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Come e perché la Cia non trumpeggia contro TikTok

Per la Cia non ci sono "prove" che i servizi di intelligence cinesi abbiano mai avuto accesso ai dati di TikTok, ha scritto il New York Times. Intanto su TikTok emergono tensioni fra Cina e Giappone. Tutti i dettagli

La Cia ha concluso che non ci sono “prove” che i servizi di intelligence cinesi abbiano mai avuto accesso ai dati di TikTok.

Lo ha scritto il New York Times venerdì, dopo che la Casa Bianca ha preso provvedimenti per vietare l’app negli Stati Uniti per problemi di sicurezza nazionale e privacy.

“Gli analisti della Cia hanno concluso – ha scritto Forbes – che è possibile per la Cina sottrarre dati a TikTok poiché è di proprietà della società tecnologica cinese ByteDance, ma non ci sono prove che lo abbiano fatto, secondo il New York Times”.

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Intanto su TikTok emergono tensioni fra Cina e Giappone.

La Cina ha avvertito il Giappone che se decidesse di mettere al bando TikTok, la popolare app di clip video sviluppata dalla cinese ByteDance ed estremamente popolare tra i piu’ giovani, le relazioni bilaterali subirebbero “grandi conseguenze”. Lo riferisce l’emittente Tbs citando fonti del governo di Tokyo.

Nei giorni scorsi – ha ricordato Agenzia Nova – un gruppo di deputati del Partito democratico liberale, al potere in Giappone, ha deciso di promuovere un’azione per limitare la diffusione della piattaforma social, sospettata da diversi governi occidentali di condividere dati sensibili dei suoi utenti con il Partito comunista cinese.

Finora, tuttavia, l’esecutivo di Tokyo non si e’ espresso sull’eventualità. Nei giorni scorsi anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’intenzione di mettere al bando l’app qualora ByteDance non dovesse raggiungere un accordo per la vendita delle sue attività negli Usa entro il prossimo 15 settembre.

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