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Cruciani nuovo direttore del Sole 24 Ore. Sogno o son desto?

La prima pagina del Sole 24 Ore di Tamburini sembra un canovaccio della Zanzara di Cruciani e Parenzo: è ora di scambiare i ruoli tra il direttore e i due conduttori?

Caro direttore,

ti confesso di esserci rimasto un po’ male, ieri sera, quando con una mail hai criticato il mio articolo sulla produzione industriale italiana a ottobre: troppo poco approfondito, hai scritto. Ma con poco più di trenta minuti a disposizione per confezionarlo – altrimenti si sarebbero sforati i tempi per la revisione generale prima della newsletter delle 17, dicevi -, che pretendi?

Ti vorrei far notare, poi, che quella che per te era una notizia rilevante – cioè il calo a ottobre dell’indice della produzione industriale del 3,6 per cento a livello tendenziale – non ha ricevuto grande attenzione dal Sole 24 Ore. E se nemmeno il principale quotidiano economico-finanziario d’Italia dà risalto alla cosa, allora ho fatto bene io a non soffermarmici troppo, al di là dei tempi stretti da te dettati bruscamente come al solito.

Perdi colpi, direttore. E infatti stamattina la prima pagina del Sole 24 Ore si concentrava su ben altro, altro che tonfo della produzione industriale per colpa delle auto (Stellantis): su chi non paga le multe stradali (notizia d’apertura), sul processo a Benjamin Netanyahu (fotonotizia del giorno), sugli italiani analfabeti funzionali, sul taglio dell’Ires, sull’investimento di Stellantis in Spagna. Sui dati Istat sulla produzione industriale, niente: nada, nisba. E tu critichi me per aver scritto un articolo un po’ frettoloso, ma che comunque presentava i numeri?

Il giornalismo sta cambiando e mi sembra che tu faccia fatica a stare al passo. Eppure la settimana scorsa avevi twittato del doppio prestigioso premio conferito al Gruppo 24 Ore per i podcast Sex & the Economy e La Zanzara: si tratta di un grande risultato per il direttore editoriale Fabio Tamburini, che guida il Sole dal 2018.

A differenza tua, Tamburini ha già impresso al quotidiano una linea vincente che ricalca quella adottata da Giuseppe Cruciani e David Parenzo per La Zanzara. Per accorgersene basta guardare alla prima pagina di oggi, che citavo prima: il giornale si apre con le multe non pagate soprattutto al Sud, tema caro a Cruciani che ne ha fatto un tormentone (“In quale città?!“); e poi in risalto con una foto-notizia c’è Netanyahu, quindi Israele e i grandi temi della politica internazionale che piacciono a Parenzo. I dati sulla produzione industriale sono come gli aggiornamenti sul traffico che spezzano la trasmissione e “mandano ai matti” Cruciani: li considera inutili. Molto interessante invece è l’indagine Ocse sull’analfabetismo funzionale, immediatamente commentata – con ironia – da Parenzo su X.

La prima pagina del più importante quotidiano economico-finanziario d’Italia è un canovaccio de La Zanzara, insomma. A questo punto, proporrei uno scambio, visto che inopportunamente si parla di innesti esterni per la direzione del quotidiano confindustriale dopo il cambio già avvenuto alla presidenza di Confindustria. Penso invece che siano preferibili dei rimescolamenti interni al gruppo, così si risparmia pure invece di spendere e spandere per delle nomine come quelle che hanno caratterizzato la storia – e dico la storia (gulp!) – del Sole, come quella di Gianni Riotta. Quindi: Cruciani e Parenzo passano a dirigere Il Sole 24 Ore, rispettivamente come direttore e condirettore, mentre Tamburini va a condurre La Zanzara, di cui peraltro è spesso apprezzato ospite.

La mia non è una provocazione, sia chiaro, ma una riflessione razionale che origina dai grandi successi – di pubblico e di critica, a giudicare pure dai premi ricevuti – dei prodotti più “pop” del Gruppo 24 Ore. Con Cruciani e Parenzo alla direzione del Sole 24 Ore giungerebbe così a compimento l’opera di traghettare i numerosi ascoltatori della Zanzara verso il quotidiano (con beneficio di copie in picchiata e lettori in uscita): del resto, il Festival dell’Economia di Trento è già stato “zanzarizzato”, no?

Le grandi firme non mancheranno: già mi immagino gli editoriali sull’evasione fiscale di Luca Scazzi, il barbiere abusivo padrone del canepardo; il focoso Enzo Spatalino a commentare l’attualità; oppure la coppia Filippo Champagne-Nevio Lo Stirato a ragionare di norme fallimentari. Eviterei però, per ragioni di decenza (è pur sempre il Sole!), di affidare la posta del cuore al “Brasiliano“…

Cordiali saluti,

Michelangelo Colombo

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