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Johnson Javid

Cosa ha sbagliato l’Intelligence del Regno Unito su Afghanistan e talebani

Secondo l'intelligence del Regno Unito, era improbabile che i talebani prendessero il controllo dell'Afghanistan nel 2021. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Il punto di vista dell’intelligence britannica nelle settimane che hanno portato alla caduta di Kabul ai talebani era che il governo afghano sarebbe stato sfidato, ma che era improbabile che i ribelli prendessero il controllo del paese nel 2021.

Questo è stato rivelato mercoledì alla Camera dei Comuni dal ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab. Parlando a una riunione di emergenza del comitato ristretto per gli affari esteri della Camera dei Comuni, Raab ha criticato la reazione lenta alla crisi in Afghanistan.

Il ministro degli Esteri ha detto ai suoi critici che le decisioni del suo dipartimento si erano basate sulle valutazioni del Joint Intelligence Committee, un organismo che coordina le agenzie di intelligence britanniche nella pubblicazione di rapporti su urgenti questioni di sicurezza.

Ha detto al Parlamento che le valutazioni che gli erano state fornite indicavano che il governo filo-occidentale del presidente afghano Ashraf Ghani sarebbe stato minacciato dai talebani in seguito al ritiro delle truppe occidentali. Ma avevano concluso che il governo avrebbe mantenuto il controllo di Kabul fino al 2021, ha affermato Raab.

La rapida caduta della capitale afghana a favore dei talebani ha colto di sorpresa l’establishment dell’intelligence britannica – e, di conseguenza, il governo nel suo insieme -, ha detto Raab, aggiungendo che la “dimensione e la velocità della caduta di Kabul” erano inaspettate. Il ministro degli Esteri ha accusato i rapporti di “pregiudizio di ottimismo”, ma ha aggiunto che opinioni ottimistiche simili sono “ampiamente condivise” in tutta l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. Tutte le parti coinvolte dovrebbero imparare lezioni dall’Afghanistan sull’accuratezza dei rapporti di intelligence, ha concluso Raab.

Ma il ministro degli Esteri è stato meno chiaro sul motivo per cui il suo ufficio non ha tenuto conto degli avvertimenti della principale valutazione dei rischi del proprio dipartimento, emessa il 22 luglio, circa un mese prima della caduta di Kabul. La valutazione ha messo in guardia chiaramente sul fatto che il ritorno dei talebani al potere poteva essere rapido, poiché “i colloqui di pace sono in fase di stallo e il ritiro [degli Stati Uniti e] della NATO sta provocando l’avanzata dei talebani”. Questo, secondo la valutazione, potrebbe portare alla “caduta delle città, al collasso delle forze di sicurezza e al ritorno al potere dei talebani”. Il documento ha anche discusso della possibilità che “l’ambasciata britannica potrebbe dover chiudere se la sicurezza si deteriora” nella capitale afghana.

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