ZIBALDONE FRANCESE
"In Francia cade il governo Barnier. La prima «sfiducia» in 60 anni è il fallimento del presidente sovrano Macron. Che si è rifiutato di riconoscere il risultato delle elezioni anticipate, ha spalancato la strada a Le Pen e si ritrova senza bilancio in una crisi al buio". (il…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
"La crisi francese smentisce molte ossessioni italiane. Il (semi)presidenzialismo, il doppio turno, il macronismo, il leaderismo: è ora di fare un onesto bilancio delle nostre illusioni". (Francesco Cundari)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
Francia. "La verità è che a tenere banco in parlamento e fuori è la Francia dei rancori repressi e delle speranze bruciate, la prospettiva dei sacrifici, più tasse e tagli alle spese sociali, cocktail micidiali da digerire in un paese facile alle rivolte violente. I sondaggi…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
"La Francia, seconda economia dell’euro, senza un solido bilancio 2025 e con le finanze pesantemente in rosso, 6,1% di deficit e 114% di debito, è una zavorra insostenibile nell’anarchia della politica. Puntellarla avrebbe costi proibitivi.
Perché l’attuale situazione…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
"Quale sistema bancario in Europa è più direttamente connesso al rischio sovrano? I dati diffusi pochi giorni fa dall’Eba Risk Assessment su un campione che comprende 162 grandi e medie banche europee, elaborati da Barclays Research, evidenziano che nella Ue le banche francesi…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
TAFFO SEPPELLISCE GRILLO…
Il video di Beppe Grillo alla guida di un carro funebre? «Lui personificava bene la figura del becchino, ero perplesso tanto che ho capito solo dopo fosse Grillo. Con l’eredità che ci hanno lasciato in questi anni però io il funerale lo avrei fatto in pompa magna: mi aspettavo…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 4, 2024
IL CORRIERE DI CAIRO TAMPONA ELKANN
In 4 anni il gruppo Stellantis ha distribuito agli azionisti circa 23 miliardi, fra dividendi e riacquisti di azioni proprie. La famiglia Agnelli-Elkann, primo socio con il 14,9% tramite la cassaforte Exor, ha incassato cedole per quasi 3 miliardi. (Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
BOCCIA NON FA SBOCCIARE UN BACETTO PER VACCARONO E VIOLANTE
Università telematiche. «Non è accettabile questo approccio mercantile alla cultura: c’è chi ha scambiato le Università per Airbnb. Bisogna andare incontro ai bisogni di tutti – dai lavoratori che vogliono completare gli studi, alle famiglie meno abbienti, a chi vive lontano…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
I PIANTI CIRCENSI DEGLI EDITORI
"Destinare 140 milioni all’editoria giornalistica – continua la nota – significa destinare a garanzia di una informazione plurale e di qualità un settimo di quanto si dà al cinema, alla lirica, alla danza e ai circhi". (Fieg, Federazione italiana editori giornali)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
IL SOLE SORGERA’ SU DE PAOLINI?
Osvaldo De Paolini, vicedirettore del Giornale, già vicedirettore vicario del Messaggero, candidato a sostituire il direttore del Sole 24 ore, Fabio Tamburini. Con De Paolini arriverebbe, e sono tutte voci interne al Sole 24 Ore, Claudio Antonelli, vicedirettore del quotidiano La…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
GIORNALISMI
La prima pagina più figa e la prima pagina più fessa. pic.twitter.com/QdsrpLHJbt
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
Finalmente anche il Corriere della sera si sveglia dopo un lungo letargo… pic.twitter.com/78bNH4g2D0
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Massì dai, esageriamo un po’: “A livello globale”. Tanto lo certifica pure Emilio Carelli dell’Espresso… pic.twitter.com/YbioP55TtG
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
Ammazza, Atreju dura una settimana. Ho letto uno sterminato programma con un elenco infinito di ospiti e giornalisti che parlano o moderano. Ci manca solo Peter Gomez e la lista sarebbe completa. Anzi no, c’è anche il condirettore del Fatto Quotidiano che intervisterà Ignazio La…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 4, 2024
Può una società di consulenza premiare aziende cui ha rivolto servizi di consulenza?
