Una raffica di dichiarazioni di esponenti del centrosinistra di condanna della devastazione del congresso brasiliano e di solidarietà al presidente Lula, unita a quella per il fatto che il governo italiano, a loro parere, fosse rimasto in silenzio. Solo che nella piccola tempesta web scatenata da esponenti Pd, “terzo polo” e Sinistra italiana contro “gli amici italiani di Bolsonaro” e della “destra sovranista” nel mondo i tempi non si sono ben sincronizzati. E mentre l’indignazione delle opposizioni cresceva, sul web e nella schermata di agenzie erano già apparse le dichiarazioni di condanna del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. Con la condanna della Lega a seguire. E infine il premier Giorgia Meloni che ha prima ritwittato Tajani, lasciando la precedenza al capo della nostra Diplomazia, poi ha espresso tutto il proprio netto dissenso sull’attacco a Brasilia al cuore delle istituzioni.
Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”, ha twittato Meloni. L’aveva preceduta Tajani: “Sto seguendo con preoccupazione quanto sta accadendo in Brasile. Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati. Il governo italiano è dalla parte della democrazia, della libertà e delle istituzioni. Non è in questo modo che si manifesta il dissenso”.
Poco dopo il ministro degli Esteri, la nota della Lega di Matteo Salvini, l’altro vicepremier, ministro delle Infrastrutture e Trasporti: “Condanniamo ogni tipo di violenza, in Brasile come ovunque. Il libero voto dei cittadini si rispetta, sempre”. Ma la corsa a cercare di cogliere in fallo l’esecutivo di centrodestra non si è fermata fino a tarda sera quando qualche “ultimo giapponese” si indignava ancora contro l’inesistente silenzio del governo, suscitando anche commenti ironici sui social.
Le opposizioni di centrosinistra ripartono da Brasilia, dal grave attacco alle istituzioni da parte dei fans dell’ex presidente Bolsonaro per cercare, postando foto di esponenti di centrodestra con lui in passato, mentre era in carica, di cavalcare l’ennesimo scontro in salsa italiana contro il centrodestra di governo su questioni internazionali.
Tra i più duri e anche sfalsati sui tempi del web esponenti di quella sinistra che hanno sempre detto no al sostegno all’Ucraina e all’allargamento della Nato. Secondo il vecchio copione doppiopesista.