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Giorgetti

La Francia lascia al calduccio i terroristi rossi italiani e in Italia qualcuno applaude

I dieci terroristi rossi italiani che l’hanno fatta davvero franca in Francia sono coccolati da alcuni giornali... I Graffi di Damato

 

Nell’assordante e solitario silenzio del Fatto Quotidiano – che non se l’è sentita evidentemente di condividere l’opinione del suo pur autorevole e frequente collaboratore e magistrato in pensione Gian Carlo Caselli, espressosi sulla prima pagina della Stampa contro “l’arroganza francese sugli ex Br” – abbiamo quindi appreso della sostanziale grazia concessa dalla Cassazione d’oltr’Alpe a dieci terroristi italiani di sinistra. Che il presidente Emmanuel Macron ha inutilmente tentato di consegnare alla nostra giustizia, avendo condanne da espiare per i delitti commessi nei pur lontani anni di piombo nel loro Paese.

CHI CRITICA L’OSTINAZIONE “PETULANTE” DI MACRON

Un’ostinazione, quella di Macron, e del suo guardasigilli italofrancese Eric Dupond Moretti, che Adriano Sofri -condannato anche lui come l’amico e compagno di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani per il delitto Calabresi del 1972- ha oggi definito “petulante” sul Foglio. Dove lo hanno sempre difeso e annoverato fra i più assidui collaboratori.

Ancora più avanti di Sofri, diciamo così, nella soddisfazione per quello che è stato definito su alcuni giornali “lo schiaffo di Parigi” è stata Tiziana Maiolo sul Riformista con quel “NO” in rosso gridato “all’Italia della vendetta”.

I TERRORISTI SI GODRANNO LA PENSIONE?

Con la grazia ricevuta dalla magistratura francese – che evidentemente considera quella italiana una schifezza nel silenzio, ripeto, assordante del giornale nostrano che generalmente la scambia per la più bella del mondo, come si dice anche della Costituzione sino a fare insorgere di recente Gustavo Zagrebelsky -, i dieci che io continuo a chiamare terroristi per il semplice fatto di non poter considerare ex le loro non poche vittime, si troveranno nella condizione descritta nella vignetta di Stefano Rolli sul Secolo XIX. Saranno cioè “gli unici, in Francia, che si godranno la pensione” da tanti considerata minacciata mettendo a ferro e a fuoco il Paese. E magari potranno rileggersi ad ogni rateo incassato l’annuncio del loro compagno in Italia Chicco Gelmozz, che ha commentato ieri per i naviganti internettiani così il verdetto giudiziario di Parigi: “Quanto mi fa godere la Cassazione francese…”. Pazienza per “l’indignazione” dei familiari delle vittime registrata con una certa condivisione dalla maggior parte dei giornali.

PARIGI CHIAMA NORDIO

Riferisce una corrispondenza di Repubblica da Parigi che ieri “nel pomeriggio il ministro della Giustizia francese ha chiamato Nordio”, cioè l’ omologo oltre le Alpi, per “ribadire la sua piena fiducia nella giustizia italiana” smentita e derisa invece dalle toghe cugine, chiamiamole così. Beh, spero che Dupond non si fermi a questa telefonata. In una intervista rilasciata al Corriere della Sera alla vigilia del pronunciamento della Cassazione, un po’ temendone il contenuto e confermando un giudizio pesante sui dieci terroristi sotto esame, aveva detto: “Quale che sarà la decisione, invierò un messaggio agli italiani”. Lo aspettiamo, signor ministro.

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