cioè la presenza di metalli rari come il renio, un materiale fondamentale per la tecnologia missilistica russa.

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