L’INTERGRUPPO SECONDO IL RIFORMISTA
L'intergruppo M5s-Pd-Leu è il funerale definitivo di quel che resta della sinistra italiana, scrive il filosofo Biagio De Giovanni sul quotidiano Il Riformista.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 18, 2021
LE PRIORITA’ DEL DEMOCRATICO ZANDA
“Ora il Parlamento deve tornare a fare riforme. Parta da quelle istituzionali”, dice il senatore Pd, Luigi Zanda, che evidentemente interpreta come sempre – secondo lui – attese, aspirazioni e auspici dei cittadini…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 18, 2021
CIVILTA’ DRAGHIANA
"Vedo un interessante punto di incontro con la visione di Papa Francesco in Fratelli tutti", dice al Foglio padre Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, commentando il discorso di Mario Draghi, in un preclaro esempio di ipercontismo che diviene superdraghismo.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 18, 2021
BAGNAI DRAGHIANO
«Ci affidiamo a lei, c’è bisogno di lei per una riscrittura delle regole europee, che sino a ora non vediamo, e di una distorsione che se non verrà rimossa metterà a rischio il progetto europeo», ha detto il senatore Alberto Bagnai (Lega) in Senato sul discorso di Mario Draghi.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 18, 2021
IL DRAGHI DI FRANCO
"La nettezza con la quale Draghi rivendica l’ancoraggio internazionale dell’Italia fissa la vera bussola da seguire: Ue e Stati Uniti, più Onu. Con una sottolineatura inevitabile sull’«irreversibilità» della moneta unica: messaggio destinato alla Lega". (Massimo Franco, Corsera)
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I 5 STELLE POCO DRAGHIANI
A votare contro Draghi sono stati 15 Cinque Stelle: tra loro Barbara Lezzi, Nicola Morra, Fabrizio Ortis e Matteo Mantero. A questi 15 bisogna aggiungere anche 6 assenti. Tutti passibili di espulsione. Diventa possibile, a questo punto, un gruppo di ex M5S. (Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 18, 2021
CONTE VERO ANTI DRAGHI
Conte resta l’anti-Draghi al di là delle cortesie formali e ha legato il suo futuro all’intesa Pd-5S-LeU: con ciò riproponendo l’eredità del suo governo come cemento del nuovo blocco. La contraddizione con l’invito di Draghi al nuovo slancio riformatore è palese. (Stefano Folli)
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ARCURI MASCHERATO
"Nel mirino provvigioni per 70 milioni ottenute durante la prima ondata sulle mascherine. Sequestrati appartamenti, barche e orologi. In 5 mesi 1.282 contatti telefonici con Arcuri. I pm: lui non c’entra. Uno degli otto indagati: “Agivo su suo mandato”. (sintesi Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 18, 2021
"Il rapporto tra Benotti e Arcuri ha garantito al gruppo un vantaggio competitivo. Addirittura, come precisa il decreto di sequestro, i contatti tra le parti sono antecedenti al 10 marzo «e dunque ben prima del lockdown nazionale, dichiarato il 9 marzo 2020»". (fonte: Repubblica)
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Secondo la Procura il «comitato d’affari» ha potuto beneficiare di «un ascendente sulla struttura commissariale, la quale non appare interessata a un rapporto con i fornitori cinesi preferendo affidarsi a freelance improvvisati, desiderosi di speculare sull’epidemia» (Corsera)
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Benotti e coindagati sono stati pagati (dai fornitori cinesi, secondo la GdF) in cambio di «un privilegio di accesso, attraverso il corridoio segreto di un rapporto speciale»: quello tra Benotti e Arcuri, «necessario passepartout». (Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) February 18, 2021
Dopo aver ipotizzato il reato di corruzione a carico del commissario Arcuri, i pm hanno chiesto l’archiviazione perché «allo stato non vi è prova che gli atti della struttura commissariale siano stati compiuti dietro elargizione di corrispettivo». (fonte: Corsera)
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LE VARIANTI VARIABILI DEL PROF. GALLI (SACCO)
Professor Massimo Galli (Ospedale Sacco): "Ho il reparto invaso dalle nuove varianti del Covid" (16/2/2021)
Ospedale Sacco: "Tali affermazioni al momento attuale non rappresentano la reale situazione epidemiologica all'interno del Presidio" (17/2/2021)
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MASCHERINE & VARIANTI
"Le varianti non bucano le mascherine. Smettiamo di avere paura, stiamo attenti piuttosto. Questo virus non è un mostro", dice Massimo Ciccozzi, ordinario di epidemiologia all’università Campus Biomedico di Roma.
