skip to Main Content

Occidente

Ecco i piani Usa per respingere Cina e Russia in Africa

Gli Stati Uniti vogliono recuperare terreno in Africa, dove è forte l'influenza di Russia e Cina. La strategia di Biden si basa sull'alleggerimento del debito e sulle opportunità di finanziamento: in ballo ci sono i metalli per la transizione verde.

 

Dopo la segretaria del Tesoro Janet Yellen e il segretario di stato Antony Blinken, anche la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris si recherà presto in Africa: questa settimana farà visita al Ghana, alla Tanzania e allo Zambia. Il suo viaggio si inserisce in uno sforzo più ampio – anche economico: a dicembre 2022 è stato annunciato un pacchetto di aiuti da 55 miliardi di dollari – dell’amministrazione di Joe Biden per aumentare l’influenza americana nel continente africano, dove Washington è rimasta indietro rispetto alle sue rivali.

LA RUSSIA E LA CINA IN AFRICA

Gli Stati Uniti vorrebbero convincere i paesi africani a schierarsi contro la Russia nelle sedi internazionali per l’invasione dell’Ucraina, ma è una scelta di campo che diversi governi del continente preferirebbero non fare, visti i buoni rapporti commerciali – in particolare per le forniture di armi – con Mosca.

Più che la Russia, in realtà, all’America preoccupa la Cina, la sua rivale politica che è nettamente la prima partner commerciale dell’Africa, con un interscambio che nel 2023 dovrebbe superare i 260 miliardi.

africa
Il commercio della Cina con l’Africa sub-sahariana è nettamente superiore a quello degli Stati Uniti. Grafico via Bloomberg.

La competizione Washington-Pechino in Africa ha a che fare con i minerali critici per la transizione energetica, come il cobalto, di cui il continente possiede vaste riserve. Ma anche gli aiuti per la di riduzione del debito, visto che l’aumento dei tassi di interesse complicherà gli sforzi delle nazioni povere per ripagare la Cina, che negli anni scorsi ha prestato grandi cifre per la costruzione di infrastrutture.

L’APPROCCIO AMERICANO

Ufficialmente – come ha detto a Bloomberg Cameron Hudson, analista del centro studi CSIS – gli Stati Uniti non diranno di essere in competizione con la Russia o la Cina per l’influenza sull’Africa, anche se è chiaro che sia così.

Anzi, per promuovere la sua immagine agli occhi dei governi africani, Washington sta cercando di far risaltare le sue differenze di approccio e di condizioni rispetto a Pechino e Mosca. Ad esempio, gli Stati Uniti hanno promesso 165 milioni per promuovere le libere elezioni nel continente, contrapponendosi alla destabilizzazione provocata dai mercenari della compagnia russa Wagner: sono presenti in Libia, Mali, Sudan, Repubblica centrafricana e Mozambico.

Non sarà facile, tuttavia, allentare i robusti legami con la Russia di paesi come l’Egitto e il Marocco (sul commercio), o il Sudafrica (per le questioni militari).

Le mete del viaggio di Harris indicano che l’alleggerimento del debito è una tematica importante nella diplomazia americana per l’Africa: sia lo Zambia che il Ghana hanno fatto default negli ultimi anni e stanno cercando di ristrutturare i loro debiti. Quello dello Zambia, in particolare, ammonta a più di 17 miliardi e per oltre un terzo è riconducibile a prestatori cinesi.

L’AFRICA NON VUOLE SCHIERARSI

Intervistato da Bloomberg, Jito Kayumba – è l’assistente speciale per la finanza e gli investimenti della presidenza zambiana – ha espresso bene la posizione condivisa da buona parte dei governi africani: ha detto che “la nostra relazione non gli Stati Uniti non influenza la nostra relazione con la Cina, e viceversa. Vogliamo mantenere tutti i rapporti. È un’eredità che stiamo mantenendo fin dai tempi dell’indipendenza”.

In sostanza, l’Africa non vuole schierarsi ma mantenersi neutrale, in modo da non precludersi alcuna opportunità.

COSA OFFRONO GLI STATI UNITI

Gli Stati Uniti vogliono offrire al continente 55 miliardi in tre anni, di cui 21 miliardi in prestiti a nazioni a medio-basso reddito attraverso il Fondo monetario internazionale. Inoltre, lo scorso dicembre, durante lo US-Africa Summit (il primo dal 2014), la segretaria del Commercio Gina Raimondo ha detto di voler vedere più investimenti del settore privato in Africa.

LE MATERIE PRIME PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Agli occhi degli Stati Uniti, l’Africa è importante anche per i giacimenti di minerali per la transizione energetica, come il litio e il cobalto per le batterie dei veicoli elettrici. Stando ai funzionari americani, il gruppo Wagner potrebbe svolgere una funzione di accaparramento di materie prime per Mosca: è proprio in Africa, peraltro, che la compagnia ha intenzione di riposizionarsi, adesso che ha annunciato la riduzione della presenza in Ucraina.

Il Congo è un enorme produttore mondiale di cobalto, seguito in Africa dallo Zambia, che è inoltre il sesto maggiore produttore globale di rame, un altro metallo necessario alla transizione ecologica. La Cina possiede gran parte delle miniere di cobalto in Congo, ed è alla ricerca di ulteriori forniture di rame.

Back To Top