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Bennett

Ecco i veri obiettivi della visita di Bennett a Putin

Bennett ha cercato da Putin rassicurazioni in Siria. Il corsivo di Giuseppe Gagliano

 

Come è stato reso noto dai media internazionali, il primo ministro israeliano Naftali Bennett è andato a Mosca il 5 marzo per incontrare il presidente russo, Vladimir Putin, e discutere almeno ufficialmente della guerra in Ucraina.

Il premier è stato accompagnato dal ministro per l’Edilizia, Zeev Elkin, originario dell’Ucraina.

I VERI OBIETTIVI DELLA VISITA DI BENNETT

Tuttavia solo un osservatore ingenuo potrebbe credere che il primo ministro israeliano si sia recato dal premier Putin per fare da paciere. Le finalità dell’incontro sono di altra natura e sono facilmente comprensibili: in primo luogo la questione siriana, e in secondo luogo il rilancio dell’accordo sul nucleare iraniano, noto come Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA).

COSA FA ISRAELE IN SIRIA

D’altronde quanto sia pacifica la postura israeliana lo si può notare proprio nel teatro siriano. Secondo Al Jazeera è stato posto in essere un attacco israeliano che ha ucciso due civili e ha causato danni materiali alla periferia della capitale, e cioè a Damasco, il 7 marzo.

L’azione offensiva attuata da Israele avrebbe colpito infrastrutture site a sud di Damasco. Nonostante i sistemi di difesa aerea siriani siano riusciti ad intercettare i missili, alcuni di essi hanno però raggiunto alcuni civili.

LA STRATEGIA MILITARE

Queste azioni militari condotte da Israele nel mese di marzo rappresentano una scelta strategica di perfetta coerenza con quelle attuate a febbraio. Infatti tra il 23 e il 24 febbraio l’azione posta in essere da Israele ha cagionato sei morti e circa 20 feriti.

BENNETT VUOLE RASSICURAZIONI

Insomma ciò che il Primo Ministro israeliano ha cercato nel colloquio con Putin è di avere rassicurazioni sulla presenza russa in Siria e cioè sul fatto che non ostacolerà le sue azioni. Come è comprensibile, la priorità per Israele non può essere rappresentata dall’Ucraina ma dall’Iran, ed è la pericolosità che questo rappresenta alla sicurezza nazionale israeliana .

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