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"Trovare una nuova variante non significa che il Sars-CoV-2 si stia trasformando in qualcosa di più pericoloso", dice Massimo Ciccozzi, ordinario di epidemiologia all’università Campus Biomedico di Roma, al Corsera.
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AMBIENTALISMO VENDOLIANO
5 anni di reclusione sono stati chiesti per l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola accusato di concussione aggravata in concorso in quanto avrebbe esercitato pressioni per far "ammorbidire" la posizione dell'Arpa sulle emissioni nocive prodotte dall'Ilva. (fonte Ansa)
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QUISQULIE & PINZILLACCHERE
"Il programma del nuovo governo si è mosso dall’enunciatore (Draghi) all’enunciatario (sistema politico e opinione pubblica) sospinto dal significato connotativo delle parole da lui più pronunciate", scrive chiarissimamente sul Sole 24 Ore Francesco Giorgino (Tg1).
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TITOLI DRAGATI https://t.co/DMiygdgLjn
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I pm del pool per i reati ambientali della procura di Taranto hanno chiesto 28 e 25 anni di reclusione per Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell'Ilva, tra i 47 imputati nel processo sull'inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimento siderurgico.
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"Abbiamo con noi oggi l'economista Veronica De Romanis, una vera Draghi girl avendo lavorato in passato con l'attuale premier", dice or ora in tv Myrta Merlino all'Aria che Tira.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU MASCHERINE, BENOTTI E ARCURI:
I 72 milioni di euro incassati e spartiti dai mediatori di una maxi-fornitura di mascherine anti-Covid dalla Cina all’Italia, nei primi drammatici tempi dell’emergenza, furono il frutto di «un lucroso patto occulto con una pubblica amministrazione» realizzato da un «comitato d’affari» formatosi in quell’occasione e tuttora attivo. Per questa ragione la Procura di Roma e il giudice dell’indagine preliminare hanno ordinato il sequestro preventivo di beni mobili e immobili pari a circa 70 milioni nei confronti di otto indagati: si tratta di conti correnti bancari, di persone e società, case, una barca acquistata per 770.000 euro, una moto Harley Davidson da 500.000, orologi di lusso Rolex, Daytona e altre marche.
Il nome più noto tra gli inquisiti è quello di Mario Benotti, giornalista Rai in aspettativa ma soprattutto, annotano i pubblici ministeri, «persona politicamente esposta per essere stato già consulente presso la presidenza del Consiglio dei ministri e vari ministeri, con notevoli entrature nel mondo della politica e dell’alta dirigenza bancaria». Assieme a lui si muovono l’imprenditore milanese Andrea Tommasi e l’ecuadoriano Jorge Solis San Andres. Sono loro, nella primavera scorsa, a organizzare l’importazione di circa 800 milioni di mascherine pagate oltre un miliardo di euro, ciascuno con un ruolo specifico; Solis ha i contatti con i produttori cinesi, Tommasi organizza la logistica di spedizioni e distribuzione, mentre Benotti è la chiave d’accesso a chi deve comprare e pagare: l’ufficio del commissario straordinario per l’emergenza Covid guidato da Domenico Arcuri.
