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Ecco come i giornali in Germania incartano Merz

Reazioni e commenti in Germania dopo l'avvio stentato del governo Merz con una inedita bocciatura alla prima votazione. Che cosa scrivono i maggiori quotidiani tedeschi.

Per la prima volta dalla fondazione della Repubblica Federale, un cancelliere designato è stato bocciato dal Bundestag al primo turno di votazione e ha avuto bisogno di un tempo supplementare. Friedrich Merz, leader della Cdu e candidato della Grosse Koalition formata da Unione e Spd, non è infatti riuscito a ottenere la maggioranza assoluta al primo scrutinio, raccogliendo soltanto 310 voti su 316 necessari. È stato eletto al secondo turno, ma il danno politico appare profondo e non facilmente reversibile. Lo confermano le reazioni allarmate da parte della stampa tedesca, che interpreta quanto accaduto come il segno di una crisi interna alla maggioranza ancor prima di partire e una minaccia alla stabilità del sistema politico del paese.

HANDELSBLATT: “UN VOTO DI SFIDUCIA ALLA COALIZIONE STESSA”

Il quotidiano economico Handelsblatt non usa mezzi termini: il fallimento iniziale di Merz è più di un semplice inciampo, è un chiaro “voto di sfiducia della coalizione nero-rossa contro se stessa”. Secondo il giornale, la scarsa coesione interna all’alleanza Cdu-Spd è emersa con brutale evidenza, e l’episodio dimostra che molti parlamentari non sembrano comprendere la fragilità numerica e simbolica della loro posizione. Il rischio, sottolinea l’editoriale, è che si stia minando non solo la fiducia degli elettori nei partiti tradizionali, ma anche la credibilità internazionale della Germania come pilastro di stabilità.

Handelsblatt mette inoltre in luce l’ambiguità tattica con cui i deputati della Grande Coalizione si rapportano all’AfD, partito di estrema destra sotto osservazione dei servizi di sicurezza: invece di contrastarlo con fermezza, sembrano sfruttarne l’appoggio implicito per risolvere conflitti interni. Il risultato, secondo il giornale, è una leadership danneggiata e una coalizione che lavora “contro se stessa”, proprio mentre aveva promesso efficienza e affidabilità.

TAGESSPIEGEL: “ATTO DI IRRESPONSABILITÀ IN TEMPI DI CRISI”

Il Tagesspiegel sottolinea la gravità del momento storico. In un’Europa scossa da crisi multiple, la Germania — dopo sei mesi di paralisi politica — avrebbe bisogno di una guida forte. Invece, ciò che è emerso al Bundestag è una drammatica mancanza di responsabilità da parte di alcuni membri dell’Spd e della Cdu, che hanno votato in prima battuta contro il loro stesso candidato insieme all’opposizione.

Secondo il quotidiano berlinese, è comprensibile che i partiti contrari al governo — AfD, Verdi e Linke — abbiano votato contro Merz. Ciò che sconcerta è l’atteggiamento di una parte della maggioranza. Questi parlamentari, scrive il Tagesspiegel, sembrano sottovalutare le conseguenze del proprio gesto: non si tratta di una normale dialettica interna, ma di una scelta che mina la stabilità della democrazia tedesca. L’editoriale si chiude con un monito: l’Europa ha bisogno di un governo tedesco stabile per affrontare le sfide comuni e quello partito con lo svantaggio di un consenso azzoppato rischia di non esserlo.

FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG: “UN DISASTRO TOTALE”

La Frankfurter Allgemeine Zeitung riassume l’accaduto in modo lapidario nel titolo: “Il disastro totale al primo giorno”. Il prestigioso quotidiano conservatore non nasconde la gravità del momento, non attenuata dal fatto che i parlamentari dissidenti l’abbiano compresa al secondo turno. Il giornale non entra nei dettagli delle responsabilità, ma lascia intendere che la frattura interna alla maggioranza potrebbe avere effetti devastanti nel lungo periodo per l’azione efficace del governo se non immediatamente sanata. Le alternative a un eventuale fallimento anticipato del governo appena partito, ammonisce, porterebbero a una crisi ancora più profonda.

SÜDDEUTSCHE ZEITUNG: “UNA DEBACLE STORICA”

Per la Süddeutsche Zeitung, la temporanea bocciatura di Merz rappresenta un fatto senza precedenti, che entra nella storia politica tedesca. Il quotidiano di Monaco insiste sulla portata simbolica dell’evento: mai, fino ad oggi, un candidato cancelliere era stato respinto al primo turno nel Bundestag. Anche se Merz è stato eletto al secondo voto, il danno alla sua immagine e all’autorevolezza del governo è ormai irreparabile. Il giornale suggerisce che, indipendentemente dagli sviluppi futuri, questo passaggio resterà come una macchia sull’inizio del nuovo esecutivo.

ZDF: “UNA LEZIONE PER MERZ E KLINGBEIL”

Anche l’emittente pubblica ZDF offre una lettura interna al mondo della maggioranza, definendo quanto accaduto come “una lezione” per Friedrich Merz e, indirettamente, anche per Lars Klingbeil, leader dell’Spd. Il commento sottolinea come Merz abbia disatteso alcune promesse elettorali, causando malcontento persino nel proprio partito. Allo stesso tempo, Klingbeil – già criticato per le scelte operate nella formazione del governo – non sembra godere di piena fiducia tra i suoi stessi parlamentari.

La bocciatura al primo turno, secondo la ZDF, è dunque il sintomo di tensioni profonde, che né Merz né Klingbeil sono riusciti finora davvero a gestire. Il lieto fine della seconda votazione non deve ingannare: l’alleanza tra Cdu e Spd appare fragile, e la sfida nei prossimi mesi sarà quella di recuperare credibilità, sia all’interno del Bundestag che nel paese.

NEUE ZÜRCHER ZEITUNG: MA LA DEMOCRAZIA TEDESCA SA ADATTARSI A SITUAZIONI COMPLESSE

Nonostante la falsa partenza di ieri abbia indebolito il governo tedesco, è importante distinguere tra la stabilità di un esecutivo e quella di una democrazia, osserva la Neue Zürcher Zeitung, in controtendenza rispetto agli altri giornali. Le previsioni catastrofiche sul declino del sistema democratico si sono fatte così insistenti da assumere quasi un tono compiaciuto, rischiando paradossalmente di minare la fiducia nelle istituzioni, un effetto che alcuni critici da destra sembrano ignorare. La democrazia tedesca, tuttavia, ha dimostrato più volte di sapersi adattare anche a situazioni complesse, come scontri politici accesi, maggioranze risicate e persino fallimenti di figure di spicco come Friedrich Merz. La capacità di resistere a queste tensioni, senza cedere a narrazioni allarmiste, rimane un punto di forza del sistema.

GOVERNO NATO SOTTO UNA CATTIVA STELLA

Alla fine di una giornata storica, il secondo turno ha quindi consegnato a Friedrich Merz la cancelleria, ma l’ombra della bocciatura iniziale pesa come un macigno sull’intera coalizione. E mentre l’opinione pubblica si interroga sulla reale coesione dei partiti di governo, la stampa tedesca consegna un quadro fosco ma lucido: l’episodio del 6 maggio non è un semplice incidente di percorso, ma il segnale di un equilibrio politico incrinato e di una leadership già messa in discussione ancor prima di cominciare.

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