Che l’Italia possa stabilmente uscire dalla stagnazione con un’espansione del deficit, date le condizioni del debito pubblico e l’adesione all’unione monetaria è una prospettiva illusoria. L’Ue e il governo italiano dovrebbero, al contrario, raggiungere un accordo il cui risultato sia l’abbassamento dei rendimenti sui titoli pubblici italiani, e dunque dello spread. Lo scrive il capo economista di Deutsche Bank, David Folkerts-Landau. Secondo l’economista la strada verso la riduzione del debito italiano dovrebbe passare dall’Esm, il Fondo salva-stati.
“Se l’economia non cresce, allora sarà inevitabile accettare una sostanziale svalutazione del debito italiano. Gli investitori privati non accetteranno volontariamente di posporre i pagamenti sul debito. Pertanto, il Meccanismo europeo di stabilità dovrebbe essere coinvolto, finanziando un riacquisto di parte del debito ad alto rendimento. L’interesse sul prestito ricevuto dall’Esm sarebbe pagato solo quando l’economia italiana avrà raggiunto una maggiore produttività e crescita”, sostiene Folkerts-Landau, intervenuto sul Financial Times.
Il risultato sarebbe un consistente ridimensionamento della spesa per interessi dello stato italiano, cui potrebbe contribuire anche l’attivazione delle Omt da parte della Bce, ovvero gli acquisti emergenziali che Mario Draghi spiegò in occasione del “whatever it takes”. Se la spesa per interessi fosse dimezzata si sbloccherebbero 35 miliardi ogni anno, sostiene l’economista di Deutsche. Ma non sarebbe un accordo senza conseguenze politiche.
(estratto di un articolo tratto da giornale Wall Street Italia)
Vediamo come si dipana il ragionamento: prima ci danno il croccantino, dicendo che siamo stati sempre frugali, anche più della Germania e che il maggior debito dal 2000 è servito solo per pagare interessi… pic.twitter.com/hBfTyab5Pu
— Ora Basta (@giuslit) November 14, 2018
Quando il pollo è cotto a puntino e comincia a crederci, arriva la premessa: poiché l’unica alternativa per ripartire è ridurre il peso degli interessi, che libererebbe spazio di bilancio per investimenti e spese che, a loro volta, rilancerebbero la crescita, allora servirebbe… pic.twitter.com/ilJCnQ4T5a
— Ora Basta (@giuslit) November 14, 2018
Si dimezzerebbe la spesa per interessi, in modo da liberare circa €35miliardi/anno di spazio di bilancio per maggiori spese. Sarebbe un segno di fiducia verso il potenziale di crescita dell’Italia. La #BCE interverrebbe con acquisti per azzerare lo #spread. (Allora può!) pic.twitter.com/OH9l6GP5UY
— Ora Basta (@giuslit) November 14, 2018
Chiaro il gioco? Anziché avere una banca centrale che fa il suo lavoro, stabilizzando i tassi ed acquistando debito pubblico, dobbiamo rivolgerci al ‘cravattaro’ per ricevere, bontà sua, denaro sotto condizionalità e poter far ripartire il Paese. Non ci sono aggettivi.
— Ora Basta (@giuslit) November 14, 2018