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Criptovalute, ecco i politici Usa finanziati dalla fallita Ftx di Bankman-Fried

Negli Stati Uniti Ftx ha finanziato politici sia democratici che repubblicani per 73 milioni di dollari. Gli avvocati che si stanno occupando della causa di bancarotta vogliono ottenerne la restituzione. Tutti i dettagli.

Gli avvocati che stanno gestendo la causa sulla bancarotta di FTX, l’importante piattaforma di scambio di criptovalute al centro di un grave scandalo finanziario, potrebbero chiedere la restituzione dei circa 73 milioni di dollari in donazioni politiche riconducibili alla società fondata dallo statunitense Sam Bankman-Fried. I fondi recuperati verranno utilizzati per ripagare i creditori.

LE DONAZIONI DI FTX A DEMOCRATICI E REPUBBLICANI

Le donazioni di Bankman-Fried e di altri due dirigenti di alto livello di FTX, Ryan Salame e Nishad Singh, sono state dirette sia al Partito democratico che al Partito repubblicano.

Più nello specifico, oltre 6 milioni di dollari sono andati a un “super PAC” (un comitato di azione politica che può ricevere donazioni senza limiti da ciascun finanziatore) per i democratici alla Camera dei rappresentanti; 3,5 milioni sono stati destinati a un fondo dei repubblicani per il Senato e 3 milioni a un fondo che sostiene i senatori del Partito democratico.

Alle elezioni di metà mandato di novembre scorso, i democratici hanno ottenuto 40 milioni da Bankman-Fried.

– Leggi anche: Midterm Usa, tutte le donazioni di Soros e dei manager Netflix, Paypal e Nike a Democratici e Repubblicani

IL DANNO D’IMMAGINE DELL’INDUSTRIA CRIPTO A WASHINGTON

Grazie a corpose donazioni, Bankman-Fried e gli altri cosiddetti crypto billionaires (cioè i miliardari che hanno costruito le loro ricchezze grazie alle criptovalute) sono riusciti a convincere diversi legislatori a Washington che la loro industria aveva bisogno di una regolazione leggera per poter prosperare e innovare. Ma “l’implosione di FTX”, scrive Bloomberg, “ha messo in dubbio la validità” di questa tesi. Non solo: lo scandalo dietro alla bancarotta della piattaforma – molto popolare negli Stati Uniti, dove contava circa un milione di utenti – potrebbe danneggiare la reputazione di quei politici che hanno ricevuto donazioni dalla società.

BANKMAN-FRIED COME SOROS; SALAME COME THIEL?

Bankman-Fried aveva promesso di contribuire alla campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2024 con una somma di 1 miliardo di dollari: qualcuno l’aveva paragonato a George Soros, il miliardario ungherese-americano noto per il suo sostegno economico alle cause progressiste. Mentre Ryan Salame, un altro top manager di FTX, ha effettuato donazioni ai repubblicani paragonabili a quelle di Peter Thiel, cofondatore di PayPal e noto sostenitore del partito.

RECUPERARE LE DONAZIONI È POSSIBILE?

Il recupero delle donazioni politiche attraverso un processo di bancarotta può essere teoricamente possibile, ma si tratta di un processo complicato e lungo.

Non è detto, poi, che si riveli fattibile ottenere l’intera somma cercata (73 milioni di dollari), sia per problemi di tracciamento sia perché i fondi potrebbero già essere stati spesi. È il caso, quest’ultimo, dei soldi ricevuti dai super PAC personali di Bankman-Fried, di Salame e degli altri dirigenti di FTX: questi comitati hanno ottenuto 45,5 milioni di dollari, il 63 per cento delle donazioni totali.

Infine, qualora il tribunale che si sta occupando della causa sulla bancarotta di FTX dovesse stabilire che non c’è stata un’intenzione fraudolenta nel collasso della piattaforma, solo le donazioni effettuata entro novanta giorni dall’insolvenza della società – circa 8 milioni di dollari in tutto, dunque – potranno essere recuperate.

I GRUPPI DI DARK MONEY

Bankman-Fried ha dichiarato recentemente di aver effettuato donazioni uguali ai democratici e ai repubblicani, ma ha finanziato questi ultimi attraverso gruppi di dark money (come sindacati, associazioni di categoria e organizzazioni di welfare) che sono regolati in maniera diversa dai PAC: possono sì finanziare candidati e partiti per conto di un miliardario, ma non sono obbligati a rivelare l’identità dei donatori perché il sostegno dei politici non è il loro ruolo principale.

L’affermazione di Bankman-Fried è dunque quasi impossibile da verificare, a meno che gli stessi gruppi di dark money non decidano di far sapere di aver ricevuto denaro da lui.

I POLITICI FINANZIATI

Donazioni riconducibili a FTX sono giunte a Mitch McConnell e a Kevin McCarthy, i due principali rappresentanti del Partito repubblicano al Senato e alla Camera; e a Hakeem Jeffries e Dick Durbin, democratici di alto profilo nelle due camere del Congresso.

Bankman-Fried ha inoltre finanziato con 1 milione di dollari la campagna del democratico Beto O’Rourke per il ruolo di governatore del Texas; i fondi sono tuttavia stati restituiti il 4 novembre scorso, una settimana prima che FTX dichiarasse bancarotta.

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