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Economia Cinese

Non solo Evergrande, perché scricchiola anche la cinese Sinic

L'agenzia di rating S&P declassa il gruppo immobiliare cinese Sinic Holdings: le difficoltà finanziarie di Evergrande stanno mettendo pressione all'intero settore, e non solo

L’agenzia di rating S&P Global Ratings ha declassato il gruppo cinese di sviluppo immobiliare Sinic Holdings a CCC+, motivando la decisione con l’incapacità della società di “comunicare un piano di rimborsi chiaro”.

IL CROLLO DELLE AZIONI

Lunedì le azioni di Sinic alla borsa di Hong Kong sono scese dell’87 per cento, causando alla società la perdita di 1,5 miliardi di dollari di valore di mercato, prima che le transazioni venissero sospese. Il crollo è legato ai problemi finanziari del gruppo cinese Evergrande, che stanno mettendo sotto pressioni l’intero settore immobiliare del paese.

IL GIUDIZIO DI S&P

Nella nota che accompagna il suo giudizio negativo, S&P scrive che Sinic si era preparata a rimborsare il suo debito senior (senior notes) di 246 milioni di dollari entro il 18 ottobre “con il suo saldo di cassa senza restrizioni di oltre 14 miliardi di renminbi cinesi (2,17 miliardi di dollari) al 30 giugno 2021. Tuttavia, finora non c’è stato alcun progresso e le tempistiche di qualsiasi rimessa sono incerti”.

La settimana scorsa S&P aveva ulteriormente declassato Evergrande da “CC” a “CCC”, dando un giudizio negativo sulle prospettive della società.

COSA HA DETTO EVERGRANDE

In una lettera al personale dell’azienda, il presidente di Evergrande Hui Ka Yuan ha detto di essere certo che la società “uscirà fuori dal suo momento più buio”, terminerà i progetti immobiliari previsti e rispetterà gli impegni verso gli acquirenti, gli investitori, i partner e le istituzioni finanziarie.

Il gruppo possiede un debito di 305 miliardi di dollari che sta facendo temere ripercussioni sul sistema finanziario cinese e, conseguentemente, sull’economia globale. Le opzioni per Evergrande sono tre, spiega Reuters: un collasso disordinato, un default gestito oppure – ma poco probabile – un salvataggio da parte delle autorità di Pechino.

Questo giovedì Evergrande dovrà ripagare 83,5 milioni di dollari di interessi relativi alle sue obbligazioni per marzo 2022; per il 29 settembre è previsto un altro pagamento di 47,5 milioni di dollari per le obbligazioni di marzo 2024.

Le sue azioni, intanto, continuano a perdere valore. Lunedì sono scese del 10,2 per cento, a 2,28 dollari hongkonghesi l’una.

EVERGRANDE COME LEHMAN BROTHERS?

Il caso Evergrande, per le sue dimensioni, sta venendo paragonato a quello di Lehman Brothers, la grande banca d’investimento statunitense fallita nel 2008 per l’incapacità di sostenere i debiti contratti, la cui bancarotta contribuì alla crisi economica globale nota come “Grande recessione”.

Secondo gli analisti, questi paragoni sono poco sensati. Ryan Detrick di LPL Financials ha spiegato a Reuters che “in primo luogo, le obbligazioni in dollari saranno probabilmente ristrutturate, ma la maggior parte del debito è in fondi comuni globali, ETF e in alcune società cinesi, e non in banche o altre importanti istituzioni finanziarie”, al contrario di Lehman Brothers. Detrick, poi, pensa che il governo cinese interverrà in caso di default.

Secondo la maggior parte degli osservatori, però, è improbabile che il governo cinese decida di procedere con un salvataggio diretto di Evergrande. Le autorità politiche nazionali hanno chiesto ai prestatori di Evergrande di estendere i pagamenti degli interessi.

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