Il doppio appuntamento regionale in Baviera e Assia ha confermato il cattivo stato di salute del governo federale e l’ascesa anche a Ovest dell’estrema destra nazionalista di Afd che diventa seconda forza politica in entrambi i Länder occidentali. Fino a qualche anno fa i voti nelle singole regioni risentivano molto di più delle specifiche situazioni locali, ma negli ultimi tempi l’umore nazionale risulta un fattore sempre più determinante.
COME SONO ANDATE LE ELEZIONI IN ASSIA E BAVIERA
Non sorprende dunque che, a seguito di sondaggi che certificano il momento di minor consenso nei confronti della coalizione semaforo a Berlino (solo il 19% dei tedeschi è soddisfatta del suo operato), nelle urne di Assia e Baviera, 20 milioni di abitanti in totale quindi un test indicativo, i tre partiti governativi cedano vistosamente voti. L’Spd tocca due minimi storici (il 15,1% in Assia e il 7,9% in Baviera), i Verdi flettono ovunque e l’Fdp resta fuori dal parlamentino di Monaco e rischia di fare la stessa fine anche in Assia, dove balla un punto di decimale. Tutti insieme i tre partiti cedono una media del 16%.
Tecnicamente nei due Länder vincono rispettivamente Cdu e Csu, le due sorelle cristiano-democratiche unite a livello parlamentare nel gruppo dell’Unione. Ma sono vittorie dal sapore diverso. Quasi un trionfo in Assia per la Cdu del controverso Friedrich Merz, lì rappresentata dal presidente uscente Boris Rhein, che appartiene più alla corrente moderata merkeliana, pronto a riconfermare il suo governo con i Verdi dopo aver superato il 34%, conquistando poco più di 7 punti rispetto a cinque anni prima.
Primo posto con qualche ammaccatura per Marcus Söder, che è anche il leader della Csu e non nasconde ambizioni di concorrere fra due anni alla cancelleria. Il suo partito resta lontano dagli allori di un tempo, peggiora addirittura di qualche decimale il risultato di cinque anni prima (con il 36,8% toccando dunque un nuovo minimo storico), ma ottiene comunque il mandato di formare un nuovo governo, che sarà molto probabilmente anche qui la prosecuzione di quello uscente, Csu più i Freie Wähler, gli “Elettori liberi”, una formazione civica di destra cresciuta di oltre due punti rispetto alla volta precedente.
AFD, IL VERO VINCITORE
Ma in tutti e due i Länder il vero vincitore è Afd, Alternative für Deutschland, l’estrema destra nazionalista (in Europa alleata con la Lega di Salvini e con il Front National di Le Pen). Se i sondaggi nei Länder orientali oggi incoronano Afd come primo partito con quote superiori al 30%, in due Länder dell’Ovest fra i più benestanti, come appunto Assia e Baviera, i nazionalisti ottengono rispettivamente il 17,9 e il 16,2 per cento, crescono di 5 e 6 punti rispetto alle elezioni di 5 anni fa e conquistano il secondo posto dietro Cdu e Csu.
È il tema dell’immigrazione ad aver gonfiato le vele di Afd, come testimoniano le prime analisi del voto prodotte dai ricercatori per la tv pubblica Ard: il ritardo del governo nazionale ad affrontare l’emergenza, le lamentele dei comuni che denunciano di esser stati lasciati soli, finanche le oscillazioni degli ultimi giorni, da un lato la conferma dei finanziamenti alle Ong che operano nel Mediterraneo bilanciato dal rafforzamento dei controlli alle frontiere con Polonia, Repubblica Ceca e Austria.
COSA CAMBIA PER SCHOLZ
E se per quel che riguarda la dimensione locale cambierà poco e a Wiesbaden e Monaco i due governi in carica proseguiranno il loro lavoro dopo qualche ritocco interno, a livello nazionale è da attendersi qualche scossone. Innanzitutto bisognerà capire se la ministra dell’Interno Nancy Faeser, che ha guidato come candidata di punta l’Spd al suo minimo storico in Assia, riuscirà a mantenere il suo posto. Olaf Scholz glielo aveva promesso anche in caso di sconfitta, ma su di lei pesa la gestione ondivaga e tardiva sul tema dell’immigrazione. E poi bisognerà vedere se e come, un governo alla perenne ricerca di equilibri fra tre forze eterogenee riuscirà a riprendere il filo di una legislatura di per sé molto complicata.
Ma soprattutto si consolida uno slittamento a destra dell’intero quadro elettorale in Germania. Afd vince anche se partiti e liste conservatrici più moderate non perdono, o addirittura stravincono come la Cdu in Assia. Chi perde sono le sinistre al governo (Spd e Verdi), quella all’opposizione (la Linke che esce dal parlamentino dell’Assia e resta ancora fuori in Baviera) e l’Fdp, che di sinistra non è ma condivide la responsabilità di governo a Berlino. Materiale per ulteriore analisi nei prossimi giorni. In vista di una nuova tornata regionale fra un anno che si annuncia caldissima in tre Länder dell’est (Brandeburgo, Sassonia e Turingia) dove Afd appare inarrestabile.