LA GUERRA FREDDA DIGITALE TRA USA E CINA
Sul fronte della guerra economica tra Cina e Stati Uniti l’iniziativa di Mike Pompeo – il vero deus ex machina della amministrazione Trump – inaugura una nuova cortina di ferro digitale tra Cina e America. Stiamo alludendo al Clean Network, che ha come sua specifica finalità quella di contrastare a livello globale la proiezione di potenza cinese a livello tecnologico mettendo fuori gioco i principali pilastri – o cavalli di Troia – che consentono alla Cina di minacciare l’egemonia tecnologica americana e cioè Huawei, Alibaba, WeChat e China Mobile.
GLI OBIETTIVI AMERICANI
Ora, è fin troppo evidente quali siano i due obiettivi di questo ambizioso progetto: da un lato consentire a Trump di essere rieletto (un classico esempio di utilizzazione della politica estera per consolidare il potere a livello di politica interna) e dall’altro lato quello di salvaguardare gli interessi tecnologici americani a livello planetario minacciati dalla Cina. Un tale piano richiederà numerosi anni per essere attuato e soprattutto richiederà una collaborazione sinergica con i paesi europei ed extraeuropei che dovrà concretizzarsi su medio-lungo periodo, collaborazione inverosimile almeno allo stato attuale.
Infatti allo stato attuale i legami tra Cina ed Europa anche a livello tecnologico sono molto stretti e vincolati da precisi accordi.
IL CASO PRISM E L’EUROPA
Ora, nel contesto della narrazione propagandistica tipica di ogni Stato democratico o meno che sia, è scontato che gli Stati Uniti vogliano ergersi a paladini della libertà e della democrazia. Tuttavia basterebbe fare riferimento al noto caso Prism per smentire la difesa della libertà di espressione da parte delle autorità statali americani (ed in particolare di Pompeo, ex direttore della CIA, agenzia non particolarmente sensibile al Primo emendamento!)
L’Europa dovrebbe rafforzare il suo dispositivo di autonomia tecnologica per evitare di fare la fine di Don Abbondio cioè di essere un vaso di coccio tra vasi di ferro (Usa e Cina).