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Emirati

Cosa fanno gli Emirati in Libia con Haftar

Gli Emirati Arabi Uniti non riescono a convincere Haftar a trovare un modus vivendi con il capo del governo ad interim.

 

Più volte su queste pagine abbiamo sottolineato il ruolo della Turchia e della Russia. Adesso occorre rivolgere l’attenzione al ruolo che stanno svolgendo gli Emirati Arabi Uniti soprattutto in rapporto al ruolo di Khalifa Haftar.

Infatti gli Emirati Arabi Uniti non sono riusciti a convincere Khalifa Haftar a trovare un modus vivendi con il capo del governo ad interim, Abdelhamid Dabaiba. Nonostante le loro forti pressioni, Haftar ha rifiutato qualsiasi accordo con Dabaiba, nonostante il principe Mohamed bin Zayed al-Nahyan (MbZ) sia stato a lungo uno dei principali sponsor di Haftar, quando gli ha dato un sostegno fondamentale sul piano diplomatico e finanziario soprattutto in relazione all’Aln nonostante fosse in vigore l’embargo sulle armi.

Tuttavia, i fallimenti di Haftar a Tripoli nel 2020 potrebbero indurre il principe Mohamed bin Zayed al-Nahyan a perdere peso politico sullo scacchiere libico. D’altra parte, sia la Francia che l’Egitto hanno assunto una posizione molto più cauta nei suoi confronti: per esempio il presidente egiziano non vuole un confronto esplicito con la Turchia né tantomeno con Abdelhamid Dabaiba. Ciò tuttavia non toglie che, allo stato attuale, le forze armate di Haftar, grazie anche al ruolo svolto da Abderrazak Nadhouri, stiano avendo successo a Sebha e a Fezzan.

Un ruolo certamente importante di collegamento tra Abdelhamid Dabaiba e Haftar è svolto da Sofiane Sheibani che è uno dei consiglieri di Haftar che lo ha infatti accompagnato sia negli EAU che in Arabia Saudita e Kuwait.

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