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Ever Given Suez

Canale di Suez, che cosa trasporta la Ever Given

Le spedizioni in corso sulla Ever Given comprendevano dozzine di container provenienti dall’Asia carichi di prodotti per Ikea e altri prodotti diretti verso l’Europa per brand come Tommy Hilfiger e Calvin Klein. L'articolo di Giuseppe Liturri

 

Il blocco della Ever Given è stato la causa di numerosi colli di bottiglia, con il commercio mondiale gravemente colpito dai ritardi e dalle carenze in quantità massiccia, con beni appartenenti alle più disparate categorie merceologiche bloccati nel Canale di Suez: dai componenti per automobili fino ai prodotti del settore del lusso, tutti sono stati intaccati durante la loro spedizione verso i mercati di Europa, Stati Uniti e Asia.

Il tracciamento dei dati delle spedizioni marittime avvenute mostra i carichi interessati dal blocco ed è simile ad una fotografia del commercio mondiale, rivelandoci in modo dettagliato i prodotti delle transazioni in costante movimento.

La varietà dei beni presenti all’interno dei container mostra, quasi come se fosse sezionata, la natura complessa e variegata delle moderne catene di approvvigionamento mondiali, portando alla luce la totale interconnessione delle stesse, insegnandoci che un collo di bottiglia che avviene in un certo, strategico, snodo commerciale, può anche ripercuotersi sulla produzione e sullo stoccaggio di prodotti a migliaia di chilometri di distanza da esso.

Le spedizioni in corso sulla Ever Given comprendevano dozzine di container provenienti dall’Asia carichi di prodotti per il gigante della produzione di mobili IKEA, che viaggiavano insieme ad altri prodotti destinati al settore dell’abbigliamento e diretti verso l’Europa per brand come Tommy Hilfiger e Calvin Klein, secondo quanto riportato dalle stesse aziende.

La crisi del Canale ha generato inoltre un brusco rallentamento per alcune spedizioni dirette verso i porti della East Cost degli Stati Uniti, tra i beni interessati presenti soprattutto componentistica industriale e pezzi per la produzione di automobili.

Le navi interessate dal blocco trasportavano l’equivalente di almeno 66.480 container di merci, con spedizioni di articoli per la cura della casa e della persona provenienti dall’Asia e dall’India verso Europa e Stati Uniti che rappresentavano quasi un terzo del volume, secondo un’analisi del software provider E2open LLC.

Le spedizioni includevano beni come prodotti di consumo made in China, insieme all’equivalente di oltre 11.000 container da 20 piedi trasportanti carta straccia dagli Stati Uniti all’India, più di 1600 casse contenenti ricambi auto diretti dalla Germania alla Cina e 641 container con birra al loro interno in viaggio dai Paesi Bassi verso la Cina.

Queste cifre riflettono il ritardo delle spedizioni a partire dal 1° aprile per quanto riguarda il traffico marittimo tracciato dalla piattaforma di spedizione Inttra di E2open, che incrocia i dati di compagnie di navigazione e spedizionieri. La piattaforma gestisce le prenotazioni per circa il 26% del trasporto marittimo globale e traccia i movimenti di circa il 40% di tali spedizioni.

Ad aprile, il carico di merci in ritardo tracciato da E2open includeva l’equivalente di 1863 container da 20 piedi di merci per grandi magazzini in viaggio verso gli Stati Uniti dalla Cina e 1519 container di tronchi e prodotti in legname diretti dal Belgio alla Cina.

Il blocco di Suez ha inoltre fermato 362 container da 20 piedi di prodotti farmaceutici indiani esportati negli Stati Uniti, insieme a 570 di mobili e 476 di prodotti in granito. Questi ritardi potrebbero ostacolare la produzione di farmaci o rallentare le costruzioni nel mercato immobiliare statunitense, come afferma Pawan Joshi, vice president of products and strategy presso E2open.

“Vediamo molti macchinari e componenti industriali diretti dalla Cina e dall’India verso paesi come Francia, Paesi Bassi e Regno Unito”, ha affermato Joshi. “Abbiamo anche visto molti prodotti freschi percorrere il tragitto opposto, dall’Europa all’Asia e circa 10 milioni di casse di birra, per un totale di 250 milioni di bottiglie, bloccate”.

Secondo le autorità del Canale di Suez, l’ingorgo è stato eliminato, ma molte spedizioni arriveranno a destinazione con un ritardo che va da una a tre settimane. Addetti ai lavori con conoscenza specifica del settore avvertono che gli arrivi in ritardo delle merci a destinazione potrebbero innescare blocchi che si ripercuoteranno a catena su alcuni porti europei già congestionati tra cui Rotterdam e Anversa, rischiando così potenzialmente di interrompere le catene di approvvigionamento per mesi.

Durante la settimana del 21 marzo, in cui l’Ever Given è rimasta bloccata, le spedizioni in ritardo di beni al dettaglio e di beni di consumo sono aumentate rispettivamente dell’11 e del 6 rispetto alla settimana precedente, secondo il provider del tracciamento delle merci FourKites.

 

Uno sguardo alle merci presenti sulle navi portacontainer trattenute dal blocco della Ever Given nel Canale di Suez [numero di container in unità equivalenti a 20 piedi (TEU)].

 

 

 

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