A quanto pare sì. Lo strano caso di Multiversity premiata da Bain & Company: https://t.co/1JKW9za8ZHhttps://t.co/NxCJCSvVOQ
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 4, 2024
CARTOLINA DA BRUXELLES
L’ex commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders è indagato per riciclaggio. (Eunews)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
CARTOLINA DALLA ROMANIA
Quattro partiti europeisti in Romania hanno formato una coalizione per sostenere la candidata Elena Lasconi contro il nazionalista pro-russo Călin Georgescu, favorito nei sondaggi per il secondo turno delle elezioni presidenziali dell’8 dicembre. (Politico)
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CARTOLINE DALLA CINA
Svalutazione multimiliardaria per la General Motors in Cina: la grande casa americana accusa oneri per cinque miliardi di dollari nel tentativo di fare i conti con la crisi delle sue attività nel Paese asiatico, oggi il principale mercato automobilistico al mondo. La perdita, ha…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
Sanofi ha annunciato il suo piano di investire 1 miliardo di euro per costruire un nuovo impianto di produzione di insulina a Pechino, nella Economic and Technological Development Zone. Questo progetto rappresenta il più grande investimento mai realizzato in Cina dall'azienda…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 5, 2024
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ESTRATTO DELL’ANALISI DI CERRETELLI DEL SOLE 24 ORE SU FRANCIA E MACRON:
«Vedo un monarca repubblicano decaduto che avanza, camicia aperta e corda al collo fino alla prossima dissoluzione», l’istantanea del presidente Emmanuel Macron scattata dall’eurodeputato lepenista, Philippe Olivier.
«La scelta è tra l’interesse del Paese e quello dei partiti, tra responsabilità e caos» avverte il capogruppo della Destra repubblicana denunciando il patto tra France Insoumise di Melenchon e Rassemblement National di Le Pen, gli arci-nemici alleati per rovesciare l’assetto costituito.
«Il problema non è il Governo Barnier, il problema è Macron» ripete un’Assemblea infuocata, dove Barnier avverte: il peggio potrebbe ancora venire. La bocciatura è fragorosa: 331 voti, ne bastavano 288. È la prima volta dal 1962.
La verità è che a tenere banco in parlamento e fuori è la Francia dei rancori repressi e delle speranze bruciate, la prospettiva dei sacrifici, più tasse e tagli alle spese sociali, cocktail micidiali da digerire in un paese facile alle rivolte violente. I sondaggi dicono che il 62% dei francesi vorrebbe che Macron si dimettesse.
Ed è lui a chiamare gli inconciliabili alla stessa guerra regicida, tirando dritto blindato dalla Costituzione della V Repubblica. Anzi conta di ricostruire in fretta la governabilità della democrazia che ha sfasciato con le legislative anticipate di giugno. Ci riuscirà dopo un voto che suona come un plebiscito “per procura” contro il presidente?
L’Europa ha seguito con il fiato sospeso le contorsioni politiche, spesso contronatura, il tutti contro tutti in una specie di cupio dissolvi che sa che le si potrebbe ritorcere contro. A livello politico ed economico.
Perché la Francia, seconda economia dell’euro, senza un solido bilancio 2025 e con le finanze pesantemente in rosso, 6,1% di deficit e 114% di debito, è una zavorra insostenibile nell’anarchia della politica. Puntellarla avrebbe costi proibitivi.
Perché l’attuale situazione geopolitica internazionale non consente questi lussi. Perché in Germania si preparano elezioni in profonda crisi industriale tra lo sciopero a oltranza alla Volkswagen, troppi tagli occupazionali, recessione.
Perché la natalità Ue nel 2023 è crollata al minimo storico dal 1961 – 5,5% rispetto al 2022 – e per rilanciare la competitività europea urgono demografia oltre a riforme e investimenti per continuare a distribuire benessere e stabilità democratica.
Perché c’è anche buona notizia per l’Unione in arrivo dalla Germania: si ammorbidirà il freno costituzionale sul debito per fare ripartire il Paese, parola di Bundesbank. Da qui all’Europa la svolta culturale potrebbe essere breve. Ammesso che la Francia senza bussola non rischi di far saltare tutto il banco.