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Volpi

I sassolini atlantisti di Volpi a Salvini via Facebook

Rilevante post di Raffaele Volpi (Lega), già sottosegretario alla Difesa ed ex presidente del Copasir, che la Lega di Salvini non ha ricandidato.

 

“So di essere di media statura ma non vedo giganti intorno a me…”. Con questa frase attribuita a Giulio Andreotti si chiude su Facebook il post di Raffaele Volpi, già sottosegretario alla Difesa ed ex presidente del Copasir, che la Lega di Matteo Salvini non ha ricandidato.

Parte proprio da questa notizia il post di Volpi: “In questa tornata elettorale i vertici del mio partito, la Lega, hanno deciso di non ricandidarmi”.

E pensare che fra il governo Conte 2 e il governo Draghi il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva premuto affinché Volpi rimanesse alla presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica anche se il Carroccio era entrato nella maggioranza di governo a sostegno dell’esecutivo presieduto da Mario Draghi, mentre per consuetudine la presidenza del Copasir spetta all’opposizione.

Ma alla fine Salvini – anche su pressioni e moral suasion istituzionali – fece dimettere Volpi dalla presidenza, che è andata all’esponente di Fratelli d’Italia (all’opposizione del governo Draghi) nel Copasir, ossia il senatore Adolfo Urso.

Così durante la formazione delle liste elettorali, anche notando l’assenza rilevante di Volpi, molti hanno pensato che l’ex sottosegretario leghista alla Difesa – di formazione democristiana – era destinato a un incarico di governo vista la probabile vittoria del centrodestra alle elezioni del 25 settembre. Ma il tono e le parole del post di Volpi su Facebook fanno scartare scenari del genere.

Scrive Volpi: “Ricorrono quest’anno i miei trenta anni di militanza nel Movimento a cui devo molto ma cui credo anche di aver restituito molto. Tante sfide importanti a partire dagli anni in qualità di responsabile enti locali della Lega Lombarda fino all’incarico di sviluppare per la prima volta il partito nel centro-sud. Gli ultimi anni ci hanno visto colpiti da una terribile pandemia che io ho vissuto nella mia Brescia, uno dei territori più martoriati, e con piena consapevolezza ho ritenuto doloroso ma inevitabile sostenere provvedimenti difficili ma di responsabilità anche se avversati da minoranze rumorose ed a volte addirittura negazioniste”.

Volpi aggiunge: “Prima come Sottosegretario di Stato alla Difesa e poi come componente e Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica – prosegue Volpi – ho avuto modo di conoscere gli uomini, le donne delle Forze Armate e degli apparati di sicurezza a cui va il mio saluto e la profonda gratitudine per il loro amore per l’Italia e il sempre costante impegno. Grazie a questi due incarichi oltre ad aver avuto l’opportunità di accrescere le competenze in settori specifici, delicati e non banali ho anche potuto ampliare la mia conoscenza geopolitica rafforzando la già mia ferma visione atlantista, individuando chiaramente le sfide mondiali come per la Cina e l’incondizionata solidarietà all’Ucraina aggredita dalla Russia”.

La “ferma visione atlantista” rivendicata da Volpi e “l’incondizionata solidarietà all’Ucraina aggredita dalla Russia” sottolineata dall’ex presidente del Copasir possono essere lette in chiave critica verso Matteo Salvini, il leader della Lega peraltro mai citato da Volpi nel suo post su Facebook.

Interpretazione eccessiva? Non solo: il finale del post può far prevedere anche possibili distacchi dalla Lega. Si vedrà.

Ecco le parole precise di Volpi: È giunto per me è il momento inevitabile e doveroso delle riflessioni personali e politiche che devo a me stesso ed ai miei cari.
Riflessioni da fare con la serenità del proprio operato e della propria lealtà affinché in futuro continueranno a coincidere con i valori che ho espresso sopra e che non sono assolutamente negoziabili. Affido la conclusione ad una frase attribuita al Presidente Andreotti, che non deve essere letta come presunzione ma semplice spunto di riflessione:” ….so di essere di media statura ma non vedo giganti intorno a me…””.

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