L’Fmi ha congelato a tempo indeterminato le consultazioni periodiche con la Russia che dovevano scattare questa settimana dopo che la mossa della sua direttrice Kristalina Georgieva aveva attirato le critiche di alcuni Stati europei membri della più grande istituzione finanziaria globale.
L’annuncio del Fmi
Nella dichiarazione diffusa venerdì e riportata da Bloomberg, l’istituzione con sede a Washington ha spiegato che i colloqui economici con la Russia “sono stati posposti mentre raccogliamo tutti i dati necessari e le analisi per una rigorosa consultazione”.
L’agenzia russa Tass ha riportato le parole del direttore uscente per la Russia dell’Fmi Aleksey Mozhin secondo cui le consultazioni sono state rinviate per ragioni tecniche.
“Il management del Fondo – sono le parole di Mozhin riportate dalla Tass rilanciate da Reuters – ha notificato alla parte russa e al Board dei direttori che il lavoro della missione sarebbe stato posposto indefinitamente”.
“Come ragione per il rinvio della missione”, ha aggiunto il direttore, “è stata menzionata l’impreparazione tecnica della missione per condurre le consultazioni”.
Il motivo
Ma è sempre Bloomberg a rivelare che diversi Paesi europei erano stati colti alla sprovvista dalla decisione di Georgieva di convocare per la prima volta dallo scoppio della guerra in Ucraina le cosiddette consultazioni ex articolo IV, ritenendole del tutto inopportune.
In una lettera indirizzata alla Georgieva la scorsa settimana e vista da Politico recante la firma dei ministri delle Finanze di Lituania, Estonia, Lettonia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Islanda e Polonia si ammonisce che la missione Fmi in Russia “verrebbe indubbiamente usata dal regime a scopi di propaganda” e che in questo modo si contribuiva a normalizzare l’aggressore.
Ma era stato lo stesso Mozhin nella dichiarazione alla Tass a osservare che Mosca era “perfettamente consapevole” che molti Paesi europei erano contrari al ripristino della collaborazione tra Russia e Fmi.
Non si vedono da cinque anni
L’ultima missione del Fondo, ricorda Bloomberg, era avvenuta nel 2019.
Il Fondo, così come la Russia, avevano spiegato che l’avvio della revisione annuale rappresenta un mutuo obbligo previsto dai Trattati. Da Washington si aggiungeva che la decisione di avviarla era giustificata da una situazione regionale più stabile di prima.
I colloqui si sarebbero dovuti svolgere da remoto lunedì e dovevano preludere a una visita di funzionari Fmi a Mosca programmata per il 1° ottobre per incontrare esponenti di governo e della Banca Centrale.
La decisione di convocare la nuova riunione era giunta poco dopo la decisione da parte russa di sostituire proprio quel Mozhin che ha detenuto la posizione per un trentennio con l’ex prima vicegovernatrice della Banca centrale russa Ksenia Yudaeva.