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Egitto

Come sfrecciano insieme l’Egitto e Siemens

Siemens ha firmato un contratto in Egitto per la costruzione di una ferrovia che vuole essere il "canale di Suez su rotaia". In precedenza aveva raggiunto un accordo sulla produzione di idrogeno. Tutti i dettagli.

Qualche settimana fa l’Egitto ha firmato un contratto da 4,45 miliardi di dollari con un consorzio di aziende nazionali e straniere per la costruzione di una linea ferroviaria elettrificata che collegherà la costa del mar Rosso a quella del mar Mediterraneo.

CHI SONO LE AZIENDE COINVOLTE

Tra le aziende che fanno parte del consorzio internazionale ci sono Siemens Mobility (società del gruppo tedesco Siemens), Orascom Construction (egiziana) e Arab Contractors (egiziana). Si occuperanno della progettazione, dell’installazione e del mantenimento per quindici anni della linea ferroviaria. Per la parte statale, il contratto è stato siglato dall’Autorità nazionale per i tunnel.

IN COSA CONSISTE LA FERROVIA

La ferrovia sarà lunga 660 chilometri. La linea principale verrà progettata per permettere il trasporto di oltre 30 milioni di passeggeri all’anno. Ci sarà anche una linea dedicata al trasporto merci, che andrà dal porto di Ain Sokhna sul mar Rosso ai porti sul Mediterraneo di Alessandria e di Marsa Matrouh.

UN “CANALE DI SUEZ SU ROTAIE”

Ain Sokhna è sia un porto che un importante complesso industriale a sud del canale di Suez, un punto di passaggio rilevantissimo per il commercio internazionale: vi passano il 13 per cento degli scambi marittimi e quasi il 10 per cento delle forniture di petrolio e gas naturale spostate via nave.

Per questo, Siemens ha definito la ferrovia ad alta velocità un “canale di Suez su rotaie”: come il canale, infatti, anche la ferrovia andrà a connettere i mari Rosso e Mediterraneo.

L’AMBIZIONE DELL’EGITTO

L’Egitto è già un paese rilevantissimo per i trasporti marittimi e per le catene di approvvigionamento globali: ce ne siamo ricordati tutti lo scorso marzo, quando l’incagliamento a Suez della nave portacontainer Ever Given ha creato una serie di “blocchi” al commercio globale.

Con il progetto della ferrovia, l’Egitto punta dunque a rilanciare e accrescere la sua centralità logistica. Il paese possiede una rete ferroviaria estesa, che risente però degli scarsi investimenti e della scarsa manutenzione.

IL CONTRATTO PER SIEMENS

La quota di Siemens Mobility del contratto vale circa 3 miliardi di dollari. I treni verranno consegnati entro la fine del 2023, ma l’ordine verrà ultimato nel 2027. Il contratto dovrebbe venire concluso, nei suoi aspetti finanziari, l’anno prossimo.

LE ALTRE FERROVIE

L’Autorità nazionale per i tunnel e il consorzio di cui fa parte Siemens hanno accettato anche di discutere di altri due accordi per altrettante linee ferroviarie ad alta velocità in Egitto. Una partirà da Il Cairo, la capitale, e si dirigerà verso sud, fino alla città turistica di Assuan. L’altra invece collegherà Luxor, nella valle del Nilo, alle città di Hurghada e di Safaga, sul mar Rosso.

COSA FANNO SIEMENS E L’EGITTO SULL’IDROGENO

Il 25 agosto Siemens Energy, società energetica del gruppo Siemens, ha firmato un memorandum d’intesa sull’idrogeno con la compagnia elettrica egiziana Egyptian Electricity Holding Company (EEHC). L’accordo riguarda un impianto pilota per l’elettrolisi – un processo che consente di ottenere idrogeno “verde”, cioè da fonti di energia rinnovabile – dalla capacità di 100-200 megawatt.

L’Egitto punta a produrre dalle rinnovabili il 43 per cento della sua energia entro il 2035.

A luglio anche Eni aveva siglato un accordo con EEHC e con la società egiziana del gas EGAS per valutare la fattibilità tecnica e commerciale di alcuni progetti per la produzione di idrogeno nel paese. L’intesa riguarda sia l’idrogeno verde che quello “blu”, cioè ricavato dal gas con lo stoccaggio della CO2 emessa all’interno dei giacimenti esauriti.

L’Egitto possiede circa 75 trilioni di piedi cubi di gas: sono le terze riserve più grandi di tutta l’Africa, dopo quelle della Nigeria e dell’Algeria.

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