skip to Main Content

Europa Fase 2 Polonia Repubblica Ceca,

Ecco come sarà la fase 2 in Grecia, Portogallo e Spagna

Come sarà la fase 2 di Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Germania. L'approfondimento di Giulio Ucciero per Affari Internazionali

 

I numeri dei contagiati per la pandemia di Covid-19 aumentano ancora, anche se la curva si abbassa. Si avvia nei Paesi europei la cosiddetta Fase 2 con i primi tentativi di allentamento del lockdown. In modi diversi si procede alle riaperture: in Francia, Spagna, Grecia, Portogallo i governi annunciano i piani per alleviare la tensione sull’economia ed evitare allo stesso tempo una risalita dei casi.

FRANCIA

Con quasi 170mila contagi la Francia è il quarto Paese al mondo più colpito, ma il calo dell’epidemia è in corso. In un solenne discorso all’Assemblea nazionale il primo ministro francese Édouard Philippe ha presentato le linee guida per la riapertura del Paese, prevista per l’11 maggio. L’uscita dal distanziamento sociale si baserà su tre imperativi: “proteggere, testare, isolare“. Il blocco è stato definito “efficace” dal premier, ma ora è il momento di ripartire, gradualmente. All’Assemblea è passato il piano di riapertura nazionale con 368 favorevoli e 100 contrari, però Philippe precisa che “se gli indicatori non ci saranno, non riapriremo l’11 maggio”. Infatti, per la de-escalation il numero dei nuovi contagi giornalieri deve essere tra i 1000 e i 3000, altrimenti non se ne parla. Come riporta Le Figaro, per il primo ministro francese “alla riapertura saremo in grado di effettuare test di massa, ovvero 700mila test virologici alla settimana”.

Indicatori permettendo, la fase 2 in Francia durerà dall’11 maggio al 2 giugno. Asili e materne potranno gradualmente riaprire, su base volontaria, mentre per i licei occorrerà aspettare ulteriori valutazioni, verosimilmente a giugno. Niente funzioni e cerimonie religiose; permessi i funerali con 20 persone al massimo. L’autocertificazione per gli spostamenti verrà richiesta solo per viaggi oltre i 100 km dalla propria residenza. Rispettando le regole di prevenzione del contagio, i negozi potranno riaprire, a eccezione di bar e ristoranti. Infine, il campionato di calcio francese non riprenderà.

SPAGNA

La desescalada comincia anche in Spagna. Il premier Pedro Sánchez ha presentato a seguito dell’ultimo Consiglio dei ministri il programma per l’uscita dell’emergenza, che partirà il 4 maggio. Il “piano per la transizione verso la nuova normalità” prevede una riattivazione dell’attività economica diversificata in ogni provincia o isola, a seconda della situazione sanitaria ed epidemiologica. Come si legge su El País, le fasi previste sono quattro: fase 0 (preparazione al de-confinamento); fase 1 (ripresa parziale di alcune attività); fase 2 (apertura di locali con capacità ridotta); fase 3 (flessibilità della mobilità generale).

Tra ogni fase è stimato un periodo di transizione di circa due settimane. Per passare da uno stadio all’altro si utilizzano quattro indicatori: situazione del sistema sanitario e stato delle terapie intensive; situazione epidemiologica e tassi di contagio; adempimento agli obblighi di protezione collettiva nei luoghi di lavoro; valutazione dei dati sociali e della mobilità. Secondo l’esecutivo di Madrid, così facendo si dovrebbe arrivare entro fine giugno a un ultimo periodo, quello della nuova normalità.

PORTOGALLO

Con meno di 25 mila casi e 948 morti il Portogallo è stato uno dei Paesi europei ad aver gestito meglio la crisi epidemica. Ora si prepara a ripartire. Il presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa ha annunciato che lo stato di emergenza non verrà rinnovato dopo la sua scadenza (sabato 2 maggio).

Ancora non si conosce il piano di uscita dalla crisi. Diario de Noticias, storico quotidiano lusitano, parla di “una settimana per tutte le decisioni”. Infatti, solo giovedì 30 aprile il primo ministro António Costa annuncerà le modalità di allentamento. Eppure, da Lisbona il traguardo verso la normalità sembra ancora lontano. È lo stesso Costa a proclamare prudenza: nonostante la cessazione dello stato di emergenza, “ci sono altri strumenti legali (dalla legislazione sulla salute pubblica al Codice della Protezione civile) che permettono di mantenere norme di lockdown, di restrizione della circolazione e di blocco di alcuni stabilimenti”.

GRECIA

Atene lancia la fase 2 a partire dal 4 maggio. Come visto in tutti gli esempi precedenti, anche qui la parola chiave è prudenza: “l’uscita dalla quarantena avverrà passo dopo passo. Nessuno può escludere un possibile riacutizzarsi della crisi”, ha dichiarato il premier Kyriakos Mitsotakis. L’obiettivo dell’esecutivo sarà quello di “localizzare eventuali nuovi focolai in modo che eventuali nuove restrizioni siano veloci, locali e non influenzino l’intero Paese”. Con l’allentamento delle misure “saranno revocate le restrizioni alla circolazione dei cittadini”. Vengono revocate anche le autorizzazioni alle uscite.

La preoccupazione principale per il governo resta il turismo. Difficilmente si riverseranno i milioni di persone che ogni estate affollano le coste greche. Il settore garantisce circa il 20% del Pil: nel 2019 si sono registrati quasi 33 milioni di turisti, per un incasso 18.2 miliardi di euro.

(Articolo pubblicato su Affari Internazionali, qui la versione integrale)

Back To Top