Una «attività di interposizione fondata sul rapporto personale» tra Benotti e Arcuri, ricostruiscono il procuratore aggiunto Paolo Ielo e i sostituti Gennaro Varone e Fabrizio Tucci, dimostrata anche dai tabulati telefonici: 1.280 «contatti giornalieri» tra febbraio e aprile 2020 (messaggi, chiamate con e senza risposta, tentativi andati a vuoto). Poi, dal 7 maggio, più nulla. Tanto che Benotti confida a un interlocutore il timore che Arcuri abbia interrotto i rapporti per via di qualcosa che «ci sta per arrivare addosso».
Il reato ipotizzato è traffico di influenze illecite: Benotti e coindagati sono stati pagati (dai fornitori cinesi, secondo la ricostruzione degli investigatori della Guardia di Finanza) in cambio di «un privilegio di accesso, superando il filtro delle pari opportunità, attraverso il corridoio segreto di un rapporto speciale»: quello tra Benotti e Arcuri, «necessario passepartout» che però non compare nell’elenco degli indagati. Dopo aver ipotizzato il reato di corruzione a carico del commissario, i pm hanno chiesto l’archiviazione perché «allo stato non vi è prova che gli atti della struttura commissariale siano stati compiuti dietro elargizione di corrispettivo». Il gip deve ancora decidere, ma ieri l’ufficio stampa di Arcuri ha comunicato che dall’inchiesta sfociata nel sequestro di beni «risulta evidente che la struttura commissariale e il commissario, estranei alle indagini, sono stati oggetto di illecite strumentalizzazioni da parte degli indagati» per ottenere «compensi non dovuti dalle aziende produttrici».
Arcuri assicura massima collaborazione agli inquirenti e ha chiesto ai suoi avvocati di valutare la possibilità di costituirsi parte offesa. Nell’atto d’accusa della Procura, tuttavia, si sottolinea che il «comitato d’affari» ha potuto beneficiare di «un certo ascendente sulla struttura commissariale, la quale non appare interessata a costituire un proprio rapporto con i fornitori cinesi né a validare un autonomo percorso organizzativo per certificazioni e trasporti, preferendo affidarsi a freelance improvvisati, desiderosi di speculare sull’epidemia». E a riprova di ciò citano un’intercettazione del novembre nella quale Tommasi (destinatario della fetta più grossa dei 72 milioni) si vanta al telefono: «Io sono stato il più grosso fornitore di mascherine in Italia, ne abbiamo vendute 925 milioni al governo italiano, gli unici ad avere mascherine certificate a posto e via dicendo. Adesso, in questa fase di disperazione il commissario Arcuri mi ha chiesto di trovargli i guanti perché non c’è niente in giro…».
L’indagine prosegue anche per accertare eventuali millanterie, dal momento che pure Jorge Solis, il 27 ottobre, citava il commissario: «Allora ascoltami, che tu sei bravo, per arrivare a Arcuri… Arcuri conosce al gruppo nostro… con tuo amico Arcuri a occhi chiusi te compra. Perché noi abbiamo dato… credito per 400 milioni all’Italia, che nessuno, nessuno lo ha. E hanno pagato tutto». In ballo, secondo l’accusa, ci sono nuovi affari legati a «tamponi rapidi, guanti chirurgici e nuove forniture di mascherine», mentre Solis «sta tentando di porsi quale mediatore per l’acquisto di un macchinario da parte dell’Ospedale Gemelli di Roma». In autunno Solis segue l’evolversi della situazione e, scrivono i pm, risulta «singolare, quanto raccapricciante, l’aspettativa che a novembre “esploda” (cioè, vi sia il lockdown nazionale), perché da questo si attende lucrosi affari».
Secondo la Procura «emerge con chiarezza l’avidità e la spregiudicatezza dei protagonisti di questa vicenda», mentre gli avvocati di Benotti definiscono il sequestro eseguito ieri «un provvedimento inspiegabile che rappresenta una grave ingiustizia, che impugneremo in tutte le sedi».