skip to Main Content

L’Etiopia va nello spazio grazie alla Cina

L’Etiopia è stata in grado di lanciare il suo primo satellite nello spazio grazie al contributo decisivo della China Academy of Space Technology

L’Etiopia è stata in grado di lanciare il suo primo satellite nello spazio — denominato Ethiopian Remote Sensing Satellite — grazie al contributo decisivo sotto il profilo economico e tecnologico della Cina e ed in modo particolare della China Academy of Space Technology. Il secondo dato significativo è determinato dal fatto che il lancio del satellite non è avvenuto in Etiopia ma presso la stazione per lanci satellitari di Taiyuan a Xinzhou, nella provincia dello Shanxi, in Cina.

La realizzazione di questo satellite — che sarà attivo per due anni e opererà ad una altitudine di circa 600 km — deve essere contestualizzato all’interno di un più vasto programma denominato China–Brazil Earth Resources Satellite 4 nato con lo scopo di rendere sinergica la collaborazione con il Brics. Lo scopo ufficiale della costruzione di questo satellite è quello di rilevare dati significativi per l’economia etiope nel contesto dell’agricoltura, delle risorse idriche e dei cambiamenti climatici.

Ebbene — al di là dei significativi investimenti che l’Etiopia sta ponendo in essere in relazione alla esplorazione spaziale e mi riferisco per esempio al Mekele Institute of Technology e soprattutto al Ethiopian Space Science and Technology Institute fondato nel 2016 — le implicazioni politiche sono certamente rilevanti non tanto per il fatto che il premier etiope Abiy Ahmed stia rafforzando il suo consenso interno (fra l’altro già significativo avendo ottenuto il premio Nobel per la pace nel 2019 per essere riuscito a riappacificare l’Etiopia e l’Eritrea dopo quasi vent’anni di conflitti di natura etnica) ma per il ruolo decisivo del Dragone che sta consolidando la sua proiezione di potenza anche a livello spaziale attraverso una capillare penetrazione in Africa volta a marginalizzare la Francia ma soprattutto volta a limitare o contenere l’egemonia americana.

Un ultimo dato infine: che il satellite posto in orbita serva esclusivamente per ragioni di ordine scientifico ed economico è difficile crederlo. È invece assai più verosimile che questo satellite potrebbe servire alla Cina per compiere operazione di spionaggio elettronico.

Back To Top