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I 10 punti chiave del discorso di Boris Johnson a Manchester

sull'intervento del premier Johnson alla conferenza del partito Conservatore 

Un discorso duro e deciso, senza nessuna concessione a chi nel partito Tory e in Parlamento ai Comuni sogna ancora la permanenza del Regno Unito nella Ue. Ecco i punti salienti dell’intervento del premier Boris Johnson alla conferenza del partito Conservatore a Manchester.

1) Nuove trattative con l’Ue per un nuovo accordo comprendente il backstop. In caso di fallimento sì al “no deal”. Ue ha aperto, più scettico il premier irlandese Varadkar.

2) La soluzione sul backstop proposta da Theresa May è antidemocratica e va a minare l’integrità territoriale e la sovranità del Regno Unito.

3) Gli accordi sul backstop che verranno proposti all’Ue rispetteranno gli Accordi del Venerdì Santo del 1998 e i successivi step del processo di pace in Irlanda del Nord.

4) La Brexit permetterà al Regno Unito di controllare la sua politica commerciale, ora invece nelle mani dell’Ue.

5) Il partito Tory non è né anti-europeo, né anti-Ue. I Tories amano l’Europa ma il cambiamento a cui è andata incontro la Costituzione britannica dall’ingresso nell’Ue è stato talmente rimarchevole da indurre a un ripensamento dei rapporti tra UK e l’Unione.

6) La volontà di oltre 17 milioni di persone deve essere rispettata senza ulteriori ritardi o richieste di rinvio.

7) Il Parlamento si rifiuta di approvare la Brexit, si rifiuta di andare a nuove elezioni: rifiuta ogni atteggiamento costruttivo.

8) I Tories sono il partito dell’NHS (il Servizio Sanitario Nazionale): previsto il più grande piano di investimenti nella sanità nella storia recente del Regno Unito.

9) La Brexit unirà la Nazione: sia i moderati che i capitalisti favorevoli a un piano di taglio delle tasse.

10) Mandiamo, a livello figurativo, Jeremy Corbyn, in orbita: impediamogli di andare al governo.

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