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Giorgetti

Il contrappasso di Salvini in Polonia

Cosa è successo a Salvini in Polonia. I Graffi di Damato.

 

Peggiore, o quanto meno più imbarazzante, del lungo e assordante silenzio di Silvio Berlusconi sull’amico Putin impegnato nella sciagurata invasione dell’Ucraina, e in tutto ciò che ne è già derivato e potrebbe ancora derivarne, è la baldanza con la quale un altro estimatore, se non proprio amico come Berlusconi, del capo del Cremlino si è avventurato in un viaggio da campagna elettorale in trasferta nella lontana Polonia, deciso a spingersi verso il paese messo a ferro e fuoco dall’”animale”, come il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha definito il presidente russo.

Salvini è incorso subito nell’infortunio, che pure avrebbe potuto, anzi dovuto prevedere, della memoria del sindaco che lo ha ricevuto davanti alla stazione rinfacciandogli con tanto di ostentazione la maglietta bianca inneggiante a Putin indossata dal capo della Lega in Italia, reduce peraltro da una visita a Mosca dove aveva detto di trovarsi meglio che a Roma. Un altro, finito nel centrodestra anche lui, si avventurò fino alla Corea del nord per preferirla a tutto il resto del mondo.

Uno scrittore restituito alla sua vocazione o arte prima dalla magistratura e poi dalla politica, Gianfranco Carofiglio, ha mandato a Salvini un telegramma dei suoi, con tanto di rubrica, dalla prima pagina della rinata Gazzetta del Mezzogiorno. Esso dice come meglio non si potrebbe: “Contrappasso: corrispondenza della pena alla colpa: il rapporto per cui la pena alla quale sono sottoposti i peccatori nell’oltretomba riproduce i caratteri essenziali della colpa. Per ulteriori dettagli chiedere al senatore Salvini dopo il viaggio in Polonia”, e gli insulti che si è giustamente meritati.

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