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Iran

Energia, perché l’Iran gongola un po’ per la guerra Russia-Ucraina

L'Iran può sostituire le forniture di gas e petrolio della Russia? L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Cosa cambia per l’Iran con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia?

La guerra della Russia sull’Ucraina e i colloqui finali per ripristinare il patto nucleare iraniano Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) sono diventati sempre più intrecciati in un nuovo ordine geopolitico emergente.

Ma le speranze che un nuovo accordo nucleare consentirà all’Iran di sostituire rapidamente le forniture energetiche russe all’Occidente sono probabilmente premature per una moltitudine di motivi.

Nelle osservazioni dello scorso fine settimana, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha chiesto agli Stati Uniti garanzie scritte che il rilancio del JCPOA sia subordinato al permesso alla Russia di mantenere i legami commerciali ed economici con l’Iran esenti dalle sanzioni statunitensi sulla sua invasione ucraina.

Molti analisti hanno interpretato la richiesta, fatta dopo mesi di negoziati e con un nuovo accordo in vista che solleverebbe una serie di sanzioni contro l’Iran, come il tentativo di Mosca di prendere in ostaggio il JCPOA e ricattare l’Occidente.

Sulla carta, l’Iran non dovrebbe essere profondamente colpito dalla guerra in Ucraina in quanto non condivide i confini con il paese dell’Europa orientale e inoltre non dovrebbe essere una destinazione per il milione e mezzo di rifugiati ucraini in fuga dai combattimenti.

Ma l’intelligence iraniana e gli esperti occidentali hanno affermato che se l’Iran gioca bene le sue carte può sfruttare il nuovo isolamento della Russia dal sistema finanziario globale e dai mercati energetici per rilanciare la propria economia in difficoltà, anche attraverso le esportazioni di energia che riempiono la violazione aperta dalle forniture russe sanzionate.

L’Iran detiene la seconda più grande riserva di gas naturale del mondo, dietro solo alla Russia. Ha anche la quarta riserva petrolifera comprovate al mondo. Ma anni di sanzioni occidentali sulle esportazioni energetiche iraniane hanno gravemente ostacolato entrambe le industrie.

Se il JCPOA venisse rilanciato, la Repubblica islamica potrebbe rapidamente riemergere come principale esportatore di petrolio e gas, simile al periodo successivo alla firma originale dell’accordo nucleare in cui l’economia ha registrato un enorme tasso di crescita del 12,5% nel 2016-17.

Gli esperti ritengono che lo stato crollato delle infrastrutture energetiche iraniane e il fatto che quasi l’80% del gas naturale che produce sia consumato a livello nazionale significhi che non può sostituire immediatamente le forniture russe.

Ma l’ambizione dell’Iran di riconquistare rapidamente la sua quota di mercato globale persa suggerisce che cercherà di ritornando ad essere un attore principale, in particolare ora che i prezzi del greggio stanno salendo a livelli senza precedenti vicini a 130 dollari al barile.

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