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Giorgetti

Io, vaccinato, sono un talebano per i No Vax. Gulp

I Graffi di Damato Nella insensata lotta alle vaccinazioni dal Covid 19 e varianti si è riusciti in Italia a scomodare, diciamo così, persino i talebani appena tornati al governo, ma non so se anche al controllo vero, di un’Afghanistan dove questi barbuti armati di kalashnikov e di sharia se la devono vedere anche con…

Nella insensata lotta alle vaccinazioni dal Covid 19 e varianti si è riusciti in Italia a scomodare, diciamo così, persino i talebani appena tornati al governo, ma non so se anche al controllo vero, di un’Afghanistan dove questi barbuti armati di kalashnikov e di sharia se la devono vedere anche con chi li considera non abbastanza estremisti. E li accusa di avere trattato il ritiro delle truppe americane, anziché cercare di decimarne gli uomini, e le donne, a gruppi di dieci o cento ogni volta, e di impedire di potersi portare via sino al 31 agosto il maggior numero possibile di afghani consenzienti, in fuga dalla paura di perdere i diritti scoperti e acquisiti in vent’anni di occupazione occidentale.

Come un partito in cerca di voti, anche un giornale in cerca evidentemente di lettori ha voluto oggi lisciare il pelo ai dimostranti mobilitati contro le vaccinazioni, i green pass e contorni antipandemici minacciando blocchi ferroviari e quant’altro. Si tratta della Verità, che ha sparato su tutta la sua prima pagina ciò che neppure Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono spinti a dire nelle loro azioni, rispettivamente, di contenimento e di contrasto alle vaccinazioni. Eccone il titolo: “Fanno i talebani del vaccino per coprire bugie ed errori”.

Io, quindi, che mi sono vaccinato con convinzione e vorrei che tutti lo facessero per mettersi e metterci in sicurezza, risparmiandosi e risparmiandoci la morte da virus o da complicanze, sarei un talebano, “ipocrita” come “media e politica” indicati in rosso dal giornale diretto dal mio amico Maurizio Belpietro. Al quale dico con franchezza che stavolta si è fatto prendere troppo la mano dalla vis polemica, o da quello che il nostro comune amico Giuliano Ferrara ha definito sul Foglio “bisogno dell’antagonismo ideologico” cercando di spiegarsi e spiegare ciò che sta accadendo sulle piazze, peraltro mentre sono ripresi i contagi.

Con la solita graffiante ironia il vecchio Sergio Staino sulla Stampa fa dire a un manifestante no vax, accanto ad uno che strilla contro i “fascisti”, che “neanche i talebani si permettono di obbligare gli afgani al green pass!!!”, da oggi invece obbligatorio in Italia sui mezzi di comunicazione a lunga distanza e nelle scuole. Trovo efficace anche la vignetta di Ellekappa, sulla prima pagina di Repubblica, in cui si attribuisce alla “Bibbia no vax” il comandamento di contagiare “il prossimo tuo come te stesso”.

Ma, fra tutte, preferisco e segnalo, se mi permettete, la vignetta, sempre di prima pagina, del Fatto Quotidiano, che qualche volta -lo ammetto- riesce anche a sorprendere e a farsi dare ragione persino da me, non certo sospettabile di simpatie per le sue preferenze politiche e il suo modo di attaccare chi ne dissente. Riccardo Mannelli identifica folle, movimento e quant’altro no vax in uno sprovveduto e bolso “combattente per la libertà mentre tenta di stendere il virus con un gancio destro”.

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